Spotting: cos’è, perché succede e quando preoccuparsi
Il termine “spot” letteralmente significa “macchiare” e nel linguaggio medico-ginecologico delinea una perdita anomala di sangue uterino di colore scuro, tra un ciclo e un altro.
“Di solito lo spotting suggerisce che serve indagare per capire cosa non funziona correttamente: potrebbe trattarsi di un episodio sporadico”, dice Manuela Farris, ginecologa.
“Ma potrebbe anche indicare la presenza di un campanello d’allarme per patologie importanti”.
Spotting: perché succede?
Esistono diversi tipi di sanguinamento anormali, come quello definito intermestruale o quello dopo i rapporti sessuali a seguito di lesioni.
Altre cause possono includere malattie sessualmente trasmissibili (come la clamidia), ed è una buona idea sottoporsi a un test delle malattie sessualmente trasmissibili se hai recentemente cambiato partner e/o hai avuto rapporti sessuali non protetti.
Tra le cause ci può essere anche un aborto spontaneo recente, oppure la secchezza vaginale o anche lo stress.
“È importante capire innanzitutto di cosa si tratti.
Il modo più semplice è tenere traccia dei cicli in un calendario (le nuove app sono molto utili per questo) e monitorare quando si verifica una perdita di sangue al di fuori del regolare ciclo mestruale.
È necessario verificare anche se la perdita è leggera (“spotting”) o più abbondante e quanto dura.
Il sanguinamento tra le mestruazioni “, spiega Farris.
“Può essere comune nelle giovani donne che assumono contraccettivi ormonali, in caso di dimenticanza o perché quel tipo di pillola può essere troppo “leggera” per quella persona, ma anche in caso di assunzione della pillola contraccettiva di emergenza.
Controlla anche se si verifica a metà tra i cicli: questo è noto come sanguinamento ovulatorio e in alcuni casi può associarsi anche a dolori pelvici”.
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Altre cause possono essere i cambiamenti ormonali dovuti a condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico o alterazioni della cervice.
All’interno dell’utero, polipi o fibromi possono causare sanguinamento irregolare.
Con l’avanzare dell’età, anche il cancro dell’utero, della vagina o della vulva può causare sanguinamento anormale. Sarà in questo caso compito del medico fare diagnosi.
Arriva preparata dal ginecologo
Se sei preoccupata per l’emorragia o se si ripresenta nell’arco di alcuni mesi, è una buona idea consultare lo/la specialista che cercherà di saperne di più sul tipo di sanguinamento e vorrà un quadro preciso della situazione fisica generale (patologie croniche, farmaci che assumi)
“È bene tenere un registro dei sanguinamenti per capire se sono associati a condizioni particolari (per esempio dopo i rapporti) o capitano sempre nello stesso periodo (metà ciclo, prima del ciclo o dopo il ciclo).
Inoltre”, dice Farris,
“Ricorda se hai cambiato di recente la contraccezione, hai dimenticato una pillola o hai preso una contraccezione di emergenza”.
Spotting: come si arriva alla diagnosi
“Se il ginecologo decide di prendere in considerazione un’infezione, sarà necessario uno screening delle IST (infezioni sessualmente trasmesse) con un prelievo di sangue e/o un tampone vaginale.
Quasi sempre in caso di sanguinamenti al di fuori del normale ciclo mestruale si esegue un test di gravidanza e un’ecografia pelvica, possibilmente transvaginale.
Se stai prendendo la pillola anticoncezionale invece”, spiega Farris.
“Il medico potrà anche decidere di sostituirla con un’altra per vedere se si risolve il sanguinamento. I trattamenti più appropriati in tutti gli altri casi saranno decisi dal medico”.