Stretto di Messina: nuotatore lo attraversa (e ricorda i pericoli dell’ictus)
Attualità

Stretto di Messina: nuotatore lo attraversa (e ricorda i pericoli dell’ictus)

11/06/2019
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Stretto di Messina: Alberto Sassoli, genovese innamorato del mare, ha deciso di nuotare per oltre 3,5 chilometri, insieme ad altri 30 “supersportivi”. Partirà mercoledì 12 giugno, se lo permetteranno le condizioni meteo e il mare, da Capo Peloro (Messina), per arrivare a Cannitello, nei pressi di Villa San Giovanni (Reggio Calabria).

Il nuotatore che si muoverà in acqua ha gareggiato agonisticamente sin da bambino. Ha praticato la pallanuoto ed è diventato bagnino di salvataggio; poi istruttore di nuoto e allenatore federale di pallanuoto.

Stretto di Messina: gli obiettivi della traversata

Alberto Sassoli intende ricordare in tal modo sua madre, scomparsa a causa di un ictus. L’obiettivo èStretto di Messina: nuotatore lo attraversa (e ricorda i pericoli dell’ictus) sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla prevenzione di questa patologia grave. In Italia, ogni anno, parliamo di 150mila nuovi casi, con un tasso molto elevato di invalidità. Secondo i calcoli, gli invalidi permanenti a seguito di un ictus sono oggi più di un milione.

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Stretto di Messina: una traversata per parlare di ictus

La professoressa Carmela Casella, medico neurologo e coordinatrice regionale Alice Sicilia onlus, si è espressa in questo modo: “Nonostante i numeri ci dicano che, nel nostro Paese, i casi di ictus cerebrale sono diminuiti nel corso degli ultimi anni, ci troviamo comunque di fronte ad una catastrofe sociale. Più persone sopravvivono all’ictus, maggiore è la frequenza di disabilità da affrontare”. La professoressa Rosa Musolino, presidente onoraria Alice Messina onlus, ha aggiunto: “In Italia sono quasi un milione le persone che convivono con le conseguenze invalidanti della malattia, il cui peso, purtroppo, pur se diversi livelli di complessità, è destinato ad aumentare, se si considera anche l’invecchiamento generale della popolazione”.

Stretto di Messina: l’impresa sportiva (ma non soltanto)

Stretto di Messina: nuotatore lo attraversa (e ricorda i pericoli dell’ictus)Grazie alla struttura territoriale che copre in modo capillare l’intero Paese, Alice sosterrà la traversata di Alberto Sassoli. Sarà allestito un desk informativo sul litorale messinese, che ospiterà la partenza della traversata. Là un’équipe di neurologi e di emo-dinamisti attuerà test medici gratuiti ai presenti, con misurazioni della pressione arteriosa, controlli sulla fibrillazione atriale, elaborazione di schede del rischio da consegnare al medico curante, distribuzione di materiale informativo sulle terapie disponibili, da quelle farmacologiche ai nuovi dispositivi per la chiusura dell’auricola sinistra del cuore.

Stretto di Messina: educare la popolazione in merito all’ictus

La Dottoressa Nicoletta Reale, presidente di Alice Italia onlus, descrive l’ictus cerebrale: “Si tratta di una patologia che comporta un gravoso onere anche dal punto di vista socio-economico e che può essere infatti evitata nell’80% dei casi, attraverso il riconoscimento e il trattamento dei principali fattori di rischio quali fibrillazione atriale, ipertensione arteriosa, obesità, diabete, fumo, alimentazione non corretta, scarsa attività fisica. Intendiamo informare ed educare la popolazione, perché prevenire l’ictus è possibile. La nostra Associazione affianca da sempre le persone colpite da ictus, con l’obiettivo di creare una rete di contatto e condivisione con chi ha già vissuto la stessa esperienza, fornendo informazioni non soltanto in merito alla prevenzione primaria, ma anche alle opportunità disponibili nelle complesse fasi del post ictus”.

Stretto di Messina: non resta che nuotare

La sfida si consumerà, bracciata dopo bracciata, dalla Sicilia alla Calabria, come detto. Si spera nel successo delle attività a essa collegate. L’idea è contribuire a far conoscere meglio i rischi legati a questa patologia molto grave: l’ictus, con le nuove cure, si può prevenire, curare, superare e sconfiggere.

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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