Vitamina C e bellezza: quali sono i benefici per la pelle?

Vitamina C e bellezza: quali sono i benefici per la pelle?

La vitamina C è un nutriente essenziale per la salute generale, anche per quanto riguarda la bellezza della pelle.

Infatti, il suo potere antiossidante e l’aiuto che apporta alla formazione e alla protezione del collagene, la rendono un importante fattore di prevenzione contro l’invecchiamento precoce.

Ma cosa stimola a livello cutaneo la vitamina C? Ha effetti collaterali? È vero che se assunta con il cibo apporta gli stessi benefici sulla pelle delle creme e dei sieri?

Ne abbiamo parlato con Mariuccia Bucci, dermatologo plastico e Presidente ISPLAD a Sesto San Giovanni.

Vitamina C e bellezza: cos’è e a cosa serve

“La vitamina C, detta anche acido ascorbico, è un potente antiossidante contenuto nei vegetali (come agrumi e frutti di bosco) che l’organismo umano non è in grado di sintetizzare e per cui viene considerata una vitamina essenziale.

È idrosolubile ed è considerata la vitamina della bellezza per le sue molteplici azioni sulla pelle”, spiega la dottoressa Bucci.

Infatti, tra i tanti benefici troviamo quello illuminante, rimpolpante, anti macchie e anti crono e foto invecchiamento.

La sua azione antinfiammatoria ha anche un effetto indiretto contro le rughe.

Inoltre, protegge dai radicali liberi (come sole e inquinamento) ed è indispensabili per la sintesi del collagene (proteina responsabile di tono e compattezza della pelle)”.

I benefici sulla pelle

La vitamina C è un vero toccasana per la bellezza della pelle, in quanto la mantiene giovane e luminosa e per questo è sempre più gettonata.

“La sua attività viene sfruttata molto nei cosmetici anti aging, soprattutto per proteggere e ringiovanire la pelle foto danneggiata.

Tra i suoi benefici e le sue funzioni principali troviamo:

  • efficace anti ossidante che agisce contro il foto e il crono invecchiamento proteggendo la pelle dai danni provocati dai radicali liberi.
  • azione schiarente poiché rende meno visibili le macchie scure sulla pelle.
  • la sua capacità di stimolare la produzione collagene.
  • migliorare la luminosità, può essere associata anche ad altri attivi come l’acido glicolico, piuttosto che altre sostanze schiarenti, così da potenziare la sua azione illuminante.
  • azione di contrasto alle ros, specie reattive dell’ossigeno generate dai raggi solari e dall’inquinamento. Le ros rappresentano un effettivo danno per la pelle e possono creare alterazioni delle membrane cellulari e un danneggiamento del DNA con conseguente alterazione e inibizione anche della sintesi di collagene.

Queste azioni si ripercuotono sul miglioramento effettivo delle rughe sottili della pelle, della ruvidezza al tatto, del miglioramento del tono e anche dell’ingiallimento del volto”, dice l’esperta.

Vitamina C nei cosmetici

“Per quanto riguarda la presenza della vitamina C nei cosmetici, sicuramente, è un problema la sua formulazione.

Questo perché è una vitamina solubile in acqua e ha una scarsa stabilità alla luce e al calore, e non è esente dal provocare anche delle reazioni avverse.

La sua caratteristica principale, appunto, è il fatto che rimane poco stabile, soprattutto se posta alla luce, al calore e all’ossigeno, quindi la vitamina C tende a perdere le sue funzionalità anche a livello della pelle”, spiega la dottoressa Bucci.

“La perdita di efficacia può essere percepita tramite la semplice osservazione della formulazione: se da colore trasparente, paglierino vira all’arancione o al marroncino, significa che è instabile.

Per permettere alla vitamina C di esprimere la propria funzione, questa, deve avere un Ph acido e una concentrazione tra l’8 e il 10%.

In commercio, si sono viste concentrazione anche del 20%, ma questa percentuale molto alta può provocare una serie di effetti collaterali come: irritazione localizzata, arrossamento e sensibilizzazione cutanea, soprattutto per chi soffre di pelle molto sensibile.

Inoltre, una concentrazione al 20% non solo può causare irritazione e sensibilizzazione alla pelle, ma persino vanificare la funzione e i benefici della vitamina C sulla cura della cute.

Quindi, per le pelli sensibili, sarebbe opportuno scegliere forme più delicate di acido ascorbico come il magnesio ascorbil solfato, il sodio ascorbil solfato oppure l’ascorbil palmitato.

Questo sono versioni di vitamina C più delicate, adatte alle persone con pelle sensibile”.

È vero che se ingerita con il cibo ha gli stessi effetti dell’uso topico delle creme?

“Considerando che la vitamina C si ritrova in molta frutta e verdura, si potrebbe pensare che la pelle riesca a trarne comunque beneficio semplicemente quando ci nutriamo degli alimenti che ne sono ricchi.

Ma in realtà, è emerso che la vitamina C assunta con il cibo, o con specifici integratori orali, non è sufficiente per apportare benefici apprezzabili a livello della pelle.

Questo perché l’assorbimento della vitamina C sembra essere limitato dai meccanismi di trasporto dell’intestino”, spiega Mariuccia Bucci.

“Quindi, l’utilizzo di creme e sieri sembra rappresentare il modo migliore per garantire alla pelle un adeguato apporto di vitamina C, mantenendola quindi sana e luminosa e proteggendola anche dalle aggressioni esterne”.

Vitamina C e bellezza: i prodotti

I prodotti a base di vitamina C possono essere di vario tipo.

I più diffusi sono sicuramente i sieri ma esistono anche creme e maschere che ne sfruttano le proprietà anti invecchiamento e illuminanti.

“La vitamina C può essere utilizzata sempre, per tutti i tipi di pelle.

Quello che cambia tra i vari prodotti è la composizione: i sieri sono più concentrati, mentre nelle creme è contenuta in misura inferiore.

I più utilizzati sono i sieri in quanto si tratta di prodotti che veicolano maggiormente i principi attivi negli strati profondi dell’epidermide.

Ma come detto prima, la vitamina C è molto instabile e molto delicata dal punto di vista della sensibilità alla luce, al calore e all’ossigeno”, spiega l’esperta.

“Per questo, in commercio troviamo sieri dove la vitamina C viene rappresentata come l’unico ingrediente attivo, venduti in flaconcini monodose e bifasici proprio per preservare l’integrità e la stabilità della vitamina.

Di solito, inoltre, vengono utilizzate delle confezioni ad hoc come in vetro scuro o in altro materiale opaco per preservare l’attivo dalla luce”.

 

 

 

About Emma Rota

Laureanda in Scienze della Comunicazione, da sempre curiosa e affamata di nuove esperienze. Viaggia ogni qual volta le sia possibile, legge, si documenta, osserva quanto la circonda arricchendo così il suo bagaglio personale di conoscenze. Grande appassionata di moda e di tutto ciò che riguarda il settore. Cresciuta in mezzo alla natura, è un’autentica amante degli animali, attenta e rispettosa nei confronti dell’ambiente.

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