Sostanze cancerogene nelle urine dei fumatori di sigarette elettroniche

Sostanze cancerogene nelle urine dei fumatori di sigarette elettroniche

Se per molti la scelta di fumare le sigarette al tabacco è sembrata una soluzione al riparo da danni per salute, questa notizia indebolirà qualche certezza. Studi recenti infatti hanno evidenziato la presenza di sostanze cancerogene all’interno delle urine dei consumatori e dimostrato che l’uso di sigarette elettroniche, oltre all’impatto neurologico della nicotina o agli effetti polmonari dovuti all’inalazione, potrebbe causare il cancro alla vescica.

“Nelle urine dei consumatori di sigarette elettroniche sono stati osservati composti tossici e cancerogeni”, spiega Andrea Militello, urologo e andrologo a Roma. “L’esposizione del rivestimento della parete vescicale a questi agenti cancerogeni, può avere implicazioni per lo sviluppo di tumori, in particolare se la relazione di rischio dose-dipendente osservata nei tumori della vescica correlati al tabacco tradizionali è estrapolata dalle sigarette elettroniche”

Come funzionano le sigarette elettronicheSostanze cancerogene nelle urine dei fumatori di sigarette elettroniche

Commercializzate come alternativa più sicura ai tradizionali prodotti del tabacco, le sigarette elettroniche negli ultimi hanno hanno rapidamente guadagnato popolarità in Europa e negli Stati Uniti, in particolare tra adolescenti e giovani adulti. Hanno una vasta gamma di modelli, ma sono tutte composte da quattro elementi principali: una cartuccia o un serbatoio, un elemento riscaldante, una batteria agli ioni di litio e un boccaglio che la persona usa per inalare.

La cartuccia contiene una soluzione liquida (e-liquid) contenente quantità variabili di nicotina, aromi e altre sostanze chimiche disciolte in solventi come glicole propilenico e / o glicerina vegetale.

La sigaretta elettronica è progettata per vaporizzare la soluzione di liquido che poi si condensa in un aerosol per inalazione. Fornendo nicotina attraverso l’aerosol piuttosto che attraverso il fumo di tabacco, le sigarette elettroniche evitano molti dei sottoprodotti della combustione tradizionale e quindi producono meno tossine.

I giovani preferiscono le sigarette elettroniche

Nel 2014, le sigarette elettroniche erano il prodotto del tabacco più comunemente usato tra i giovani statunitensi. Nel giro di 1 solo anno (tra il 2017 e il 2018) il consumo di sigarette elettroniche è aumentato di circa l’80% tra gli studenti delle scuole superiori e il 50% tra gli studenti delle scuole medie (pari a circa 3,6 milioni di giovani che attualmente usano sigarette elettroniche). Questa crescita ha portato a nuove misure da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Food and Drug Administration degli Stati Uniti volte a limitare il consumo di sigarette elettroniche tra gli adolescenti.

Quali sono le sostanze cancerogene

Le sigarette elettroniche contengono additivi e solventi che possono formare composti tossici e cancerogeni simili, se riscaldati. Inoltre, sussistono preoccupazioni riguardo al potenziale rilascio di nanoparticelle metalliche tossiche dal dispositivo e dall’e-liquid durante il riscaldamento. A oggi, le implicazioni per la salute dell’esposizione a tali composti attraverso lo svapo non sono ben note.

Sostanze cancerogene: quali rischi per la salute

L’Associazione europea per la salute pubblica, la FDA (Food and Drug Administration degli Stati Uniti), il NHI (National Institutes of Health) e CDC (Center for Disease Control) sostengono che sussistono rischi per la salute associati all’uso di sigarette elettroniche, ma il loro profilo di sicurezza non è stato definito in modo definitivo.

“Sebbene il rapporto recentemente pubblicato dalla National Academy of Sciences abbia concluso che non ci sono prove disponibili che colleghino l’uso della sigaretta elettronica allo sviluppo o agli esiti del cancro”, conclude Militello , “continuano però a esserci dati in crescita che dimostrano che lo svapo di sigaretta elettronica provoca l’inalazione di composti cancerogeni”.

About Rita Tosi

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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