Sono passati molti secoli prima che dalla Medicina cinese, l’agopuntura fosse scoperta e studiata dalle scienze mediche occidentali.
La cura olistica dell’organismo, vale a dire quella che prevede attenzioni per mente e corpo, è figlia di filosofie orientali. E l’agopuntura, in quest’ottica, segue le tracce di questo pensiero.
Per capire il suo funzionamento, facciamo un semplice esempio. Se pensiamo al nostro organismo come a un’apparecchiatura tecnologica, nel caso in cui questa presentasse dei problemi sarà necessario “toccare i pulsanti giusti” per ristabilire l’equilibrio d’insieme del sistema.
A tutti noi, infatti, sarà capitato di avere dei problemi al computer o al cellulare; cosa abbiamo fatto in molti casi? Abbiamo provato a spegnerlo e riaccenderlo.
Lo specialista medico-agopuntore si occupa proprio di questo. Sa trovare i “pulsanti” giusti nel nostro corpo per riportarlo in salute. E, dopo anni di studi sull’argomento, vi sono spiegazioni scientifiche a sostegno di questa tesi.
L’agopuntura nella Medicina cinese: gli albori della pratica
I primi testi orientali che parlano di agopuntura risalgono a circa 2500 anni fa.
Tuttavia, vide la sua comparsa in Occidente molti secoli dopo, più precisamente intorno al 1.600, ad opera di alcuni missionari portoghesi che avevano viaggiato in Cina.
Alla base dell’agopuntura vi è la teoria dello Yin e dello Yang, i due celebri “poli” dicotomici noti alla filosofia cinese, in cui ciascun polo, insieme al suo opposto e complementare, costituisce il tutto.
Questi due elementi rappresentano l’alternanza di purezza e impurità, di quiete e movimento, di caldo e freddo, di maschile e femminile e così via, che pervadono la cultura orientale cinese anche nel campo della medicina.
La salute del nostro corpo è legata a queste due forze vitali, e più propriamente all’energia legata alla materia e alla mente. Queste due forme di energia scorrono nel corpo all’interno di canali che prendono il nome di “meridiani“.
La Medicina cinese spiega il dolore come un’ostruzione di questi canali, che va a generare uno squilibrio in vari punti del corpo e della mente.
Tuttavia, il rapporto tra corpo e mente non è nuovo al nostro mondo. Già al tempo degli antichi romani si parlava di “Mens sana in corpore sano“, letteralmente una mente sana in un corpo sano, sottolineando la stretta correlazione tra questi due mondi.

Uno dei primi a parlare di agopuntura, soprattutto in Italia, da un punto di vista anatomico-fisiologico, è stato Luciano Roccia, chirurgo e direttore dell’Istituto Italiano di Agopuntura, con il libro “Insegnamenti di agopuntura”, pubblicato da Minerva Medica nel 1975.
Dalla Medicina cinese alle scienze occidentali: come funziona l’agopuntura
L’agopuntura, come suggerisce il nome stesso, prevede l’uso di aghi sterili e monouso, molto più sottili di quelli di quelli a cui siamo abituati.
Questi aghi, tendenzialmente, penetrano la pelle per pochi millimetri.
“È fondamentale individuare i punti esatti in cui inserire gli aghi, perchè ogni punto del nostro corpo è legato a un organo specifico“, spiega Roccia.
Infatti, prima di continuare con il funzionamento di questa pratica, occorre fare un passo indietro. L’agopuntura fa parte di una categoria che prende il nome di riflesso-terapia, una tecnica terapeutica che si basa sull’impiego di stimoli per indurre una reazione.
Immaginiamo, per esempio, di mettere la mano su un termosifone caldo; istintivamente, nel giro di pochissimo tempo, saremo portati a togliere la mano, perchè il calore sulla nostra pelle ha generato una risposta nel nostro sistema nervoso.
Proprio per questo motivo, è fondamentale individuare i punti del corpo in grado di riflettere uno stimolo su un determinato organo.
