Spesso capita di imbattersi in letture di articoli come questo che parlano degli effetti, della disponibilità e del fabbisogno del coenzima Q10, una particolare molecola che probabilmente abbiamo già sentito nominare ma di cui non conosciamo nulla o quasi.
Il nome ci è familiare per molti spot pubblicitari che ne vantano proprietà e capacità antirughe e anti invecchiamento in alcuni prodotti cosmetici.
Di cosa stiamo parlando?
La molecola di coenzima Q10 è presente naturalmente nel nostro organismo e in quello degli animali, per questo motivo, la fonte primaria da cui ricavarne disponibilità è la carne e più nello specifico negli organi come il cuore, il fegato, i reni e il pancreas.
Perché è ritenuto così importante per la salute?
Innanzitutto, già il suo nome ci fa capire che partecipa alle attività enzimatiche dell’organismo, è responsabile di una buona produzione di energia a livello cellulare.
È inoltre, considerato un antiossidante e una molecola in grado di contrastare patologie anche gravi come diverse forme di tumori, malattie nervose come l’aterosclerosi, il morbo di Alzheimer e il Parkinson, malattie genetiche come la distrofia muscolare o la SLA e altre diverse forme di malattie come per esempio quelle cardiovascolari, .
Essendo una molecola scoperta solo qualche decennio fa, non ci sono dati certi sull’effettivo beneficio che il coenzima Q10 apporterebbe all’organismo, gli studi tuttavia vanno tutti in questa direzione.
Qual è il fabbisogno giornaliero di coenzima Q10?
La regolazione dell’assorbimento da parte dell’organismo sembrerebbe dipendere dallo stato di salute.
In soggetti fisiologicamente sani, l’assorbimento alimentare di questa molecola non risulta particolarmente elevato.
I livelli di assorbimento salgono notevolmente quando è presente una patologia a dimostrare che l’organismo ne richiede una quantità maggiore per contrastare lo stato di malattia.
In caso di patologia è utile quindi l’integrazione, che deve essere concordata sempre con il medico.
In quali alimenti è disponibile il coenzima q10?
Come abbiamo detto, la fonte primaria di questa molecola è la carne tuttavia, discrete quantità si trovano anche nel pesce, nei cereali integrali, in alcune verdure a foglie verdi e nella frutta secca.
Eccesso di coenzima Q10 da integrazione
Il meccanismo di assorbimento del coenzima Q10 sembra essere lo stesso delle vitamine liposolubili (la struttura molecolare è molto simile a quella della vitamina E).
Bisogna quindi prestare molta attenzione a non eccedere perché le vitamine liposolubili sono tossiche per accumulo poiché non vengono escrete attraverso l’urina come avviene per le vitamine idrosolubili.
Un eccesso di coenzima Q10 può causare:
- Mal di testa
- Nausea
- Insonnia
- Problemi gastrointestinali
Non risulterebbero al momento controindicazioni più gravi ma ricordiamoci che gli studi su questa molecola sono recenti e tutto è in divenire.
Quando evitare l’integrazione?
Nel caso dell’alimentazione, non c’è bisogno di privarsi di particolari alimenti poiché la biodisponibilità negli alimenti non è tale da favorire problematiche nell’organismo.
La supplementazione attraverso gli integratori invece non deve essere presa in considerazione in caso di gravidanza o allattamento perché ancora non si conoscono gli effetti sulle donne in questo stato.
Il coenzima Q10 inoltre sembra interferire con i farmaci anticoagulanti, chemioterapici e con l’insulina.
La raccomandazione finale è sempre quella di consultare il medico qualora si decidesse di integrare per migliorare il proprio stato di salute.
Info utili
Se sei interessato a maggiori informazioni sull’alimentazione o consigli per una dieta più equilibrata puoi chiedere consiglio al dottor Daniele Sciotti scrivendo QUI
Oppure puoi contattarlo a
Roma, cliccando su: https://www.doctolib.it/
Immagine copertina di Jonathan Borba https://www.pexels.com/it-it/foto/foto-di-cibo-in-cima-al-tavolo-2878745/