Giornata nazionale della malattia di Parkinson: è oggi

Giornata nazionale della malattia di Parkinson: è oggi

Giornata nazionale della malattia di Parkinson: è oggi. La diagnosi precoce è vitale, al fine di intervenire tempestivamente, con una terapia mirata.

Il fattore tempo è strategico anche per il Parkinson: già al momento dell’esordio dei primi disturbi motori tipici della malattia, come lentezza dei movimenti e tremore di riposo, la patologia è in una fase troppo avanzata per poter essere bloccata. A questo stadio, infatti, almeno il 60% delle cellule dopaminergiche del cervello sono già morte.

Parkinson: perché intervenire tempestivamente

Sono chiari i vantaggi nell’intervenire tempestivamente. All’esordio della malattia, i sintomi più evidenti sono legati, come detto, al movimento. Possono insorgere, in seguito, problemi cognitivi e comportamentali, con la demenza che si mostra a volte nelle fasi avanzate. La causa che porta alla loro morte, in caso di Parkinson, è sconosciuta.

Giornata nazionale della malattia di Parkinson: la parola all’esperto

Il professor Roberto Eleopra, vicepresidente della Società italiana di Neurologia (Sin) e direttore uoc Neurologia I – Parkinson e Disordini del movimento, presso fondazione Irccs Istituto neurologico C. Besta, si è espresso in questo modo: “Iniziare il trattamento sintomatico o neuro-protettivo in una fase precoce di malattia o meglio ancora nella fase pre-motoria permette di controllare bene i sintomi e rallentare l’evoluzione della patologia stessa. In queste fasi, infatti, i farmaci dopaminergici o i farmaci neuroprotettivi potrebbero davvero modificare il decorso della malattia.”

Giornata nazionale della malattia di Parkinson: la diagnosi

Che fare, al fine di diagnosticare la malattia di Parkinson nella fase pre-motoria? E’ necessario prestare attenzione a sintomi non specifici, la cui presenza aiuta a identificare i soggetti a rischio di sviluppare la malattia.

Quali sono i sintomi pre-motori più importanti? Si determinano il deficit olfattivo (ipo- o anosmia), la depressione, i dolori nelle grandi articolazioni, l’ipotensione ortostatica e, soprattutto, il disturbo comportamentale in sonno Rem (Rapid eye movement Behavioural disorder, Rbd). Quest’ultimo è caratterizzato da comportamenti anche violenti durante il sonno: per esempio urlare, scalciare, tirare pugni.

Il sonno Rem, come è noto, è caratterizzato dal movimento rapido degli occhi.

L’Rbd è al momento il marcatore predittivo più importante della malattia di Parkinson. Sviluppa la malattia di Parkinson entro 10-12 anni, infatti, circa il 60% dei pazienti con disturbo comportamentale in sonno Rem.

Ma su che cosa si basa la diagnosi della malattia? Sui sintomi. Essa è essenzialmente clinica. Gli esami strumentali come la Rmn (risonanza magnetica nucleare, ndr) encefalo e gli esami ematochimici possono contribuire a escludere le malattie con sintomi analoghi al Parkinson. Se poi si deve confermare la diagnosi, bisogna basarsi su esami specifici come Spect e Pet.

Malattia di Parkinson: le statistiche

Che cos’è, infine, la malattia di Parkinson? Si tratta di un disturbo neurodegenerativo. Colpisce oggi 5 milioni di persone nel mondo, oltre 300.000 delle quali si trovano in Italia. La patologia si manifesta, in media, intorno ai 60 anni di età. Secondo le stime, questo numero è destinato ad aumentare nel nostro Paese. Nei prossimi 15 anni, inoltre, si prevedono 6.000 nuovi casi ogni anno. La metà dei soggetti saranno colpiti, secondo i dati in nostro possesso, in età lavorativa. Bisogna fare qualcosa per cambiare questa situazione.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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