Lipofilling, macrofat, microfat, nanofat, sono le tecniche evolutive dell’utilizzo del grasso come elisir di giovinezza.
Si differenziano tra loro per modalità di prelievo e introduzione.
Ma tutte hanno lo scopo di ottenere la rigenerazione della pelle, ritardare l’invecchiamento, spianare le rughe, in modo autologo e per lungo tempo.
Medicina rigenerativa: il nanofat
Il grasso per anni è stato considerato un accessorio fisico scomodo, da eliminare il più rapidamente possibile.
Oggi, invece, rappresenta la nuova frontiera della chirurgia estetica.
La sua preziosità sta negli adipociti, che al loro interno, oltre al grasso, sono ricchi di cellule staminali.
Sono proprio quest’ultime che, scientificamente trattate possono essere re-iniettate nel viso e nel corpo per regalare un miglioramento estetico naturale e privo di fenomeni di rigetto.
I continui progressi nel campo della chirurgia della bellezza hanno permesso di affinare le metodiche di prelievo e innesto di questa preziosa sostanza.
Infatti, la medicina rigenerativa è sempre più evoluta ed efficace nella ristrutturazione naturale della pelle e nella cura delle rughe.
Senza introdurre sostanze esterne all’organismo, il nanofat sfrutta la capacità rigenerativa delle cellule staminali presenti nel tessuto adiposo del nostro corpo per contrastare i segni del tempo.
Infatti basta prelevare una piccola quantità di grasso sottocutaneo, purificarlo per mantenere intatto il naturale contenuto di cellule staminali presenti, per poi reintrodurlo nella zona del corpo dove si vuole maggior volume e pienezza.
Il risultato è una pelle luminosa dalla texture più liscia, con rughe meno marcate e volumi ridisegnati in modo naturale.
Come funziona?
“L’innovazione consiste nell’utilizzare, per il prelievo del grasso, delle cannule di piccole dimensioni, soltanto di 2, 2,5 millimetri, che hanno all’apice pluri fori da 1 millimetro ciascuno.
Questa metodica consente di prelevare una quantità considerevole di adipociti di piccole dimensioni ma fortemente ricchi di cellule staminali, e quindi di avere una maggiore certezza di replicazione, attecchimento e capacità rigenerativa, rispetto al passato.
Le cellule di grasso che si prelevavano con i device di grandi dimensioni contenevano una forte componente di grasso che, come si sa, tende, naturalmente, a riassorbirsi rapidamente, e quindi l’effetto rigenerativo era di breve durata.
Grazie al nanofat, oggi si riesce a ringiovanire il viso, e altre parti del corpo, con una durata anche di qualche anno”, dice il dottor Antonio Distefano chirurgo plastico estetico a Milano.
Infatti, le cellule staminali del nanofat si ottengono con un prelievo del proprio grasso, in genere da pancia, cosce, fianchi o glutei, con microcannule.
Si procede in anestesia locale in day hospital attraverso un’operazione priva di cicatrici che si può eseguire in poco tempo da specialisti in chirurgia plastica.
Inoltre, proprio grazie alle cannule sottili che limitano notevolmente le ecchimosi, la convalescenza è abbastanza veloce.
Il grasso ottenuto viene filtrato numerose volte e opportunamente purificato, fino a ottenere un’emulsione fluida, per essere poi reintrodotto nella zona da trattare, proprio come fosse un filler.
Infatti, per ridurre il grasso prelevato a sostanza fluida, emulsificata, pronta per essere iniettata, con aghi molto sottili, è necessario effettuare numerosi passaggi di ”purificazione” con microfiltri sterili, che hanno la capacità di selezionare soltanto la componente staminale.
Solo così è possibile ottenere un tessuto ricco di cellule staminali ma povero di cellule di grasso.
Una volta immesso, rimane nelle aree trattate perché le cellule trapiantate acquisiscono una nuova propria vita nei tessuti. Assicurando un risultato più stabile nel tempo rispetto ai tradizionali filler a base di acido ialuronico.
Inoltre, garantisce massima sicurezza perché trattandosi di tessuto autologo, cioè del paziente stesso, non causa problemi di rigetto da corpo estraneo o reazioni allergiche.
Nanofat: quando e dove è utile
Questa moderna tecnica di medicina rigenerativa è utile per:
- Ringiovanire il volto.
- Il ripristino dei volumi.
- Il miglioramento della qualità della pelle.
Quindi consente il riempimento dei volumi:
- Nei solchi nasali.
- Negli zigomi.
- Nelle labbra.
Un ulteriore vantaggio del nanofat è la possibilità di trattare zone delicate con pelle molto sottile, come:
- Contorno occhi.
- Fronte.
- Rughe intorno alle labbra.
Il risultato sulle occhiaie è del tutto naturale e senza controindicazioni in quanto la sua azione è sia di rigenerazione dei tessuti sia di miglioramento delle pareti vascolari aumentando la circolazione localizzata.
Ulteriori applicazioni sono rappresentate:
- Dal ringiovanimento di collo e décolleté.
- Per correggere difetti post traumatici, post chirurgici e cicatrici da acne.
Il nanofat ha risultati importanti sulla pelle particolarmente danneggiata da fotoaging e cronoaging , in tutti i casi di forte danno cutaneo, quindi è utile per chi vuole:
- Un aspetto globale della pelle più giovane e luminosa.
- Presenta una ipercromia delle palpebre inferiori (occhiaie).
- Migliorare l’aspetto di una cicatrice senza revisionarla chirurgicamente.
- Desidera riempire le rughe di modesta profondità e ottenere un risultato più duraturo rispetto a un filler eterologo.
Medicina rigenerativa: i vantaggi del nanofat
Il successo del nanofat sta nei suoi vantaggi che sono:
- Il prelievo manuale del grasso consente una maggiore certezza di attecchimento di cellule staminali.
- Non si avverte alcun dolore grazie all’anestesia locale.
- E’ un intervento che si svolge in ambulatorio medico adeguatamente attrezzato.
- Non sono necessarie ipercorrezioni e ulteriori sedute.
- Plurifunzionale perché nella stessa seduta si ottengono tre significativi miglioramenti: la riduzione di grasso dove eccede, il ringiovanimento del volto e giorno dopo giorno la rigenerazione della cute che perdura nel tempo.
- Trattandosi di “sostanza” autologa non ci sono possibilità di rigetto.