Danza degli ormoni: adattare l’alimentazione con la dieta ciclica
Alimentazione

Danza degli ormoni: adattare l’alimentazione con la dieta ciclica

18/05/2018
18 Visite

Danza degli ormoni: facciamo insieme un viaggio nell’universo femminile. Oggi c’è la Ciclicity diet, la dieta ciclica. Bisogna capire bene come funzionano gli ormoni, se si è una donna e se l’intento è mantenersi in forma. Ma la forma fisica non è soltanto un obiettivo a breve termine: se si presta attenzione a essa per tutta la vita, è possibile raggiungere la longevità. Vale anche per le donne?

Durante il periodo premestruale, mestruale e in menopausa, i super cibi antiossidanti e un digiuno controllato aiutano le esponenti del gentil sesso a eliminare le infiammazioni, alla base delle disfunzioni metaboliche, in modo da mantenersi belle e in forma più a lungo.

La danza degli ormoni e la longevità

Seguire la danza degli ormoni si possono ottenere obiettivi apprezzabili. Ennio Avolio e Claudio Pecorella sono gli ideatori del metodo Cyclicity diet. Si tratta di una strategia alimentare che asseconda le variazioni ormonali del ciclo ovarico, associa i cibi che non incidono sul  peso, ma mirano al benessere generale della donna, poiché quel che si vuol raggiungere non è proprio, o non soltanto, una linea invidiabile: è la longevità.

“Vari protocolli nutrizionali, alcuni basati su argomentazioni e dati scientifici, altri un po’ meno, si sono susseguiti nel corso degli anni, avendo come messaggio quello di allungare l’aspettativa di vita delle persone. La tanto ricercata ‘longevità’ nasconde al suo interno una serie di significati etico scientifici di grande importanza. Esiste un parametro ematochimico o genetico per misurare la longevità? Al momento nessun para­metro sembra essere correlato a una maggiore o minore aspettativa di vita. Esistono esclusivamente studi molto recenti che correlano la predisposizio­ne genetica all’alimentazione in termini di miglioramento della funzionalità cardiaca, epatica e quindi di aumento dell’aspettativa di vita, in soggetti con una variante genetica che induce miglioramento nella funzionalità dei vasi”.

Chi si è occupato dell’argomento? “In particolare uno studio condotto dall’Irccs di Milano riporta che una proteina chiamata BPIFB4, presente nei centenari, sarebbe implicata nel miglioramento della funzionalità cardiaca e conseguentemente tutto ciò sarebbe correlato a un incremento dell’aspettativa di vita. Forse l’unico evento che riconduce alla longevità o al contrario a una riduzione degli anni di vita è l’infiammazione. L’infiammazione è stata ribattezzata come killer silente perché un aumento dei fattori pro-infiammatori si riscontra in una moltitudine di patologie metabo­liche”.

Immagine di copertina
Libri
Una struggente cerimonia del the con Yasushi Inoue
Scrittore giapponese quasi sconosciuto in Italia, se non fra gli intenditori della letteratura del lontano Oriente,…
E’ possibile essere più longevi mangiando meglio?

Non è una buona idea vivere per cent’anni, quando gli acciacchi monopolizzano la nostra esistenza. “I piani nutrizionali più concreti edaffidabili sono quelli che permettono una riduzione dei fattori infiammatori ed un mantenimento della massa ma­gra, parametro importante per aumentare l’aspettativa di vita. La longevità, però, non deve essere vista soltanto come aumento degli anni di vita ma, so­prattutto, come uno stato di benessere prolungato. Vivere fino a 100 anni ma con una serie di disturbi o di patologie non è certamente l’obiettivo al quale tutti aspiriamo.”

Protocolli di nutrizione e popolazione femminile

Che cosa dicono i protocolli di nutrizione? Sono sempre scritti in rosa, con in occhio di riguardo cioè alla popolazione femminile?

“I protocolli di nutrizione vengono generalmente ideati sulla popolazione ma­schile, questo perché è più semplice valutare le modifiche di parametri corpo­rei ed ematici senza l’interazione degli ormoni femminili. Lo studio effettuato sulla Cyclicity diet, di cui tratta questo libro, supera proprio questo stereotipo e mette la donna al centro di studi sulla composizione corporea e l’assunzione di cibo, in riferimento alle variazioni ormonali che avvengono durante il ci­clo ovarico”.

Uno studio serio, ben organizzato: infatti “Diversi progetti e protocolli, insieme allo studio della letteratura scientifica attuale, hanno permesso di produrre dei piani nutrizionali specifici nei diversi momenti del ciclo ovarico della donna e nelle diverse epoche della vita, dalla maturità sessuale, alla transizione fino alla menopausa. Questa stra­tegia alimentare permetterà alla donna di mantenersi giovane più a lungo e soprattutto ridurrà quelli che sono i fattori pro-infiammatori che, come detto, sono alla base del manifestarsi di diverse patologie”.

