L’acqua ha un ruolo fondamentale per la promozione e per la conservazione della nostra salute, ma anche per la nascita e per l’evoluzione di molte malattie.
Infatti, la quantità e la qualità dell’acqua hanno un’importanza notevole nel promuovere o nell’ostacolare l’insorgenza di patologie, ma anche nel promuovere o nell’ostacolare l’eventuale guarigione.
Nel suo libro “La salute con l’acqua” (editore: Layout, pp. 180, € 14,00) l’oncologo Claudio Pagliara spiega quanto le abitudini in merito all’acqua rappresentano un pilastro essenziale per la promozione dello stato di salute o di malattia.
Acqua e salute: l’ambiente patogeno
“Bisogna avere la consapevolezza che sia una malattia acuta (epatite virale, tifo) che una malattia cronica (cancro, malattia cardiovascolare) rappresentano una reazione normale a un ambiente patologico e/o a uno stile di vita errato (patogeno)”, dice Claudio Pagliara.
“Se l’ambiente di vita e di lavoro è sano e lo stile di vita è sano, è praticamente impossibile che si sviluppi una malattia.
E se la malattia si è già sviluppata, un ambiente idoneo e uno stile di vita adeguato creano le condizioni, associati alla terapia validata scientificamente, per una guarigione molto più efficace ed efficiente”.
Ma quando un ambiente deve essere considerato patologico o anche patogeno (cioè generatore di malattie)?
Un ambiente o uno specifico comparto ambientale (aria, acqua e suolo) è patogeno quando contiene agenti o elementi tossici e nocivi.
L’acqua rappresenta il comparto ambientale che, per le sue particolari proprietà, soprattutto quelle solventi, mantiene la memoria del grado di inquinamento degli altri comparti attraversati lungo il suo percorso, cioè l’atmosfera e la litosfera (l’aria e il suolo).
Un inquinamento, pertanto, dell’aria o del suolo, prima o poi, tende a trasferirsi nell’acqua.
Più agenti nocivi e tossici immettiamo nell’ambiente e più l’acqua sarà di qualità inferiore perché inquinata da queste sostanze.
“La qualità dell’acqua di oggi non sarà uguale alla qualità dell’acqua di ieri o di domani”, dice l’oncologo.
“La sua qualità dipenderà strettamente da ciò che emettiamo e immettiamo giornalmente nell’ambiente di vita e di lavoro.
L’acqua dal punto di vista quantitativo, sul pianeta terra, è costante, quello che si va sempre più riducendo, a causa dell’inquinamento sempre maggiore e diffuso, è la risorsa acqua dal punto di vista qualitativo.
L’inquinamento dell’acqua, infatti, la rende spesso inutilizzabile, anche quando è abbondante, non solo per l’uso potabile, ma anche per gli usi agricoli e industriali.
Abbiamo sempre più bisogno di acqua di qualità.
Una piccola grande consapevolezza questa, per non inquinare il nostro ambiente e per non sprecare questo preziosissimo liquido, fondamentale per la qualità e la durata della nostra vita”.
Gli agenti tossici e nocivi nell’acqua
È importante sapere quali siano gli inquinanti, cioè gli agenti tossici e nocivi che possiamo trovare nell’acqua.
Gli agenti nocivi possono essere: fisici, chimici e biologici.
Un agente è tossico se è in grado di provocare dei danni all’organismo vivente.
Esempi di agenti fisici nocivi per la salute sono rappresentati dalle radiazioni ionizzanti (radiazioni radioattive) emesse da sostanze radioattive.
Esempi di agenti chimici nocivi sono il cromo, l’arsenico, il piombo, vari altri metalli pesanti e una miriade notevolissima di sostanze chimiche.
Mentre esempi di agenti biologici nocivi sono vari virus, batteri, protozoi, funghi e altri microrganismi patogeni.
