Trucco permanente: il risultato è insufficiente per una persona su cinque, secondo un sondaggio posto in essere dal centro ricerche Syneron Candela. Sopracciglia, occhi e labbra disegnate, del resto, costituiscono una passione per le donne e per un numero sempre maggiore di uomini. La tendenza del momento, per quanto concerne i trattamenti di bellezza, è ridisegnare alcuni tratti del proprio volto al fine di correggere inestetismi, avere uno sguardo più tenebroso e affascinante o semplicemente sentirsi più gradevoli.
Si tratta di un business, che fattura centinaia di migliaia di euro. Sono sempre più numerosi i professionisti di varia natura, dai tattoo artist ai truccatori ed estetisti: essi offrono i servizi più disparati, ma con risultati non sempre soddisfacenti.
Trucco permanente: un corso di pochi giorni per applicarlo
Il professor Giuseppe Scarcella, dermatologo a Verona e responsabile nazionale del dipartimento laser dell’International-Italian society of plastic-regenerative and Oncologic dermatology (Isplad), si è espresso in questo modo: “Per diventare permanent make up artist è sufficiente frequentare un corso di pochi giorni. E già questo è sbagliato perché il permanent make up (Pmu) è un trattamento molto serio, che dura tutta la vita e di conseguenza va realizzato da persone con grande esperienza e professionalità, individui che non solo devono avere una competenza certificata, ma anche una profonda sensibilità estetica, perché non basta conoscere la tecnica, ma bisogna saper intervenire in maniera personalizzata sulla fisionomia di un singolo individuo”.
Trucco permanente: prestare attenzione
Per chi vuole il trucco permanente, il consiglio è prestare molta attenzione: “A oggi, il permanet make up può essere realizzato anche da un tatuatore. Si tratta di una professione che, purtroppo, rispetto a truccatori ed estetisti, presenta al momento dei vuoti legislativi maggiori in merito all’utilizzo dei pigmenti iniettati. Secondo alcune indagini, si è visto che circa il 50% dei colori iniettati nei tatuaggi sono addirittura vietati nei cosmetici. Sono state fatte segnalazioni di utilizzo di coloranti impiegati come vernici industriali per carrozzeria e/o inchiostri per stampanti. Il mondo cosmetico, invece, risulta attualmente essere un settore più regolamentato, quindi i pigmenti per il Pmu sono utilizzati in modo più controllato e selettivo ed è per questo che sono anche decisamente più costosi. L’Università di Ferrara, al dipartimento di Scienze chimiche e farmaceutiche, per esempio, ha avviato un Corso di Laurea per Tecnici estetisti: gli allievi possono accedere a un nuovo master universitario, che insegna a diventare ‘Dermopigmentista’”.
Trucco semipermanente: non esiste
Il fatto che esista il trucco semipermanente è una leggenda metropolitana. In effetti, quando è professionale, il permanent make up, come dice il nome, dura per sempre. E’ pur vero che ogni make up è soggetto a una lenta e graduale degradazione: esso può sbiadire, a causa di un naturale processo fisiologico. Dipende dal soggetto: in svanisce meno, in altri più rapidamente. Nel peggiore dei casi, però, dura almeno fino a trent’anni.
Trucco permanente: pigmenti non idonei
Dal 1992, Giuseppe Scarcella elimina i danni del trucco permanente. Segue inoltre molti casi di contenziosi. Ha aggiunto: “L’errore più frequente deriva dalla inadeguata preparazione tecnica dell’operatore e/o dall’utilizzo di pigmenti inidonei. Quelli per body tattoo, per esempio, sono più difficili da rimuovere con il laser ed, essendo più liquidi. Tendono più facilmente a sbavare e quindi a migrare dal punto di inoculo”.
Sono i dermo-pigmentisti esperti, dunque, coloro che possono cimentarsi nel permanent make up: dal lip liner al microblanding. E’ preferibile chiedere le schede tecniche dei prodotti prima dell’intervento.
Trucco permanente: un laser di ultima generazione per riparare i danni
Un laser di ultima generazione, chiamato Picoway, è stato progettato da Syneron Candela al fine di riparare ai danni provocati da un lavoro di make up non idoneo. Grazie a un’ampiezza d’impulso del laser molto breve, esso riesce a rimuovere in poche sedute e in maniera più precisa e delicata l’inchiostro indesiderato. Queste le parole di Scarcella: “Picoway è un ottimo alleato, al fine di rimuovere i danni provocati da un errore estetico. Voglio precisare, tuttavia, che la rapidità e l’efficacia variano anche in base al tipo di tatuaggio e alla colorazione da rimuovere. Il sopracciglio di colore nero, per esempio, si rimuove con 3-4 sedute circa, per il sopracciglio di colore marrone sono necessari almeno 5-6 interventi laser”.