Farro: piacevole e prezioso, non deve mancare sulla tavola. E’ il cereale che ha dominato per secoli in tempi antichi, prima che il grano ne prendesse il posto. Si crede sia originario delle terre che oggi conosciamo con il nome di Palestina. Attraverso i viaggiatori deve essere arrivato in Egitto e in Europa dove, sotto il dominio dei Romani, conobbe il periodo di massimo utilizzo: basti pensare che proprio il termine “farina” deriva da farro. In Italia la zona della Tuscia era l’area dove veniva coltivato maggiormente, tanto che anche oggi nella zona di Viterbo e gran parte dell’Umbria, il farro viene impiegato per le miriadi di preparazioni salate e dolci.
Oggi si sta riscoprendo questo cereale dalle mille proprietà e dai mille usi. La farina è impiegata per la produzione di pasta, pane e biscotti, il cereale intero è utilizzato per gustosissime zuppe, abbinato spesso con i legumi, ma anche bollito e condito nei più svariati modi.
Dal punto di vista nutrizionale il farro dà apporto energetico, trattandosi di un cereale, in quanto tale ricco in carboidrati. Non mancano le vitamine — in particolare vitamina A, B2, B3 e vitamina E — i sali minerali come il potassio, il fosforo e il magnesio, ma anche zinco, rame e selenio. L’apporto di fibre poi, in caso di farro integrale, è notevole. E’ da evidenziare la presenza di un amminoacido essenziale, la metionina, che manca in altri cereali.
10 buoni motivi per consumare il farro
- La presenza di fibre e il basso indice glicemico fanno del farro un alimento adatto ai diabetici:
infatti le fibre rallentano l’assunzione del glucosio, che è comunque presente in maniera minore rispetto ad altri cereali.
- La molteplice presenza di minerali fanno del farro un alimento che apporta infiniti benefici a tutto l’apparato scheletrico, contrastando le malattie dell’invecchiamento e in particolare l’osteoporosi.
- E’ fonte di energia con carboidrati complessi, ovvero alla loro assunzione non si verifica nell’organismo il picco glicemico.
- Ideale nelle diete ipocaloriche, poiché contribuisce a dare senso di sazietà e si abbina benissimo a tutti i tipi di verdure.
- Il farro contiene fitoestrogeni, niacina e lignani, sostanze in grado di tenere bassi i livelli di colesterolo e mantenere in buona salute l’apparato cardiovascolare, prevenendo quelle malattie a esso legate.
- E’ molto gustoso ed ha un aroma gradevole: è quindi un vero piacere mangiarlo. Ricordiamoci sempre che gli alimenti devono essere buoni, oltre che salutari.
- Aiuta le ghiandole ormonali nella secrezione di ormoni fondamentali: in particolare la secrezione degli ormoni sessuali, indispensabili per la salute di ovaie e testicoli.
- Contiene riboflavina, una molecola in grado di proteggerci dal mal di testa.
- La presenza ridotta di glutine nel farro lo rende poco adatto alle lavorazioni industriali e ad alta temperatura (come l’estrusione): è quindi un alimento che, quando lo si trova in commercio lavorato, soprattutto sotto forma di pasta, è stato trattato artigianalmente.
- Indicato per i pasti fuori casa. Come il riso, anche il farro si presta a preparazioni gustose, da consumare fuori casa, magari al lavoro o in occasione di spostamenti con pranzo al seguito. Abbinamenti con verdura fresca, ma anche frutta secca e legumi, con un filo di olio extravergine d’oliva ne fanno un piatto unico delizioso.
Tabella nutrizionale del farro
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI | PER 100 g |
Valore energetico | 338 kcal |
Proteine | 14.57 g |
Carboidrati | 70.19 g |
di cui zuccheri | 6.82 g |
Grassi | 2.43 g |
Di cui saturi | 0.40 g |
Di cui monoinsaturi | 0.39 g |
Di cui poli-insaturi | 0.01 g |
Fibre | 10.7 g |
Sodio | 8 mg |
Farro: prestare attenzione, se si deve stare lontani dal glutine
La più importante controindicazione per il farro sta nel fatto che contiene glutine, quindi tutti i soggetti che sono affetti da intolleranza al glutine o celiachia non possono assolutamente assumerne.
In caso di problemi legati all’apparato gastrointestinale, come per esempio coliti croniche o infiammazioni, il farro non deve essere consumato, poiché potrebbe creare o amplificare scariche di diarrea e stati infiammatori.