Danza degli ormoni: il protocollo della Ciclicity diet

Il protocollo della Ciclicity diet è stato sperimentato su un gruppo di pazienti presso la sezione di Nutrizione clinica e Nutrigenomica, facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma Tor Vergata (professor Antonino De Lorenzo).

E’ in corso la sperimentazione clinica che valuta l’efficacia di Cyclicity diet nella gestione dell’ovaio policistico, endometriosi e patologie cardiovascolari, presso la sezione citata, il laboratorio di Fisiologia e patologie metaboliche della University of California di San Diego (professor Sushil Kumar Mahata) e il dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, Università della Calabria (professor Marcello Canonaco). I due biologi autori della dieta e del libro dedicato collaborano con gli scienziati.

Danza degli ormoni: adattare l’alimentazione con la dieta ciclicaCiclicity diet, in effetti, è anche un testo edito quest’anno da Falco editore, con prezzo pari a 20 euro, che espone i dettagli della dieta ciclica, che aiuta la donna a vivere meglio e più a lungo. I due autori sono due uomini, che si interessano di problematiche femminili. Leggiamo qualche dettaglio in più.

Danza degli ormoni: che cos’è la Ciclicity diet

Si tratta della prima dieta che permetta alla donna di rappacificarsi con cibo. Non esistono alimenti da demonizzare, ma cibi con effetti diversi: alcuni macronutrienti in un determinato istante possono incidere maggiormente sul bilancio energetico e quindi sul peso, per via delle condizioni fisiologiche legate alla danza degli ormoni, cui ogni donna è sottoposta dall’età fertile alla menopausa.

C’è un legame a doppio filo, che unisce ormoni, cervello e alimentazione della donna. Il meccanismo biologico degli ormoni coinvolti nel ciclo ovarico (estrogeni, progesterone e androgeni) è correlato a diverse funzioni del cervello (asse ipotalamo-ipofisi-ovaio) e influenza il comportamento alimentare femminile: di conseguenza, l’equilibrio nel peso.

Danza degli ormoni: adattare l’alimentazione con la dieta ciclicaEstrogeni e progesterone dominano il quadro, così delineato. Gli estrogeni riducono l’appetito e l’intake (fabbisogno) energetico, mentre il progesterone ha un effetto appetito-stimolante. E’ possibile, se si è una donna, mantenersi in forma, migliorando aspettativa di vita e invecchiamento, anche assumendo un’alimentazione più ricca di grassi, come il cioccolato fondente — se si è nella fase premestruale, che porta con sé più alti livelli di progesterone e più voglia di cibi grassi e dolci — ma riducendo i carboidrati raffinati e preferendo i cibi proteici per appagare la sensazione di fame, se si è in quella follicolare – con livelli di estrogeni più elevati, in cui dovremo optare per cibi dall’effetto più diuretico, per contrastare la ritenzione idrica, per fare un esempio.

La danza degli ormoni: diamo la parola agli esperti

Ennio Avolio, biologo nutrizionista, dottore di ricerca in Biologia animale e specialista in Patologia clinica presso l’Università della Calabria, si è espresso in questo modo: “Grazie a mirati interventi su dieta, esercizio fisico e fattori modificabili dello stile di vita, assecondando gli sbalzi ormonali, la paziente potenzierà al contempo la massa magra e ridurrà quella grassa, contrastando gli effetti infiammatori correlati all’obesità, in un’ottica di longevità. Questo è l’approccio forse più innovativo della nostra prescrizione dietetica”.

Claudio Pecorella, biologo nutrizionista e co-autore del libro, ha aggiunto: “Cyclicity Diet non è una lotta ai chili di troppo, perché paradossalmente avere una parte di tessuto adiposo nella donna è fisiologicamente sano, per questo vuole essere un metodo per acquisire un’alimentazione più corretta, per mantenersi in forma più a lungo, associando a ogni fase ovarica la più appropriata attività fisica”.

Danza degli ormoni: perché Cyclicity diet

Durante le prime due settimane, cioè dal primo giorno della mestruazione al 14-17° giorno, si svolge periodo di ovulazione: grazie agli estrogeni, il metabolismo è più attivo e anche l’equilibrio glicemico è migliore, infatti le donne si sentono più energiche, più scattanti, più toniche.

E’ per questo che è consigliabile per loro iniziare la dieta il primo giorno di mestruazioni, per aumentare l’aderenza al piano dietetico e garantirne il successo. Durante le due settimane successive all’ovulazione, cioè dal 18° al 28° giorno (se il ciclo è regolare), si comincia a percepire una sorta di “frenata”, aumento del gonfiore e ritenzione idrica, oltre che voglia di dolci: colpa del calo di serotonina che provoca anche un calo dell’umore. È proprio in questa fase che il metabolismo e la gestione degli zuccheri da parte dell’insulina cambia e dovrebbe quindi cambiare l’alimentazione.

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »