Per lussazione della spalla si intende la fuoriuscita della testa dell’omero (cioè la parte alta dell’osso del braccio) dalla sua sede naturale: la glena della scapola, l’alloggiamento naturale in cui ruota la testa dell’omero. Questa circostanza viene chiamata lussazione gleno-omerale ed è il tipo di lussazione più frequente. Ma perché si verifica una lussazione?
Lo abbiamo chiesto al dottor Giuseppe Massei, fisoterapista. “Le cause della lussazione della spalla possono essere di tre dipi: traumatiche, per esempio dopo una caduta o un incidente; atraumatiche, ciè non conseguenti a un trauma ma dovute, per lo più a instabilità dell’articolazione, per esempio a causa di lassità generalizzata dei legamenti delle articolazioni, condizione che si verifica soprattutto, ma non solo, nei pazienti giovani. Esiste anche una causa microtraumatica, dovuta a continui stress dell’articolazione come avviene in alcuni sportivi: al portiere di calcio, per esempio, ma anche ai lanciatori di palla (baseball) di giavellotto o del peso. Accade anche nella ginnastica, nel sollevamento pesi, nel nuoto, nel tennis”.
Lussazione della spalla: meglio sistemarla in sedazione
La fuoriuscita della testa dell’omero rispetto alla scapola può avvenire in diverse direzioni, la più comune è sicuramente quella antero-inferiore che si manifesta immediatamente con una vistosa deformità e con un dolore acuto che immobilizza l’articolazione. “Di fatto chi subisce questo tipo di trauma non riesce più a muovere il braccio e la spalla in nessuna direzione. Quando accade a uno sportivo la sua attività viene immediatamente interrotta”, spiega Massei. “Purtroppo ancora oggi accade che la lussazione della spalla venga ridotta sul campo con una manovra abbastanza traumatica che riporta la testa dell’omero nella scapola. Il sollievo dei sintomi è immediato, ma si tratta di una procedura rischiosa perché la lussazione potrebbe aver provocato delle fratture di tipo osseo e la manovra potrebbe compromettere ulteriormente la situazione. E’ per questa ragione che attualmente si preferisce procedere con il paziente sedato o addirittura in anestesia. In questo modo l’articolazione viene ricomposta riducendo il rischio di altri danni”.
Una perfetta armonia di movimento
La spalla è l’articolazione più mobile del nostro scheletro. Permette i movimenti di elevazione e di allontanamento del braccio, oltre che quelli di rotazione. L’ ampia mobilità è garantita a alcuni fattori:
- La testa dell’omero è praticamente rotonda e si articola con la glena che è più piccola e piatta. Ciò permette alla sfera di ruotare liberamente.
- L’articolazione della spalla è avvolta e protetta da una capsula articolare.
- I movimenti sono permessi da 4 tendini e fasci muscolari che connettono omero e scapola.
La lussazione della spalla comporta altre conseguenze
La deformazione dovota alla disarticolazione della spalla provoca quasi sempre dei danni più o meno seri ai legamenti e alle ossa. che, tra l’altro, sono la causa principale di eventuali recidive. Si è vista infatti che le spalle con lesioni schelettriche sono più instabili e quindi comportano un maggior rischio di ulteriore lussazione. “Questa eventualità non è la regola, ma oltre al tipo di lesione è indispensabile tutti gli altri fattori di rischio: età, sesso, caratteristiche fisiche, se pratica sport e soprattutto se si tratta di uno sport di collisione come il rugby, il football americano, l’hockey su ghiaccio, il calcio e lo sci”, chiarisce Massei. “Nel caso in cui il paziente presenti un alto rischio di recidiva si preferisce sottoporlo a intervento chirurgio fin dal primo incidente. Negli altri casi si opta per un trattamento conservativo che consiste nell’immobilizzare la spalla e il braccio per un periodo che va da una a tre settimane, a seconda della gravità. Dopo questo periodo la riabilitazione punta al ripristino dell’articolazione soprattutto attraverso esercizi di potenziamento muscolare”
Lussazione della spalla: l’importanza della diagnosi
E’ fondamentale sottoporsi a tutti gli esami necessari per fare una diagnosi corretta. “Prima di tutto la radiografia, preché attraverso proiezioni specifiche è possibile se nella zona dove si è verficata la lussazione della spalla è avvenuta anche una erosione ossea. In questo caso è necessario verificarle opportunamente con uan tac”, dice Massei. “Qundi bsogna puntare l’attenzione sulle possibili lesioni dei tessuti molli, in modo particolare sulla capsula dei rotatori e sui legamenti.. L’esame adatto è la risonanza magnetica con contrasto intra-articolare. Nel caso di rottura della cuffia dei rotatori può entrare in gioco anche l’ecografia che permette una valutazione dinamica del danno”.
Dopo la diagnosi sarà l’ortopedico a decidere se è necessario intervenire chirurgicamente oppure consigliare al paziente un trattamento conservativo.
La fisioterapia ha un ruolo importante
Dopo la lussazione della spalla, che ci sia stata la necessità di intervenire chirurgicamente oppure no, segue sempre una fase riabilitativa. Nel caso di intervento, l’artcolazine viene mmoblizzata per circa tre settimane quindi inizia la fase riabilitativa che all’inizio prevede il recupero della mobilità attraverso esercizi passivi, in cui il fisioterapista muove l’articolazione. La seconda fase prevede invece esercizi d mobilizzazione e di rinforzo muscolare attivi, segue poi la fase di coordinazione neuromuscolare per il recupero di tutti i movimenti della spalla che devono essere armonici e fluidi.
Se la lussazione della spalla non ha avuto conseguenze, dopo che l’articolazione è stata rimessa in sede, è consiglabile l’uso della borsa del ghiaccio e di antidolorifici. Se però la spalla presenta una ridotta mobiltà è utile un ciclo di cinesiterapia.
Si può prevenre la lussazione della spalla?
“La cosa pù importante è sviluppare una buona massa muscolare, ma anche imparare a muovere correttamente l’articolazione. Altra cosa fondamentale è la correzione delle cosiddette discinesie scapolari, cioè l’alterazione del normale movimento della scapola: in pratica non c’è una perfetta sincronia tra braccio, scapola e gabba toracica.
“L’allenamento può portare benefici sostanzali”, conclude Massei. “Intanto perché previene la lussazione: una buona muscolatura e una buona coordinazione dei movmenti protegge dai traumi. Inoltre, questo tipo di approccio migliora il gesto atletico e più in generale aiuta a mentenere sana l’articolazione. Questo vale per tutti, anche per i non sportivi. Una corretta postura della spalla durante il lavoro, soprattutto quando si svolgono attività manuali ripetitive, permette di correggere comportament sbagliati che hanno sempre conseguenze sulla funzionalità articolare. Un ultimo consiglio: buyttate le sigarette. Studi scientifici hanno dimostrato che il fumo danneggia i tendini favorendone la rottura”.