Calcoli biliari: cosa mangiare se i sassolini provocano le coliche
Alimentazione

Calcoli biliari: cosa mangiare se i sassolini provocano le coliche

05/01/2022
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I calcoli biliari sono una condizione molto comune, soprattutto nelle popolazioni occidentali.

La malattia, detta litiasi biliare, può non palesarsi anche per lunghi periodi seppur presente, infatti i pazienti posso risultare asintomatici per tutta la vita oppure, improvvisamente, manifestare coliche biliari e malattie correlate come l’infiammazione della colecisti o la pancreatite.

I calcoli possono formarsi a causa del colesterolo o della bilirubina, che è una componente della bile.

  • I calcoli biliari di colesterolo sono il risultato di una complessa serie di eventi metabolici dei grassi proprio perché la bile è la sostanza che l’organismo impiega per scindere i grassi. Se a causa di elevati livelli di colesterolo si supera la soglia di solubilizzazione degli acidi biliari, vengono a formarsi dei cristalli di colesterolo che daranno origine ai calcoli.
  • I calcoli di bilirubina sono invece meno frequenti, si distinguono per il colore tipico nero o marrone e di solito si manifestano per infezioni batteriche da escherichia coli o per anemia falciforme.

Calcoli biliari: i fattori di rischio

  • Ereditarietà
  • Etnia (c’è prevalenza elevate nei nativi americani, per esempio)
  • Età avanzata
  • Sesso femminile e causa degli estrogeni endogeni durante la pubertà o durante la gravidanza ma anche da estrogeni esogeni dovuti a trattamenti farmacologici.

Anche la perdita di peso troppo veloce è un fattore di rischio poiché una dieta a basso contenuto di grassi porterebbe la colecisti a una mancata contrazione generando ristagno di acidi biliari e possibile formazione di sabbia lito biliare. Possiamo quindi includere nei fattori di rischio anche:

  • Diete eccessivamente ipocaloriche a basso contenuto di grassi
  • Chirurgia bariatrica.

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I sintomi della litiasi biliare

La patologia si manifesta con dolore addominale poiché i calcoli vanno ad ostruire temporaneamente il collo della colecisti e i dotti biliari inducendo spasmi da parte della colecisti che tenta invano di svuotarsi.

Un fattore scatenante può essere un pasto particolarmente ricco di grassi poiché esso innesta la contrazione della colecisti, per questo motivo la colica biliare si manifesta spesso dopo aver mangiato anche se, una buona percentuale di casi si manifesta di notte lontano dai pasti.

Sintomi tipici della litiasi biliare che si possono manifestare sia in presenza che in assenza di colica sono:

  • Eruttazione
  • Sazietà precoce o pienezza dopo i pasti
  • Rigurgito
  • Gonfiore addominale
  • Bruciore epigastrico o retrosternale
  • Nausea e vomito
  • Dolore toracico
  • Dolore addominale non specifico

In presenza di anche soltanto uno di questi disturbi è opportuno rivolgersi al medico che valuterà la situazione ed eventualmente prescriverà alcuni esami.

La diagnosi può essere fatta attraverso ecografia con un’accuratezza del 95% o nei casi più complessi, attraverso ecografia endoscopica o risonanza magnetica.

La prevenzione si basa su uno stile di vita sano

Lo stile di vita sano può aiutare a prevenire la malattia. Fondamentale ai fini della prevenzione:

  • Mantenere il normopeso
  • Dieta equilibrata senza eccesso o difetto
  • Attività fisica regolare
  • Prevenire l’insulino resistenza
  • Mantenere intervalli regolari tra i pasti per migliorare lo svuotamento della colecisti e ridurre il rischio di formazione dei calcoli.

In particolare, l’attività fisica migliora anche la motilità intestinale, aiutando lo svuotamento della colecisti.

A tavola: 3 divieti e 3 consigli

Sia per la prevenzione che in caso di terapia è fondamentale evitare cibi eccessivamente ricchi di grassi.

Vietati

  1. Evitare la frittura
  2. Evitare carboidrati raffinati come pasta bianca, pane bianco e bibite zuccherate perché possono portare ad insulino resistenza che, come abbiamo visto, è correlata a questa patologia.
  3. Fare pasti regolari

Consigliati

  1. Scegliere una dieta ricca di fibre, minerali, vitamine
  2. Praticare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana
  3. Seguire i principi della dieta mediterranea è il consiglio più appropriato.
Daniele Sciotti, biologo nutrizionista, dott. in Scienze della nutrizione umana Origini contadine e un amore incondizionato per la dieta mediterranea. Nato a Velletri, in provincia di Roma, da sempre a contatto con il verde e la natura di quei meravigliosi luoghi ricchi di tanta storia e soprattutto di tradizioni, inizia lo studio della scienza dell’alimentazione dopo aver sofferto di obesità. Una laurea magistrale in scienze della nutrizione umana conseguita presso l'Università San Raffaele di Roma Una laurea in scienze dell’alimentazione e gastronomia presso l’Università San Raffaele di Roma. Iscritto all’ordine nazionale dei biologi a seguito del superamento dell’esame si stato presso l’università di Tor Vergata Roma. "100 Alimenti 10 e lode" è la sua prima opera letteraria pubblicata ad agosto 2020.

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