Psoriasi del cuoio capelluto: difficile da trattare. Ecco come curarla
Psoriasi del cuoio capelluto: è difficile da trattare, a causa della presenza dei capelli, con le comuni opzioni, topiche (per uso locale) e fototerapiche (con l’uso terapeutico della luce artificiale a raggi ultravioletti). Bisogna prestare attenzione anche alla visibilità della zona colpita. Per chi ne soffre, c’è una chance in più.
Una molecola, chiamata secukinumab, migliora significativamente la clearance cutanea in questi casi. Nuovi dati provengono in argomento dallo studio prospettico di fase III, chiamato Scalp.
I risultati dello studio sono stati presentati al meeting annuale 2018 della American academy of Dermatology (Aad), che ha avuto luogo a San Diego, in California dal 16 al 20 febbraio.
La psoriasi del cuoio capelluto può essere dolorosa
Secondo Kristian Reich, Md, Ph.D., della Georg-August-university Göttingen e Dermatologikum Hamburg, Germania, “La psoriasi del cuoio capelluto può essere dolorosa e in alcuni casi può provocare una temporanea perdita di capelli e causare lacerazioni ed emorragie nell’area interessata. I dati presentati al meeting Aad sono incoraggianti sia per i pazienti sia per i medici, i quali possono affidarsi ancora di più al secukinumab come opzione terapeutica per i pazienti con psoriasi a placche che vogliono evitare le lesioni del cuoio capelluto e le altre manifestazioni della psoriasi”.
Turismo-Vinci 3000 € e una settimana al mare, con All Inclusive Hotels
Vinci 3mila euro e una settimana al mare: fino al 22 luglio 2014 è possibile partecipare al…Psoriasi del cuoio capelluto: è molto diffusa
Turismo-Vinci 3000 € e una settimana al mare, con All Inclusive Hotels
Sono circa 60 milioni le persone che in tutto il mondo sono colpite da psoriasi del cuoio capelluto. Si tratta di una forma della patologia che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. E’ infatti facilmente visibile. C’è di più: molti pazienti con psoriasi non ottengono una risposta adeguata con i trattamenti standard.
La molecola qui presa in considerazione ha ormai un’efficacia convalidata da numerosi studi.
Così si è espresso Eric Hughes, Global development unit head, Immunology & Dermatology: “Il secukinumab è supportato da un ampio programma di studi, che – a partire dalla prima sperimentazione, risalente a 10 anni fa – comprende più di 10.000 pazienti arruolati in oltre 60 studi. Riteniamo che i dati di studio su specifiche manifestazioni come quelle relative al cuoio capelluto possano aiutare i medici a prendere le giuste decisioni, insieme ai loro pazienti”.
Secukinumab, che cos’è?
Si tratta di una molecola con un’efficacia rapida, sostenuta sul lungo termine nel trattamento della psoriasi da moderata a severa, dell’artrite psoriasica e della spondilite anchilosante. E’ sicura e il dolore nel sito di iniezione ha rivelato tassi simili a quelli del placebo (il secukinumab è un anticorpo monoclonale ricombinante interamente umano, selettivo per l’interleuchina-17A).
Dal suo lancio, il secukinumab è stato prescritto a oltre 140.000 pazienti in tutto il mondo per tutte le indicazioni.
E’ stato studiato nel corso di sperimentazioni dedicate anche alle forme di psoriasi a placche più difficili da trattare: la psoriasi palmo-plantare (psoriasi del palmo della mano e della pianta del piede), la psoriasi del cuoio capelluto e la psoriasi ungueale.
Vanta un vasto programma di studi clinici su psoriasi, artrite psoriasica e spondilite anchilosante, il quale comprende oltre 60 studi e più di 10.000 pazienti.
Psoriasi del cuoio capelluto: lo studio Scalp
Si è trattato di uno studio randomizzato, cioè casuale: le qualità della molecola sono state confrontate a quelle di un semplice placebo. L’obiettivo era valutare l’efficacia e la sicurezza del secukinumab in 102 pazienti con psoriasi del cuoio capelluto, da moderata a severa. Ad alcuni veniva somministrato il placebo, ad altri 300 milligrammi di secukinumab per via sottocutanea, per 12 settimane, una volta ogni quattro settimane. I risultati ottenuti con pazienti trattati con la molecola sono stati molto significativi rispetto al placebo alla dodicesima settimana (52,9% vs 2,0% – percentuale nella quale sono stati raggiunti i tassi di risposta presi in considerazione, chiamati Pssi 90, ndr), con ulteriori miglioramenti in quelli che assumevano il secukinumab fino alla ventiquattresima settimana (58,8%). Il profilo di sicurezza del secukinumab è risultato in linea con quello precedentemente osservato. Una chance, contro la psoriasi del cuoio capelluto.