Colonna vertebrale: tutto sulla spondilite anchilosante
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Colonna vertebrale: tutto sulla spondilite anchilosante

06/09/2017
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Colonna vertebrale: è ciò che ci sostiene. C’è di più: è tale da permettere movimenti preziosissimi. Può essere esposta a rischi gravi: parliamo, in particolare, della spondilite anchilosante. Si tratta di una patologia dolorosa, spesso progressivamente invalidante. La causa è un’infiammazione della colonna vertebrale. Possono associarsi danni irreversibili.

I soggetti giovani di sesso maschile, di età superiore ai venticinque anni sono i più colpiti. In qualche anno, si manifesta la fusione dei corpi vertebrali con significativa riduzione della mobilità della colonna in una percentuale fino al 70% dei pazienti che soffrono della forma severa.

Ma non ci sono soltanto conseguenze fisiche: depressione, ansia e isolamento possono diventare inevitabili: vita è movimento.

Spondilite anchilosante della colonna vertebrale: qualche dettaglio in più

Colonna vertebrale: tutto sulla spondilite anchilosanteLa malattia infiammatoria ha come principale sintomo il dolore dorsale. E’ colpito l’1% circa della popolazione generale, con una frequenza di due-tre volte superiore negli uomini rispetto alle donne. La spondilite anchilosante fa parte di una serie di patologie infiammatorie croniche, dette spondiloartriti, tra le quali spicca l’artrite psoriasica.

Per quanto concerne, ancora, la spondilite anchilosante, non abbiamo ancora compreso chiaramente le cause, anche se secondo le supposizioni sono coinvolti alcuni fattori genetici. In particolare, il gene HLAB27 è associato a un aumento significativo di contrarre la patologia.

Con maggior probabilità, la malattia insorge nei familiari di coloro che sono affetti.

Alla spondilite anchilosante si associano elevati livelli di disabilità. Essa in effetti, incide proprio sul movimento della colonna vertebrale: la sua stessa funzione, poiché essa non funge soltanto da sostegno. Ne risultano compromessi funzionalità fisica e qualità di vita del paziente. La fusione vertebrale, che altro non è se non un’unione delle ossa, si verifica nell’arco di 10-15 anni nel 70% dei pazienti con forma grave di spondilite anchilosante. E’ così che la mobilità si riduce e con essa il benessere psicofisico dell’individuo. Si verificano affaticamento cronico e insonnia.

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Spondilite anchilosante e colonna vertebrale: la parola agli esperti

Gianfranco Ferraccioli, ordinario di Reumatologia, presso la fondazione Policlinico Gemelli, Ucsc, in Colonna vertebrale: tutto sulla spondilite anchilosanteRoma, si è espresso in questo modo: “La spondilite anchilosante viene confusa molto spesso con altre patologie a causa di sintomi simili, ritardando la diagnosi e l’accesso a trattamenti che riducono di molto le sensazioni dolorose. Oggi, infatti, grazie ai progressi della ricerca scientifica, i pazienti possono beneficiare di farmaci di nuova generazione che sono in grado di inibire il processo infiammatorio di questa patologia, migliorando la qualità di vita dei pazienti. Per questo motivo, quando sono presenti mal di schiena costante, con dolore particolarmente acuto durante la notte, e/o rigidità mattutina, è bene rivolgersi a un reumatologo”.

Antonella Celano, presidente dell’Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare (Apmar), ha dichiarato: “Nonostante i numeri importanti di queste patologie croniche, come nel caso della spondilite anchilosante che colpisce ben 600.000 persone solo nel nostro Paese, purtroppo quelle reumatiche sono ancora oggi patologie ‘poco conosciute’ e soprattutto ‘poco riconosciute’ a livello sociale”.

Il 20 maggio in alcune piazze di Milano, Roma e Bari si è svolta una giornata di sensibilizzazione in merito alla patologia. Un gilet è stato realizzato ad hoc al fine di simulare le difficoltà di movimento dei pazienti: pesantezza e rigidità della schiena. Mimi hanno portato sulle spalle grossi cubi con il logo “SAi che?” simulando posture e rigidità muscolare.

Campagne di sensibilizzazione sono benvenute, aggiunge Antonella Celano, poiché “Un cittadino informato sulla propria condizione di salute possiede gli strumenti utili a riconoscere i propri sintomi e rivolgersi con tempestività allo specialista giusto. Bisogna sempre ricordarsi che una diagnosi precoce fa la differenza per una migliore qualità di vita soprattutto nelle patologie croniche”.

Spondilite anchilosante e colonna vertebrale: conseguenze a lungo termine

Danno strutturale e perdita di funzionalità di natura permanente sono causati dalla malattia. Di qui, gli obiettivi terapeutici: migliorare il più possibile la qualità della vita correlata alla salute nel lungo termine, attraverso la riduzione del dolore; lavorare sulla funzionalità fisica relativamente alle attività della vita quotidiana e alle prestazioni lavorative; ridurre disabilità e prevenire l’ulteriore deterioramento.

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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