“Un bravo agopuntore dev’essere, prima di tutto, un bravo medico“, afferma Roccia. Infatti, la chiave del trattamento sta nella diagnosi, perchè è solo scoprendo l’origine del problema che si può intervenire correttamente.
Tornando al funzionamento pratico, l’inserimento degli aghi nella cute ha, principalmente, due effetti: il rilascio di endorfine e il riequilibrio del sistema nervoso centrale. Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dal cervello che hanno una potente funzione analgesica; possono essere considerate degli antidolorifici naturali.
Il secondo punto, invece, è ancora più curioso. Il corpo umano può essere visto come un generatore di energia elettrica, poichè le reazioni chimiche che avvengono al suo interno sprigionano minuscole quantità di questa energia.
L’energia che deriva dalle attività vitali si dirige verso i punti con potenziale elettrico positivo, tra cui la pelle. Su di essa, in alcuni punti millimetrici (i punti di agopuntura), vengono incanalati questi segnali elettrici, che scorrono tra uno e l’altro formando i meridiani (paragonabili alle strade in cui scorre questa energia).
I meridiani veicolano queste “informazioni elettriche” al cervello, che controlla e regola l’organismo. E, se un organo del nostro corpo è malato, anche i suoi segnali elettrici saranno alterati, ma basterà riequilibrarli per tornare in uno stato di salute.
Da qui la necessità di intervenire riducendo il dolore e ripristinando il corretto equilibrio a partire dai singoli punti, per poter agire in profondità nell’organismo.
Cosa si cura con l’agopuntura?
L’agopuntura può essere utilizzata come terapia per moltissimi problemi che non richiedono un intervento chirurgico diretto.
L’agopuntura, per quanto l’elenco sia indicativo, può agire su disfunzioni dell’organismo che provocano dolore, tra cui:
- testa: cefalea, emicrania, nevralgia
- colonna vertebrale: cervicalgia, dorsalgia, sciatica, artrosi, ernia, fibromialgia, dolore miofasciale, dolori reumatici
- spalle-braccia: tendinopatie, algodistrofie
- arti inferiori: dolori all’anca, dolori alle ginocchia
E su molte altre patologie non strettamente connesse al dolore fisico, tra cui:
- allergie
- asma
- stipsi
- colon irritabile
- disturbi ginecologici
- disturbi del sonno
- ansia e depressione
“In Cina l’agopuntura è utilizzata per curare moltissime malattie, anche di grave entità. Non sostituisce i farmaci e i trattamenti medici comuni, ma li affianca. Parlando di polmonite, per esempio, può essere curata con trattamenti di agopuntura e un dosaggio pari al 30% degli antibiotici che somministriamo, qui in Italia, per la stessa malattia”, afferma Roccia.
L’agopuntura è sicura?
L’agopuntura, come affermato precedentemente, non può sostituire completamente la medicina tradizionale. E i trattamenti devono essere eseguiti da medici esperti, specialisti capaci di individuare l’origine delle disfunzioni dell’organismo.
Inoltre, per trattamenti invasivi, come nel caso di un problema all’occhio, la terapia deve essere eseguita in una struttura sanitaria, poichè bisogna disporre degli strumenti adeguati in caso di complicazioni.
Negli altri casi, invece, è una forma di terapia sicura e che già in poche sedute, a seconda della persona trattata, può dare ottimi risultati. E può risultare ancora più utile nei casi in cui una persona dovesse risultare allergica ad alcuni farmaci, in quanto questa terapia non ne fa uso alcuno.
Tuttavia, è opportuno sottolineare alcune differenza tra bambini e adulti.
Un adolescente non ha ancora del tutto sviluppato il proprio sistema immunitario. Pertanto, se allergico, per esempio, al polline, gli basterà recarsi una volta nella vita per alcuni trattamenti da un medico agopuntore e probabilmente avrà risolto per sempre il suo problema.
Discorso diverso per un adulto che, prendendo in esame lo stesso caso, dovrà sottoporsi al trattamento almeno una volta all’anno.
Foto di Alma Thai : https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-mani-donna-rilassante-4353249/