Canoa: Giovanni De Gennaro sogna la medaglia olimpica a Tokyo
Amante della natura, atleta talentuoso e grande campione, Giovanni De Gennaro, canoista bresciano, è pronto a dare il meglio di sé ai giochi olimpici.
Dopo l’argento ottenuto il 6 maggio agli Europei di canoa slalom, ora ha in mente solo una cosa: conquistare una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo.
Infatti, difenderà i colori italiani per la seconda volta dopo i giochi di Rio.
Chi è Giovanni De Gennaro
Nato a Brescia, classe 1992, è un canoista italiano specializzato nella prova del K1 slalom e appartiene al gruppo sportivo dei Carabinieri.
Inizia a praticare canoa all’età di 6 anni, mettendo subito in mostra le sue grandi doti atletiche.
Infatti, vince fin da subito numerosi premi tra campionati italiani, europei e mondiali.
Conquistando poi negli anni tantissime medaglie.
All’amore per la canoa, Giovanni unisce disciplina e particolare disponibilità al sacrificio, doti che ne fanno un atleta completo e un grande campione.
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Vapori erranti, luci velate, fuggevoli raggi… L’autunno, a lenti passi, s’avvicina, tra sospiri di foglie in…La passione per lo sport
Lo scaffale di novembre 2020
La passione per lo sport ha origine in famiglia.
Infatti il padre e il fratello gli trasmettono sin da bambino l’amore per la canoa e la natura.
Ma è grazie al suo vicino di casa che Giovanni mette piede per la prima volta in un kayak.
“Come tutti questi sport un po’ di nicchia devi avere qualcuno in famiglia o qualcuno vicino che li fa, per me è stato il mio vicino di casa.
Infatti, ho iniziato ad andare in canoa all’età di 6 anni proprio grazie a lui.
Inizialmente portava mio padre e mio fratello, poi anche io ho seguito le loro orme.
Mi sono appassionato molto da subito e da lì non ho più mollato.
Ho provato altri sport tra cui il basket e il karate, però alla fine quello che mi emozionava di più era canoa.
Quindi finite le scuole medie ho deciso di concentrarmi solo su quello.
È diventata una competizione verso i 10/11 anni con le prime trasferte. Dove ho iniziato ad avere uno spirito agonistico e soprattutto la voglia di confrontarmi con gli altri, che poi sono cresciuti nel corso degli anni.
Questa mia determinazione mi ha portato all’età di 18 anni a vincere un mondiale junior e da lì è partita la mia carriera, iniziando ad avere le prime grandi soddisfazioni.
Il mio vicino di casa è stato il mio mentore per molti anni, e non smetterò mai di ringrazialo per avermi fatto avvicinare a questo meraviglioso sport”, dice Giovanni De Gennaro.
L’amore per la natura
Giovanni è un’amante della natura e infatti si ritiene molto fortunato a praticare uno sport outdoor.
“Praticare uno sport all’aria aperta mi dà la possibilità di viaggiare molto e vedere posti che altrimenti non sarebbero stati accessibili in altri modi.
Ed è anche questo che mi ha fatto innamorare della canoa.
È una disciplina in cui si è a contatto con la natura. Sei immerso in una dimensione unica.
Navigare i fiumi, la combinazione delle onde con i salti è una sensazione fantastica.
Infatti, l’elemento dell’acqua per me è vita, è quello che sento più vicino a me.
Quando sono a bordo della mia canoa, in un corso d’acqua, che sia per una gara oppure per una sessione di allenamento, ma anche per passare del tempo divertendomi, instauro un rapporto con l’acqua come se stessi danzando.
Lo sport per me è la massima espressione di libertà, soprattutto la possibilità di farlo in natura è qualcosa che ti svincola un po’ dalla società, ti permetti di fare quello che ti piace in un contesto ineguagliabile“, dice Giovanni De Gennaro.
L’unicità della canoa
La canoa non è di certo uno sport semplice, non è uno di quelli che si impara giocando con gli amici fuori casa.
“Quello che mi piaceva di più ed è anche uno dei motivi per cui l’ho scelta, è il fatto che fosse un gesto unico.
Il calcio, la corsa o altri sport in un certo senso li sai già fare.
Invece dal momento in cui sali su una canoa parti da zero, quindi hai la possibilità di crearti il tuo stile, di adattare la pagaiata e i movimenti a quelle che sono le tue caratteristiche.
In base a quello che senti, fai dei piccoli adattamenti che ti permettono di muoverti.
Perché la prima volta che sali su una canoa non riesci neanche a muoverti, poi con gli anni e a forza di continuare a provare arrivi a fare praticamente tutto quello che vuoi: ti muovi in tutte le direzioni, e diventa come camminare per strada”, spiega Giovanni.
Canoa: la preparazione
Il campione azzurro si allena duramente per raggiungere i suoi obiettivi.
Focus e determinazione sono ciò che lo spingono ogni giorno a migliorarsi.
“C’è dietro una grossa preparazione per lo sforzo che facciamo per quei 90 secondi di gara.
Infatti, mi alleno praticamente tutti i giorni 2 volte al giorno.
Faccio palestra 3/4 volte a settimana, il resto sono allenamenti in acqua.
La mattina faccio un allenamento più fisico, mentre il pomeriggio mi alleno maggiormente sulla tecnica.
Anche se le gare durano pochi secondi per me è anche lì il bello, perché ti giochi tutto in un lampo.
Devi concentrare tutte le tue forze mentali e fisiche in quel lasso di tempo.
La canoa è uno sport che concentra molte cose, infatti ci sono componenti di forza, resistenza e tecnica.
Infatti, oltre alle persone che mi seguono durante le sessioni di allenamento, la Federazione Italiana mette a disposizione nutrizionisti, preparatori, fisioterapisti e dottori.
Figure importantissime, soprattutto a livelli agonistici.
Per quanto riguarda le sfera mentale quando faccio le gare non mi ritengo stressato ma emozionato.
Perché l’emozione c’è sempre. Ma l’importante è come riesci a gestirle.
Per fortuna la forza dell’esperienza mi ha portato a conoscermi e a essere consapevole dei miei stati d’animo, riuscendo a veicolare nel modo giusto le mie sensazioni“, dice Giovanni.
Verso le Olimpiadi
Le Olimpiadi si stanno avvicinando e il campione è pronto a dare il meglio di sé per conquistare una medaglia.
“Quando ho preso il pass per i giochi olimpici ho provato sollievo, forse perché nel mio percorso ho sempre dato per scontato che l’obiettivo fosse prendere una medaglia alle Olimpiadi.
Ovviamente questo non puoi darlo per scontato finché non ti qualifichi.
Quindi fai una programmazione durante gli anni convinto di puntare alle Olimpiadi, però poi devi affrontare la realtà. Se, per esempio, su 3 gare per qualificarti ne sbagli 2, sei a casa.
Inoltre, quelle 2 gare che devi vincere non basta farle bene, devi farle al meglio.
Questo ti porta a mettere tutta la carica e la grinta che hai.
Anche perché i posti per le qualifiche sono pochi, quindi c’è molta competizione.
Perciò è stato un bel sollievo e sicuramente me la godrò dando il meglio di me.
Soprattutto sono molto felice di avere un’altra opportunità: si punta a fare bene, e il sogno sarebbe una medaglia.
Inoltre, sono convinto che saranno delle belle Olimpiadi, nonostante il periodo difficile per tutti.
Infatti il mio augurio è che ci siano pari opportunità, che tutti abbiano la possibilità di gareggiare in serenità e poi: che vinca il migliore!“, conclude Giovanni De Gennaro.