Una ricerca europea ha proposto una nuova tecnica per il monitoraggio della diffusione del linfoma di Hodgkin nei pazienti, con lo scopo di cercare metodi alternativi privi di radiazioni ionizzanti.
Questa ricerca è stata coordinata dall’Università di Utrecht in Olanda con il coinvolgimento dei più importanti ospedali pediatrici europei, tra cui l’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofalo” di Trieste.
Cosa è il linfoma di Hodgkin
Il linfoma di Hodgkin è un tumore del sistema linfatico. Questo sistema è l’insieme dei tessuti che hanno la funzione di difendere l’organismo dagli agenti esterni e dalle malattie.
Colpisce prevalentemente i linfonodi, cioè delle piccole ghiandole presenti in tutto il corpo e che permettonola risposta immunitaria dell’organismo.
In caso di linfoma di Hodgkin i linfonodi più colpiti sono quelli del collo, delle ascelle, dell’inguine e della zona addominale.
Dal momento che i linfonodi si trovano in tutto il corpo, la malattia può manifestarsi a qualsiasi livello dell’organismo.
In alcuni casi infatti, il tumore può coinvolgere anche milza, midollo osseo, fegato, stomaco e altri organi.
Quali sono i sintomi
Il sintomo principale di questa malattia è l’aumento di volume dei linfonodi, soprattutto di quelli che si trovano nella zona cervicale.
Accompagnato da sintomi più generici quali: febbre, sudorazione notturna, spossatezza, perdita di peso e prurito diffuso a tutto il corpo.
Se la malattia riguarda i linfonodi presenti nel torace si possono manifestare anche tosse, dolore al petto e difficoltà respiratorie.
Una malattia rara che colpisce i giovani
Il linfoma di Hodgkin è una malattia abbastanza rara.
Colpisce prevalentemente in età adolescenziale, ma in alcuni casi può insorgere anche prima dei 10 anni.
Non c’è una spiegazione biologica del fatto che colpisca questa fascia d’età.
Gli esperti mettono in relazione questo fatto ad una possibile infezione da EBV (il virus della mononucleosi), una malattia infettiva di origine virale.
Questa infezione sembra avere un ruolo scatenante nello sviluppo del tumore, più comune appunto nell’adolescente.
La prognosi del Linfoma di Hodgkin è tipicamente favorevole, la previsione di guarigione si attesta intorno al 95% dei casi.
Monitorare la diffusione del linfoma di Hodgkin
Le tecniche per controllare il grado di sviluppo della malattia sono sostanzialmente due.
Metodologia PET/TC
Attualmente la tecnica diagnostica e di controllo migliore è la tomografia computerizzata (TC) associata alla tomografia a emissione di positroni (PET).
La TC è una tecnica diagnostica per immagini che esamina ogni parte del corpo per l’analisi e lo studio dei tumori e di numerose altre patologie.
È un esame radiologico, in cui i dati raccolti dal passaggio di raggi X nell’area interessata sono rielaborati da un computer, in modo da ricostruire un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto.
La PET invece, prevede la somministrazione di una piccola quantità di una sostanza radioattiva che si fissa negli organi in cui è presente il linfoma.
La sostanza si distribuisce nel corpo del paziente permettendo, grazie a uno scanner, di ottenere delle immagini diagnostiche.
La PET/TC è fondamentale al momento della diagnosi perché permette di capire quanto è estesa la malattia e quindi consente di predisporre una terapia tanto più intensa quanto maggiore è la diffusione della malattia stessa.
Questa tecnica, però , prevede l’esposizione a una importante quantità di radiazioni ionizzanti (raggi X).
L’esposizione ai raggi X, soprattutto in età pediatrica, potrebbe avere degli effetti collaterali a distanza di tempo, tra cui disturbi endocrini, patologie polmonari e rischio aumentato di altri tumori.
L’alternativa in sperimentazione
Per evitare l’impiego di radiazioni e l’iniezione di sostanze radioattive, nonostante la PET/TC sia un metodo estremamente preciso e affidabile, questo nuovo studio europeo presenta una nuova tecnica non invasiva, cioè la risonanza magnetica, per rilevare la diffusione del Linfoma di Hodgkin.
Metodologia con risonanza magnetica
La risonanza magnetica dell’intero corpo è una metodologia di diagnostica per immagini priva di raggi X.
Si basa su intensissimi campi magnetici e radiofrequenze: quando il corpo umano è sottoposto a questi campi restituisce una serie di segnali che vengono utilizzati per ricostruire le immagini dei vari organi e delle loro eventuali anomalie.
Il fatto che questa tecnica sia priva di radiazioni, permette di sottoporsi a numerose indagini radiologiche durante la malattia.
Infatti, la risonanza magnetica viene effettuata una volta alla diagnosi, una dopo due cicli di chemioterapia e (a seconda della risposta ai primi due cicli) a fine chemioterapia.
Quindi due o tre risonanze magnetiche in totale, dalla durata di 40/45 minuti l’una.
Nello specifico, la ricerca sul ruolo della risonanza magnetica di tutto il corpo nel valutare la diffusione del linfoma di Hodgkin è nata con lo scopo di cercare metodi alternativi privi di radiazioni e di pari efficacia.
Lo studio su 68 bambini
Sono stati studiati 68 bambini con linfoma di Hodgkin distribuiti in 10 centri altamente specialistici europei.
I risultati di questo studio preliminare sono stati molto promettenti, in quanto i reperti osservati con la risonanza magnetica a tutto il corpo hanno dimostrato un’ottima concordanza con i reperti ottenuti con la PET/TC nei medesimi bambini.
In ogni caso, la risonanza magnetica, pur rappresentando una promettente alternativa, dovrà essere convalidata da ulteriori studi su gruppi di pazienti più numerosi trattati in più centri specialistici internazionali.