Bambini, giovani, adulti, anziani: nessuno dopo oltre un anno e mezzo di teorie, dibattiti, confronti e dialoghi incentrati sul SARS-CoV-2, (il covid, per dirla in parole più semplici: il covid) si può dire esente né dal discorso né dagli effetti.
Quando si parla di Covid, ne avevamo parlato recentemente immediatamente si pensa a ospedali, sintomi del virus e alla campagna vaccinale.
In realtà esistono delle ripercussioni “invisibili” incentivate dalla situazione sanitaria che non hanno a che fare con tutto ciò, bensì con la salute mentale.
Che si sia contratto il virus oppure no, dall’inizio del 2020 è innegabile come a livello individuale (ma anche collettivo) si sia vissuto un cambiamento profondo.
Di visione, di prospettive, di priorità e attitudini.
Narcisismo: quello da social
In alcuni casi le persone hanno vissuto un vero e proprio salto quantico (con una evoluzione interiore che determina un rinnovamento del campo energetico), mentre in altri si sono acuite problematiche trascurate o rimaste inascoltate, sfociando in comportamenti patologici.
È il caso del narcisismo. O più precisamente del narcisismo da social.
Di cosa si tratta e perché è in continua crescita lo affronteremo in questo articolo.
Convegno Internazionale di Suicidologia e Salute pubblica 2021: ecco quanto emerso
Ad accendere l’attenzione sul fenomeno del narcisismo da social gli esperti presenti alla XIX edizione del Convegno Internazionale di Suicidologia e Salute pubblica, patrocinato dall’Università “Sapienza” di Roma.
Come sottolineato da Maurizio Pompili, ordinario di Psichiatria di Sapienza Università di Roma e direttore Uoc di Psichiatria, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea: “I social media rappresentano un terreno fertile per il narcisismo, perché contribuiscono a isolare l’individuo in un mondo che pone l’accento su di sé, rivolgendosi sempre all’interno anziché su relazioni umane”.
Non da meno le piattaforme social si basano su like, commenti e condivisioni: tutte attività che inducono le persone alla continua ricerca di consenso.
È chiaro come la situazione attuale, a causa della tendenza a una maggiore distanza fisica, induca a fare viaggiare le relazioni online, dove certamente vengono catalizzati comportamenti come quello appena accennato.
Cosa è il narcisismo e perché i social lo enfatizzano
Di per sé il narcisismo, citando testualmente l’enciclopedia Treccani, è la “tendenza e atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, mentre resta più o meno indifferente agli altri, di cui ignora o disprezza il valore e le opere”.
La piscoanalisi definisce il narcisismo, entro certi limiti, uno stato normale, ma può assumere dimensioni e significato patologici che vanno a interferire significativamente sulla vita della persona e delle sue relazioni.
Quando si sfocia nel disturbo mentale, infatti, l’individuo esagera le proprie capacità, fantasticando su scenari di successo illimitato (senza di fatto concludere nulla) e desiderando attenzione e di ammirazione altrui.
Incuranti dei reali sentimenti degli altri, tendono a sfruttare il prossimo per raggiungere i propri scopi o per poter ingrandire sé stesse.
Narcisismo: se si esagera diventa cosa seria
Attenzione, quindi, a sottovalutare il narcisismo che, se non riconosciuto o trascurato, può assumere le proporzioni di un vero e proprio disturbo della personalità.
Pompili ha quindi sottolineato come “le relazioni con gli altri nutrono le connessioni sinaptiche, mentre la distanza nei rapporti sociali, la solitudine non sono favorevoli. Questo è ancora più determinante quando la capacità di regolazione affettiva, a volte venuta a mancare sin dalla tenera età, impedisce di creare legami relazionali efficaci, appaganti. La pandemia potrebbe aver incentivato questi tratti della personalità in chi è a rischio, perché per molti ha significato isolamento, mancanza di confronto con gli altri”.
Protagonisti gli adolescenti ma non solo
Se si pensa che siano solo gli under 18 a essere più facilmente coinvolti in questa dinamica, è possibile cadere in errore.
Anche gli adulti, infatti, possono facilmente sentirsi pervasi da un senso di inadeguatezza, bisognosi di isolarsi, diventando schivi e ipervigili per proteggersi dalle umiliazioni (o presunte tali).
Il narcisista, più o meno giovane che sia, è ossessionato dalla vergogna di un pubblico immaginario (crede che tutti siano pronti a criticarlo negativamente) e finisce nel riconoscersi in una rappresentazione fasulla di sé.
Questo scenario apre la pista, se si sottostima la dinamica, a uno stato perturbato che può dare luogo a disturbi ancora più gravi.
Come affrontare il narcisismo (da social e non)
Difficilmente il narcisista vuole riconoscere la propria condizione, pertanto le persone al suo fianco svolgono un importante compito di guida nell’accompagnarlo ad affrontare la situazione.
Affidarsi a una figura esperta, inoltre, è fondamentale per andare a fondo del narcisismo e sanarlo.
In questo senso ecco quali possono essere i professionisti più adatti:
- Psicologi specializzati in relazioni, autostima e dipendenze emotive
- Terapeuti olistici quali thetahealer certificati
- Psicoterapeuti specializzati in ipnosi regressiva
- Terapeuti formati in disegno onirico