Frutta e cibo
Alimentazione

Frutta: cibo primordiale di cui ci siamo dimenticati. Sbagliando

15/07/2020
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Di tutto il mondo vegetale, la frutta è ciò che maggiormente richiama l’uomo, in altre parole lo attrae. Il sapore dolce indica alla parte più istintiva e arcaica del nostro cervello che lì potrà trovare lo zucchero, ovvero l’energia necessaria alla sopravvivenza.

Eppure, oggi la frutta viene quasi considerata un extra, un contorno, all’interno della nostra alimentazione.

Vero che esistono gruppi di persone con una dieta vegana, crudista e persino fruttariana, che elevano questa categoria di alimenti a un ruolo ben più che marginale, ma per la maggior parte delle persone, superare il paio di frutti al giorno pare rappresentare un eccesso.

Che cosa è successo, e dove sta la verità?

Siamo nati per mangiare frutta, come le scimmie, o dobbiamo fare attenzione al fine di non abusarne?

Due passi nella preistoria

Immaginiamoci immersi in una foresta dal clima subtropicale, come in molti immaginano essere l’ambiente dal quale proveniamo. Immaginiamoci inseriti in un periodo storico in cui non solo non abbiamo a disposizione alcun tipo di tecnologia o utensile a portata di mano, ma non ne conosciamo ancora nemmeno l’esistenza.

Lo stesso fuoco è per noi un fenomeno ancora misterioso e di cui abbiamo paura.

Siamo come animali, guidati dall’istinto e da una capacità razionale elementare.

Ma dobbiamo sopravvivere.

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Mangiare e non essere mangiati

Che cosa facciamo?

Non ci interessano questioni morali o etiche. L’unica cosa che ci preoccupa è il riuscire a sfamarci.

Fisicamente, non siamo forti, o almeno non lo siamo tanto quanto gli animali predatori della nostra stessa stazza e peso, figuriamoci se paragonati a quelli più grossi.

Anzi, in realtà siamo delle facili prede.

Non siamo veloci, o almeno non abbastanza da riuscire a catturare con facilità piccole prede come conigli o scoiattoli (e se vale per i soggetti in forma, figuriamoci per quelli in sovrappeso…). Possiamo costruire armi e trappole, ma qui siamo già oltre; ci stiamo dimenticando che la nostra capacità di ragionamento è ancora troppo limitata.

Siamo ancora guidati dall’istinto.

Insetti, larve e frutta. Tanta fruttaFrutta: cibo primordiale di cui ci siamo dimenticati. Sbagliando

Se analizziamo i nostri corpi, la lungezza degli arti e la capacità prensile delle nostre mani, ci accorgiamo, però, di poterci muovere bene all’interno dell’ambiente, sia a terra che sugli alberi. Possiamo arrampicarci, alla ricerca di cibo ma anche per metterci al sicuro da predatori più pesanti.

E possiamo scavare.

In preda alla fame, e lontano da preconcetti, abbiamo molte possibilità per nutrirci.

Possiamo nutrirci di insetti, e dei resti di animali avanzati dagli altri predatori. Non sarà il massimo nutrirsi di carogne semi putrefatte e grosse larve dissotterrate, ma certamente si tratta di cibo che siamo in grado di digerire, e dal quale possiamo trarre grassi e proteine.

Ma è la via più semplice?

La tavola delle origini era soprattutto verde

Credo che, in una natura rigogliosa, sia ben più facile che il nostro istinto ci indirizzi alla ricerca di germogli teneri, di radici commestibili e, soprattutto, di frutta. Trovare un albero carico di frutta matura, sarebbe per noi la migliore fonte di nutrimento. In quel caso, probabilmente mangeremmo fino a riempirci lo stomaco, e oltre.

E’ certamente vero che le fonti di cibo vegetale hanno in media una bassa densità energetica, ma al tempo stesso sarebbero ben più accessibili alla nostra natura, se inserita all’interno di un approccio così selvatico. Oltretutto, non dovendo preoccuparci se non della nostra sopravvivenza, potremmo benissimo dedicarci alla ricerca e al consumo di cibo durante l’arco della nostra intera giornata.

Non vi sentite già più in sintonia con voi stessi, e con una natura cui apparteniamo, anche se non ce ne ricordiamo?

La frutta non apporta solo zuccheri

Esistono alcune eccezioni di frutti con una prevalenza di lipidi, rispetto ai carboidrati, come le noci, le nocciole o le mandorle, ma anche freschi come l’avocado, ma nella maggior parte dei casi, parlando di frutta, ci riferiamo a un insieme di alimenti dalla composizione decisamente glucidica.