L’inquinamento fisico e chimico è di solito responsabile dell’insorgenza di malattie croniche degenerative particolarmente frequenti come il cancro, diverse malattie dell’apparato cardiovascolare e molte altre patologie degenerative che colpiscono il cervello, il fegato e diversi altri organi.
L’inquinamento biologico è, invece, soprattutto responsabile delle malattie infettive.
Acqua e salute: malattie acute e croniche
L’acqua che presenta al suo interno gli agenti tossici e nocivi può essere responsabile sia di malattie acute che di malattie croniche.
Una malattia è acuta quando è a rapida insorgenza ed evoluzione, quindi compare in breve tempo, con sintomi e segni vivaci ed evidenti, e ha una durata complessiva breve che si conclude, generalmente, con la guarigione o con l’exitus.
In questi casi la causa della malattia è facilmente riconoscibile e rintracciabile (killer stupido).
Una malattia è cronica quando è a lenta insorgenza ed evoluzione, a volte compare anche dopo diversi decenni, è di lunga durata e si caratterizza per la permanenza e la lenta progressione.
In questi casi, le cause sono spesso tante, per cui la malattia è di origine multifattoriale e spesso è difficilissimo scoprire la causa prevalente.
La responsabilità dell’acqua nelle malattie
L’acqua è generalmente responsabile di effetti acuti, quindi, di malattie acute, quando ha al suo interno agenti inquinanti di tipo microbiologico (tifo, epatite virale, colera, salmonellosi, dissenteria amebica).
È, invece, estremamente raro che la presenza di agenti inquinanti di tipo chimico o fisico nell’acqua da bere provochi malattie acute perché, in questo caso, è necessario che essi superino una dose soglia.
“Questa possibilità si verifica solo in caso di una contaminazione accidentale importante, da parte di agenti chimico-fisici particolarmente tossici, di una risorsa idrica”, spiega Claudio Pagliara.
“Generalmente, quindi, gli agenti tossici chimico-fisici, solo quando superano una dose soglia, determinano una malattia acuta, che si manifesta a breve distanza di tempo.
In questo caso è facile per tutti scoprire il colpevole, perché gli effetti sulla salute si manifestano a breve distanza di tempo e secondo la nota logica di causa ed effetto.
Nella quasi totalità dei casi, gli inquinanti chimico-fisici presenti nell’acqua, agiscono a basse dosi, determinando così una notevole varietà di malattie croniche, diverse in base al diverso tipo di sostanza, che si manifestano a lunga distanza di tempo.
A volte, la malattia e l’eventuale decesso si manifestano anche dopo 30, 40 anni o più.
In questo caso è estremamente difficile scoprire il colpevole (killer perfetto).
Questo perché le malattie cronico-degenerative si manifestano clinicamente a lunga distanza di tempo e secondo una logica di tipo probabilistico (in linguaggio tecnico di tipo stocastico)”.
Acqua e salute: effetti tossici e dose soglia
L’acqua può essere responsabile di effetti tossici acuti o cronici.
La tossicità acuta si manifesta in tempi brevi e quando il soggetto viene esposto a un tossico con una dose superiore a un determinato valore soglia.
Il valore soglia può variare in funzione:
- del tipo di tossico (esistono tossici più o meno potenti)
- della sensibilità dell’organismo (gli embrioni, i feti ed i bambini sono molto più vulnerabili)
- dell’effetto sanitario considerato (esistono danni sanitari più spiacevoli che si manifestano solo a dosi maggiori).
“La gravità della malattia dipenderà dalla dose e agirà secondo il noto meccanismo di causa ed effetto”, dice l’oncologo.
“La tossicità cronica si manifesta in tempi lunghi, quando il soggetto viene esposto a piccole dosi del tossico, ripetute nel tempo.
Non esiste in questi casi una dose soglia, cioè una dose del tossico al disotto della quale non esistono effetti sanitari e il meccanismo d’insorgenza è detto di tipo stocastico, cioè probabilistico”.
Cause o fattori di rischio?
