Attenzione e memoria: come migliorarle in caso di depressione
Salute

Attenzione e memoria: come migliorarle in caso di depressione

22/02/2019
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Attenzione e memoria: come migliorarle in caso di depressione? Curare il disturbo depressivo non significa del resto soltanto trattare i problemi dell’umore. Bisogna occuparsi degli aspetti di tipo cognitivo. In caso di depressione, infatti, l’essere umano si affievolisce, come se si trattasse di una fiammella. E’ a quel punto che questi deve combattere, è a quel punto che deve essere curato.

Attenzione e memoria: i campanelli di allarme della depressione

Non bisogna sottovalutare rilevanti campanelli d’allarme della patologia: disturbi dell’attenzione, compromissioni della fluenza verbale, delle funzioni esecutive e rallentamento psico-motorio. L’individuo in sintesi, dal punto di vista cognitivo, funziona al rallentatore, come in una sequenza cinematografica. Bisogna riportarlo alla giusta velocità, perché viva nella pienezza delle sue facoltà.

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Attenzione e memoria: ripercussioni della depressione sul lavoro

Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano, nonché presidente della Società italiana di Neuro PsicoFarmacologia, (Sinpf), si è espresso in questo modo: “Migliorare l’attenzione e la memoria potrebbe aiutare il paziente a risolvere alcune problematiche contingenti della depressione, come, per esempio, le ripercussioni in ambito lavorativo, sociale e famigliare. La depressione ha infatti un impatto molto forte dal punto di vista lavorativo e costituisce, non a caso, una delle principali cause di disabilità sul lavoro, oltre a essere associata a una significativa perdita economica in termini di produttività”.

Attenzione e memoria: nuovi farmaci

Attenzione e memoria: come migliorarle in caso di depressioneQueste le parole del professor Mencacci: “La presa in carico della compromissione cognitiva che si osserva nel paziente depresso è una parte fondamentale del lavoro del clinico, a partire da una corretta diagnosi differenziale. Obiettivo del clinico deve essere inoltre il raggiungimento del pieno recupero funzionale e del miglioramento della qualità di vita del paziente depresso. Ecco perché è sempre importante avere a disposizione nuovi farmaci che possano colmare questi bisogni. In questo ambito sono stati fatti passi avanti negli anni, fino ad arrivare all’ultimo antidepressivo lanciato sul mercato. Esso permette di trattare anche i sintomi cognitivi legati alla depressione ed è caratterizzato da un meccanismo d’azione multimodale. Cruciale quindi è fare in modo che la ricerca clinica non si fermi mai, per continuare ad avere trattamenti sempre più innovativi”.

Spesso il soggetto depresso chiede di tornare a essere presente a se stesso al 100%.

Rilevanti progressi possono essere compiuti in tale ambito se lavorano a stretto contatto giovani psichiatri, neurologi, geriatri e anche farmacisti. E’ una buona idea promuovere l’interazione con i caregiver, consorziare società a livello nazionale e internazionale su diverse aree tematiche e dare risalto all’innovazione e alla ricerca: si tratta di obiettivi che la Sinpf si propone di raggiungere.

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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