Salute dei giovani: è stato condotto uno studio che la riguarda. Queste le parole di Francesca Merzagora, presidente di Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere): “Nonostante quello che si possa credere, il 75% degli under 35 intervistati reputa la salute come una priorità della propria vita. Gli altri fattori importanti, con un notevole distacco, sono la stabilità lavorativa (36%) e il rapporto con il partner (35%). La ricerca condotta al fine di valutare la prevenzione della salute nella fascia più giovane della popolazione adulta, tra i 18 e i 35 anni di età, delinea un quadro piuttosto positivo: 2 intervistati su 5 fanno prevenzione e la percezione generale è di essere in buona salute. In media, gli uomini si reputano in uno stato di salute migliore rispetto alle donne (54% degli uomini contro il 48% delle donne). Forse per questo gli esponenti del sesso forte hanno una maggiore tendenza a rivolgersi al medico soltanto quando i sintomi hanno un effetto negativo sulla vita di tutti i giorni, attitudine adottata dal 39% degli uomini rispetto al 31% delle donne”.
Salute dei giovani: l’indagine
L’indagine “Giovani e prevenzione” di fondazione Onda è stata condotta da Elma Research, in collaborazione con Aon, su un campione di 892 persone tra i 18 e i 35 anni. Bisognava valutare la propensione di questa fascia di popolazione alla cura del proprio benessere psicofisico. In generale, la percezione degli under 35 è di essere bene informati per quanto concerne la salute. Il 54% si informa attraverso i siti internet. Ci si rivolge poi ai medici di medicina generale e agli specialisti, e a familiari e conoscenti, rispettivamente nel 53% e nel 39% dei casi.
Salute dei giovani: differenze sull’utilizzo delle fonti
Sono state esaminate le differenze nell’utilizzo delle fonti, prendendo in considerazione i Millennials (tra i 26 e i 35 anni) e gli I-generation (tra i 18 e i 25 anni). Se i Millennials utilizzano in misura maggiore i canali medici (59% vs 47%), al contrario gli I-generation consultano, in misura maggiore, i social network (42% vs 32%).
Salute dei giovani: le malattie più temute dai giovani
Ma quali sono le malattie più temute? I tumori la fanno da padrone (73%), seguiti con un significativo distacco dalle malattie neurodegenerative (36%) e dai disturbi psichici (35%). Il commento di Francesca Merzagora: “Questi dati mettono in evidenzia come i giovani temano soprattutto malattie tipiche di un’età più avanzata, quali tumori e malattie neurodegenerative. E’ un indice del fatto che ciò che preoccupa viene letto in una prospettiva futura, mentre per esempio, le malattie sessualmente trasmissibili, che sono un reale pericolo in questa fascia d’età, compaiono soltanto al sesto posto”.
Salute dei giovani: le malattie sessualmente trasmissibili
Che cosa aggiungere in merito alle malattie sessualmente trasmissibili? Gli uomini le temono maggiormente (27%) rispetto alle donne (20%). Da parte dei ragazzi, si riscontra un maggior ricorso a visite infettivologiche di controllo (19% rispetto al 10% delle donne).
Rossella Nappi, professore ordinario di Ostetricia e Ginecologia dell’Università degli Studi di Pavia, Irccs Policlinico San Matteo, ha dichiarato: “Le malattie a trasmissione sessuale sono un tema più sentito dagli uomini perché la cultura della protezione, grazie all’uso del condom, è maggiormente nelle mani maschili. Le donne, invece, hanno la percezione che a loro non possa succedere di prendere infezioni perché fanno visite ginecologiche, ed eventualmente Pap Test, e si preoccupano semmai di fare una contraccezione sicura di tipo ormonale e non di barriera, oppure naturale e poco sicura con le app. La stessa percezione di benessere della donna rispetto all’uomo può trovare una facile motivazione. È certo che la donna, a causa dell’impatto che le fasi del ciclo mestruale esercitano sul senso di benessere psico-fisico, si percepisce meno in salute rispetto all’uomo. Dolori mestruali, mal di testa, tensione al seno, senso di gonfiore, alterazioni dell’umore rendono le donne più attive nel cercare l’aiuto del medico. Nel contempo, le esponenti del gentil sesso sono meno portate, per esempio, a svolgere attività fisica. Dimenticano che essa, se seguita regolarmente e con carichi di lavoro adeguati, è un toccasana per il benessere di ciascuno, uomo o donna che sia”.
Salute dei giovani: svolgere attività fisica
La percezione di benessere risulta maggiore in chi svolge attività fisica regolare durante la settimana, cioè 2 persone su 5: il 55% degli under 35 che svolge attività fisica più di due volte a settimana si dichiara soddisfatto del proprio stato di salute rispetto al 47% di chi la svolge meno regolarmente, 1 volta o meno a settimana, fino ad arrivare al 43% di chi non svolge alcuna attività fisica.
Salute dei giovani: le applicazioni software
Come i giovani tengono sotto controllo la propria salute? 6 persone su 10 utilizzano app. Le donne sono in maggioranza (68% contro il 40% degli uomini), per esempio per il monitoraggio del ciclo mestruale (1 donna su 2). I dispositivi elettronici indossabili, o wearable device, sono invece utilizzati soltanto dal 15%. Eugenio Santoro, responsabile del laboratorio di Informatica medica, dipartimento di Salute pubblica, Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, Irccs si è espresso in questo modo: “I giovani sono abituati a usare lo smartphone per molte delle attività che li riguardano. Ne discende l’uso delle app per tenere sotto monitoraggio la propria salute. Studi clinici devono ancora dimostrare l’efficacia di questi strumenti, soprattutto in un’ottica di prevenzione. App e dispositivi indossabili, come smartphone e braccialetti intelligenti (per i quali i giovani sembrano nutrire un limitato interesse), potrebbero smettere di essere considerati gadget ed essere invece usati più diffusamente (ed efficacemente) dai giovani soltanto in presenza di questi risultati”.
Giovani e salute: le dipendenze
Mettiamo a fuoco le dipendenze più frequenti tra i giovani. Il fumo risulta il vizio più diffuso (54%), seguito dalla dipendenza da social network (19%), che supera quella da alcool (10%). Si tratta di comportamenti che possono facilmente radicarsi durante l’adolescenza. Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di Neuropsicofarmacologia, direttore dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale, Asst Fatebenefratelli-Sacco, Milano ha affermato: “Uno studio è stato condotto su studenti delle scuole superiori milanesi (14 – 18 anni) con l’obiettivo di comprenderne le abitudini, soprattutto per quanto concerne le dipendenze da sostanze e comportamentali, in relazione alla loro salute mentale. Ne emerge che la totalità del campione ha uno smartphone e il 56% lo usa anche di notte. E ancora: il 37% ha usato almeno una volta sostanze illecite e la percentuale di chi si è ubriacato almeno una volta negli ultimi 6 mesi tocca il 40%. In tutti i ragazzi del campione con problemi di salute mentale è stato riscontrato un ritmo sonno veglia alterato. Si evidenzia come il sonno sia il nodo cruciale fra comportamenti disfunzionali e dimensioni psicopatologiche dei ragazzi”.