“Comparendo generalmente la malattia cronica dopo molti anni, a volte anche dopo diversi decenni, vi è tutto il tempo perché possano interferire una miriade di numerose variabili”, dice Claudio Pagliara.
“Variabili che possono favorire od ostacolare l’insorgenza della patologia in questione e che spesso si distribuiscono nella popolazione secondo quello che viene definito il caso (in realtà non si tratta di caso, bensì di una distribuzione delle variabili secondo la curva delle probabilità, detta comunemente curva di Gauss).
Gli effetti sanitari, infatti, dipendono non solo dal tipo di sostanza e dalla relativa dose distribuita nel tempo, ma anche:
- dalla presenza contemporanea di una miriade di altri agenti nocivi
- dalla diversa sensibilità individuale (ad esempio gli organismi in accrescimento sono molto più sensibili: embrioni, feti, neonati, bambini)
- e dalla presenza di vari fattori protettivi e dai meccanismi di difesa del singolo soggetto, più o meno efficienti.
Per questo, nel caso delle malattie cronico-degenerative, si preferisce parlare, non tanto di cause, bensì di fattori rischio“.
In sintesi le malattie acute conseguenti all’esposizione a tossici fisico-chimici, compaiono solo se i tossici superano una dose soglia, compaiono a breve distanza di tempo e agiscono secondo la logica di causa ed effetto.
Le malattie cronico degenerative, invece, compaiono a notevole distanza di tempo, generalmente per esposizione a basse dosi dei tossici e secondo la logica probabilistica.
La conseguenza inevitabile è che le malattie cronico-degenerative sono malattie di tipo multifattoriale.
Una malattia è di tipo multifattoriale, se la sua insorgenza è legata non a un singolo fattore, ma a una moltitudine di diverse variabili, che le ricerche scientifiche confermano essere soprattutto ambientali.
Il rischio è zero solo per dose zero
“A livello scientifico vi è la piena consapevolezza che gli inquinanti presenti nell’acqua, pur se a basse dosi, determinando gli effetti sanitari cronici con un meccanismo stocastico (probabilistico), non hanno una dose soglia“, spiega l’oncologo.
Quindi, qualsiasi dose, per quanto piccola, aumenta il rischio di malattia.
Il rischio è zero solo per dose zero.
Non bisogna poi dimenticare che la valutazione dei rischi, per l’esposizione a un determinato agente tossico o cancerogeno, è spesso sottovalutato.
Questo perché spesso non si tiene conto che l’esposizione contemporanea ad altri agenti tossici e cancerogeni determina, come scientificamente noto, effetti non solo additivi, ma, molte volte, sinergici e moltiplicativi.
Il lavoro di squadra ottiene risultati superiori a quelli derivanti dalla somma del lavoro dei suoi singoli componenti.
Si ha il cosiddetto “effetto cocktail”.
Acqua e salute: gli effetti sanitari
“Gli effetti sanitari cronici sono provocati da killer perfetti, e sono così vasti e importanti che possiamo anche qui parlare di una “Epidemia silenziosa”.
La comunità scientifica internazionale, resistendo anche a forti pressioni economiche, politiche e industriali, ha ormai la piena consapevolezza che il picco di incidenza delle malattie degenerative nei paesi a maggiore industrializzazione, a iniziare dai tumori e dalle malattie dell’apparato cardiovascolare, è legato, in modo importante, al livello di bombardamento da inquinanti chimico-fisici a cui è esposta la popolazione.
La popolazione quindi, è in continuo contatto con una una quantità elevata di combinazioni di esposizioni tossiche“, conclude Claudio Pagliara.
È importante rimuovere le sostanze cancerogene e gli altri agenti tossici dal cibo, dall’acqua e dall’aria, perché tutto ciò aumenta a dismisura i costi per la sanità, danneggia la produttività e devasta la vita.
Le malattie cronico-degenerative provocate dagli inquinanti chimico-fisici presenti nell’acqua, non si limitano ai tumori e alle malattie dell’apparato cardiovascolare, perché sono tante come per esempio: