La primavera è la stagione che simboleggia per eccellenza la rinascita, l’invito a rinnovarsi e a fare pulizia.
Quale periodo migliore, quindi, per liberarsi dal “vecchio” e fare spazio al “nuovo”?
Una chiamata alla fecondità, nell’accezione più ampia del termine.
E quale altra immagine rimanda a uno scenario caratterizzato da ricchezza e prosperità? Semplice: la figura della donna.
In questo articolo tratteremo alcune dinamiche legate alla sessualità, specialmente del femminino, in chiave olistica.
Affronteremo temi come il ciclo mestruale, le possibili cause di una ciclicità dolorosa e i luoghi comuni che interessano questa sfera.
Il femminino e i suoi segnali
Il nostro organismo invia segnali, come abbiano raccontato recentemente.
Questo, infatti, è l’unico modo per far sì che ci si accorga di qualcosa che sta lavorando all’interno.
Come si fa per essere più ricettivi e ascoltarsi in maniera più profonda?
Andando a toccare corde che coinvolgono anche l’inconscio, la multidimensionalità che contraddistingue ognuno di noi.
Tante le pratiche che possono essere di supporto in questo senso: la medicina tradizionale cinese oppure mesoamericana, l’ayurveda oppure il Thetahealing.
Cominciamo, quindi, a entrare nel vivo della scoperta (o riscoperta) di una femminilità più profonda, da un punto di vista “compassionevole”.
Concretamente: quante donne, ma anche uomini (che ormai si sono abituati a questa credenza) sono convinte che sia la norma sperimentare un ciclo doloroso o un travaglio lungo e, ancora una volta, doloroso?
Ebbene sono convinzioni limitanti tramandate da secoli che s’innescano a livello inconscio ancora prima che fisico.
Quindi: cosa si prova dentro di sé quando s’instillano?
Quali domande porsi e che percorso fare per alleggerire la situazione?
Scopriamolo insieme.
Femminilità: l’utero in anatomia intuitiva
L’utero in anatomia intuitiva e secondo la Metamedicina rappresenta il focolare domestico, la casa, l’accoglienza, la dimensione materna nel senso più ampio.
Il collo dell’utero rappresenta la sessualità.
Tra le malattie più frequenti che colpiscono questo organo si possono annoverare:
- cancro all’utero o dell’endometrio: emozioni forti vissute nell’ambito della casa in relazione a partner e figli, come un grande shock per la sensazione di una perdita
- abbassamento dell’utero, o prolasso uterino: avviene quando si abbassa nella vagina e fuoriesce dalla vulva. Questa dinamica rende impossibili i rapporti sessuali. La domanda da porsi è: perché non voglio più viverli?
Spesso subentra dopo un parto: si teme forse una nuova gravidanza?
Si teme per qualche motivo il partner?
- endometriosi ed endometrite: nel primo caso si ha il timore di una gravidanza (magari perché inconsciamente si ritiene di non avere un partner adatto, magari perché non si vogliono rivivere certe situazioni legate a una gravidanza precedente).
Nel secondo caso l’infiammazione è collegata a una rabbia nei confronti del coniuge, che nega di diventare madri. Oppure a conflitti all’interno della casa o della famiglia. - fibroma: tumore formato da tessuti fibrosi.
A livello emotivo simboleggia la perdita di un membro della famiglia che si vorrebbe avere ancora con sé (per esempio un figlio perso per aborto, fratello, …). Magari la famiglia stessa, per esempio quando si lascia il nucleo d’origine per formarne uno nuovo. Difficoltà a staccarsi: si hanno rimpianti, sensi di colpa o semplicemente non si accetta la sua assenza - utero retroverso: paura di ritrovarsi incinta per timore di non riuscire a controllare la situazione, l’evoluzione della gravidanza e della maternità.
Desiderio inconscio di non volere figli.
Dinamica che si innesca per dare prova plausibile di non potere affrontare una gravidanza: si pone un termine alla possibilità di rimanere incinta.
È evidente l’importanza di porsi le domande giuste, andare alla radice delle emozioni che hanno portato alla manifestazione dei sintomi per alleggerire.
Femminilità: le ovaie in anatomia intuitiva
Le ovaie, invece, rappresentano la creatività nel senso più ampio.
La creazione di un bambino oppure di qualcosa che si considera come tale come un progetto o un’attività lavorativa.
Quando si sperimentano dolori si è in presenza di preoccupazioni relative a queste sfere.
Quando qualcuno si appropria di una nostra idea, oppure si desidera un figlio che non arriva o ci si sente offese per un commento che riguarda la propria creatività subentrano vere e proprie patologie, emotive o fisiche.
Oltre alle tecniche energetiche, a supporto ci sono anche erbe, piante medicinali e rituali, per esempio con le cosiddette piante di sostegno.
Capelvenere e celidonia, su tutte, ma anche i più noti ginko biloba e iris.
Il ciclo: simbolo di femminilità
Vediamo, a questo punto, tutto ciò che riguarda il sangue durante il ciclo, sia in presenza che in assenza.
Innanzitutto le mestruazioni sono una funzione naturale generata dalla non fecondazione dell’ovulo.
Sono il simbolo per eccellenza della femminilità, l’essere donna (quindi non più bambina).
Tutto ciò che è dolore durante le mestruazioni è l’espressione di una difficoltà ad accettare la propria condizione come donne.
Magari si è sempre state davanti a donne sottomesse, zittite oppure in prima persona si è state messe in secondo piano rispetto a un uomo.
Questo, inconsciamente, si è trasformato in pensieri di questo tipo: essere donna è difficile, le donne sono destinate a sentirsi annullate, devono soffrire. Si fatica, quindi, a prendere il proprio posto credendo di vivere in un mondo destinato ad altri, specialmente agli uomini.
Nell’inconscio si è accettata l’idea che essere donna equivalga a soffrire.
L’appuntamento con le mestruazioni ricorda di essere donna e questo innesca delle memorie sopite.
Se inascoltate, possono sfociare in altri disturbi.
Per esempio: dai dolori si può innescare un’endometriosi e da lì dovere intervenire a livello medico (per esempio con l’ablazione delle tube).
Mestruazioni dolorose: cosa fare?
Per liberarsi dai dolori occorre liberarsi dalle idee limitanti riguardanti le mestruazioni e al femminile, ma anche al maschile.
Occorre insegnarsi tutti gli aspetti positivi dell’essere donna, accettarsi come tali e accettare le donne dell’albero genealogico.
La sofferenza può essere causata anche da un abuso: serve quindi visualizzarlo e liberare la memoria emozionale.
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