Il quantitativo di zuccheri presenti può variare anche notevolmente, partendo da basse concentrazioni come nel caso di pomodori, melanzane e zucche (sì, sono tutti frutti), passando per le bacche come i mirtilli, fino ai più zuccherini ed energetici come le banane (che peraltro contengono anche una componente amidacea).

Forse, però, non tutti sanno che la frutta contiene anche piccole quantità di proteine biodisponibili. Anche i semi, inoltre, hanno un certo valore nutrizionale. Contengono gli acidi grassi fondamentali per il nostro organismo, e presentano una fonte proteica considerevole. Ergo: la frutta integrale, buccia e semi compresi, rappresenta una fonte alimentare molto nutriente e certamente più completa ed equilibrata di quello che generalmente si pensa.

Frutta: Cenerentola nella dieta moderna

Se analizziamo il modo attuale che l’uomo ha di alimentarsi, possiamo facilmente scoprire che la frutta deve necessariamente essere relegata ai margini.

La maggior parte dell’energia la otteniamo da fonti molto più immediate, raffinate e concentrate, che abbiamo finito per adottare come abitudini indissolubili.

In pochi pranzerebbero con qualche mela e una manciata di mirtilli.

Molto più comune, invece, mangiarci un bel piatto di pasta al sugo e un’insalatina di contorno (solo perché fa bene, e ci fa sentire un po’ più a posto con la nostra coscienza!).

Ma a ben vedere, alla fine il nostro corpo assimilerà dei carboidrati.

Cambiare abitudini alimentari a favore della frutta

Se non abbiamo una mente abbastanza aperta da mettere in discussione le nostre tradizioni, continuando a mangiare cornetto a colazione, pasta a pranzo, biscotti a merenda e pane a cena, la frutta continuerà a essere sconsigliata e limitata quantitativamente all’interno di qualsiasi dieta, altrimenti, ovviamente, non solo apporteremo al nostro organismo un eccesso di zuccheri, ma anche un vero e proprio surplus calorico, che unito al poco movimento (no, purtroppo o per fortuna non siamo più nella foresta, ma siamo tornati alla solita scrivania), ci farà anche ingrassare e andare incontro a svariate patologie e disequilibri metabolici, come anche il diabete.

Quindi, non è la frutta a causare problemi, e nemmeno i suoi zuccheri, ma il fatto è che, in una scatola già piena, non può entrarvi null’altro.

Frutta invece degli integratori

La dieta occidentale guarda molto alle calorie, ma troppo poco a ciò che ci mantiene in salute ed equilibrio.

Pare che, con tacito assenso, abbiamo lasciato all’industria farmaceutica il compito di rifornirci di ciò di cui siamo davvero carenti.

Il risultato è che i nostri organismi sono diventati talmente deboli, che non appena le situazioni ambientali diventano più sfavorevoli, abbiamo bisogno di assumere farmaci e integratori per supportare i nostri organismi denutriti. Basta praticare regolarmente sport, o affrontare il freddo invernale o il caldo estivo, per doverci necessariamente farci aiutare da un integratore idrosalino o multivitaminico, una supplementazione proteica o un estratto naturale disidratato e concentrato (spesso moda del momento e rigorosamente di provenienza esotica), per riuscire a sostenere noi stessi, zoppi, fragili e malaticci, convinti di voler vivere in un mondo che la nostra natura non aveva previsto, e alimentandoci in un modo che nessun altro animale saprebbe comprendere.

Ps: Se vi chiedete il perché la frutta gonfia, sappiate che il motivo è che, abituati a mangiare tutto cibo facile, raffinato e concentrato, anche il vostro intestino ha perso totalmente il contatto con la sua natura. In questo caso, forse, è meglio non provare a vivere nella foresta. Va benissimo la società odierna.

Raffaello Pessione, esperto di benessere naturaleClasse 1989, studioso appassionato di nutrizione e benessere, amante dello sport e del movimento, grande fan dello stile di vita minimalista. Dopo aver lavorato per anni nel settore della produzione alimentare, oltre che come pasticciere, ha deciso di dare una svolta alla sua vita, aprendo una piccola bottega di sfuso nel centro storico di Alba, in provincia di Cuneo e di specializzarsi nella vendita e nella consulenza di prodotti naturali e biologici.

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