Dolore pelvico cronico: interessa una donna su 3, ma soltanto una su 10 ha ricevuto una diagnosi. Si tratta di una patologia con un considerevole impatto sulla qualità della vita. Il dolore pelvico cronico è misconosciuto e sottovalutato: una donna su 5 non consulta un medico in presenza di dolore.
Dolore pelvico cronico: un gap culturale
Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha posto in essere una campagna di sensibilizzazione in argomento. Essa ha l’obiettivo di sensibilizzare e informare in merito a questa malattia, per aiutare le donne a dare un nome al proprio dolore e a comunicarlo al medico.
Francesca Merzagora, presidente di Onda, si è espressa in questo modo: “Persiste ancora oggi un gap culturale legato al dolore, che fa sì che questo sia sottovalutato e sottratto: è ancora considerato quasi normale o fisiologico che una donna provi dolore a causa di un problema ginecologico. Il mancato riconoscimento sociale del dolore cronico come patologia vera e propria, grave e invalidante è responsabile di un ulteriore aggravio del vissuto delle pazienti”.
Dolore pelvico cronico: un’indagine
Un’indagine quali-quantitativa chiamata “Il dolore pelvico: il punto di vista di ginecologi, delle pazienti e della popolazione femminile”, è stata condotta da Elma research per conto dell’Osservatorio su un campione di 600 donne, di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Ha coinvolto anche 23 ginecologi e 10 pazienti.
Dolore pelvico cronico: come si manifesta?
Il dolore pelvico cronico è descritto come fastidioso, lancinante e assillante. Ha un impatto notevole sulla qualità della vita. Il 22% delle donne, in effetti, dichiara di sentirsi a disagio. Come reagisce la donna? È nervosa (20%), frustrata (13%), esausta (9%). Si tratta di una problematica ancora poco compresa e troppo spesso sottovalutata: sia dal partner, sia dal ginecologo. Si arriva a questo punto: le pazienti dichiarano di non essere sempre credute in merito alla veridicità e intensità del dolore.
Dolore pelvico cronico: disinformazione diffusa
La popolazione femminile è fortemente disinformata sull’argomento: benché l’85% delle donne abbia sentito parlare del dolore pelvico, ben 4 su 5 ritengono di non essere adeguatamente informate e più della metà di esse desidera maggiori informazioni. Il 72% vorrebbe ricevere notizie sulla malattia attraverso i canali medici istituzionali, il 50% tramite i media (stampa, televisione) e il 46% predilige materiali informativi come opuscoli o libri. Dai dati, inoltre, emerge che è internet il canale più utilizzato per cercare ragguagli in argomento: lo utilizza il 38% delle donne.
Dolore pelvico cronico: una brochure
È disponibile negli ospedali con i Bollini rosa la brochure “Conoscere, comunicare, curare il dolore pelvico cronico”. L’obiettivo è far conoscere la malattia e le varie attività realizzate nell’ambito del progetto. È stata posta in essere una campagna di comunicazione sui social. Una App per la ginnastica intima femminile, inoltre, mette a disposizione una serie di semplici esercizi: è possibile inserirli nella routine quotidiana della donna. L’obiettivo è comprendere meglio il corpo femminile e, nello specifico, il pavimento pelvico. Migliorano di conseguenza il benessere e la qualità della vita della donna.
Dolore pelvico cronico: per le donne che soffrono del disturbo
Sul sito web di Onda è disponibile il “Diario mensile del dolore pelvico femminile”, da compilare giornalmente per almeno tre mensilità. Si registrerà così il proprio dolore in modo sistematico, con i diversi aspetti che lo accompagnano. La documentazione sarà poi presentata al proprio medico, in modo da fornirgli una rappresentazione completa e oggettiva dei disturbi. Si rende così più agevole il dialogo medico-paziente e migliora la comunicazione del dolore, spesso complicata dal disagio avvertito e dalla difficoltà di trovare le parole più corrette.
Emerge dall’indagine: è ancora importante promuovere attività di sensibilizzazione ad ampio raggio e con diversi obiettivi, che coinvolgano non soltanto le donne che ne soffrono, ma anche gli stessi medici. Il dolore pelvico, dal punto di vista medico, è un sintomo che può dipendere da molti fattori, non sempre riguardanti il patrimonio di conoscenze del ginecologo. Ciò comporta una diagnosi differenziale, che deriva da una progressiva esclusione delle varie cause fisiologiche. Parliamo di un percorso diagnostico-terapeutico che prevede più di una visita, ma che non ha un approccio univoco.
Dolore pelvico cronico: numerosi approcci terapeutici
Secondo Filippo Murina, responsabile del servizio di Patologia del Tratto genitale inferiore, Ospedale V. Buzzi, Università degli Studi di Milano, “La sindrome da dolore pelvico cronico oggi si può curare in modo efficace, con numerosi approcci terapeutici. Fondamentale è porre una corretta e tempestiva diagnosi di una condizione che se apparentemente non presenta elementi visibili, può essere facilmente diagnosticata con un accurato e mirato esame clinico, che consideri l’esistenza del problema”.