La rinite allergica stagionale, conosciuta anche come “febbre da fieno”, è un problema respiratorio molto comune e diffuso, sembrerebbe infatti colpire una fascia tra il 10% e il 25% della popolazione. Oggi vogliamo parlarvi di un antinfiammatorio naturale indispensabile per difenderci dalle allergie stagionali: il ribes nigrum.
Una reazione esagerata
In qualsiasi tipologia di allergia, si ha una sensibilizzazione dell’organismo a particolari sostanze che determinano una reazione anticorporale: le sostanze con cui viene a contatto il nostro organismo scatenano una risposta eccessiva del sistema immunitario che si attiva anche quando non dovrebbe, scambiando una sostanza innocua per un pericoloso aggressore.
Nel caso specifico delle allergie stagionali, gli allergeni responsabili sono solitamente i pollini rilasciati da diversi tipi di piante. In particolare, il polline contiene specifiche proteine che scatenano una risposta del sistema immunitario, nei soggetti allergici, a livello delle mucosa a cui vengono a contatto (naso, gola, occhi e seni paranasali), che diventano gonfi, infiammati e irritati.
Gli allergeni più comuni sono:
- Polline d’alberi
- Polline di graminacee
- Polline d’erba
- Spore di funghi o muffe (che possono peggiorare durante i mesi caldi)
L’allergia può comparire a qualsiasi età, ma solitamente inizia in età infantile o adolescenziale. In molti casi i sintomi migliorano con l’età, nel 10-20% possono anche a sparire completamente.
Occhi, naso, gola sono i primi a essere coinvolti
La sintomatologia della rinite allergica si manifesta quindi prevalentemente con:
- Congestione nasale, prurito, naso che cola e starnuti frequenti. Le mucose del naso infatti risultano gonfie ed ostacolano quindi il normale passaggio dell’aria.
- Congiuntivite allergica. La congiuntiva presente nell’occhio è una membrana che riveste la parte interna della palpebra ed ha una funzione di protezione e di facilitazione allo scorrimento delle palpebre. L’infiammazione è causata da un allergene e si manifesta con: arrossamento, gonfiore, secchezza, eccessiva lacrimazione e sensazione di occhi appiccicosi.
- Prurito a palato e gola
- Diminuzione del senso del gusto e dell’odorato
- Mal di testa
- Asma
- Tosse
- Disturbi del sonno
- Dermatite atopica
Ribes nigrum o cortisone naturale
Il Ribes nero è un arbusto, appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae, noto per le sue bacche tondeggianti e scure ricche di semi che compaiono tra agosto e settembre. Ne vengono utilizzate le gemme, le foglie ed i frutti e si hanno perciò attività terapeutiche differenti.
- Le gemme sono particolarmente ricche di flavonoidi e glicosidi, agiscono come stimolanti sulle ghiandole surrenali nella produzione di cortisolo e sono capaci di ridurre le infiammazioni e risultano quindi essere anche utili antistaminici. Contengono inoltre un olio essenziale particolarmente efficace sulle ostruzioni delle prime vie respiratorie.
- Le foglie contengono polifenoli e triterpeni, principi attivi diuretici e depurativi del sangue utili contro tossine e colesterolo in eccesso.
I frutti sono ricchi di Vitamina A, Vitamina C, ferro e altre sostanze preziose come magnesio, potassio, rame e manganese.
Contengono inoltre flavonoidi, attivi sulle infiammazioni, e antociani, protettivi sui vasi sanguigni.
Per questi motivi il Ribes nigrum è conosciuto come “cortisone naturale” e presenta azioni antinfiammatorie, antistaminiche, depurative del sangue e di sostegno al sistema immunitario specialmente in tutti i processi infiammatori generalizzati e locali.
Il Ribes nigrum risulta essere quindi il rimedio naturale per eccellenza nel caso di allergie stagionali poiché si comporta come antistaminico naturale, in quanto è capace di bloccare l’azione dell’istamina e di modulare le fastidiose manifestazioni allergiche stimolando il sistema immunitario.
No a chi soffre di ipertensione
Il Ribes nigrum può causare un amento di pressione, è quindi controindicato per chi soffre di ipertensione arteriosa.
Si consiglia di consultare sempre un medico per posologia e modalità prima di assumerlo poiché può interagire con altri farmaci (per esempio psicofarmaci o anticoagulanti) e causare reazioni in soggetti predisposti.
Per gli stessi motivi ne viene sconsigliata l’assunzione in caso di gravidanza e allattamento.