Ipovisione: i supporti perché la vita sia degna di essere vissuta

Ipovisione: i supporti perché la vita sia degna di essere vissuta

Ipovisione: si può avere, in presenza di essa, un’esistenza degna di essere vissuta?

Svegliarsi un giorno e accorgersi del fatto che la propria vista è radicalmente diminuita e che con la possibilità di vedere è volata via la possibilità di svolgere le più semplici attività quotidiane: leggere il giornale, programmare la lavatrice, comporre un numero telefonico. Come bisogna agire in queste condizioni?

Ipovisione: gli occhi e l’arte di arrangiarsi

Ci sono strutture dedicate agli ipovedenti: permettono loro di non abbandonare ogni attività soltanto per aver dovuto rinunciare, in tutto o in parte, alla vista. Silvia Duzzi, ottico optometrista con esperienza ventennale nell’ambito di ipovisione e non visione, lavora nell’ambito della Sanitaria San Marco di Verona. Ci ha dato delucidazioni in merito a sistemi ingrandenti per vicino e lontano e ausili parlanti. Si tratta di strumenti utili nel quotidiano, proprio al fine di salvaguardare l’indipendenza dell’ipovedente. Si cerca di muovere contro tutte le patologie dell’occhio, principalmente retiniche (maculopatia, retinopatia, distrofia).

Queste le parole di Silvia Duzzi in merito all’ipovisione: “Anni di esperienza a parte, sono appassionata all’argomento e agisco al fine di restituire un po’ di autonomia a chi non vede o vede molto poco. La nostra missione è quella di mettere a conoscenza utenti, professionisti, associazioni e famiglie in primis riguardo all’esistenza di ausili per l’autonomia personale, quotidiana, dentro e fuori casa. Ne consegue la consulenza per la prova e la ricerca della soluzione migliore, per il determinato caso visivo”.

Ipovisione: modo di agire dell’ottico optometrista

Ipovisione: come si agisce nei confronti del paziente?

“Il soggetto tende a dissimulare la propria condizione. Usa ogni strategia per non evidenziarla, facendola così passare per poco importante, quasi inesistente. Al fine di capire la situazione, si pongono domande specifiche ai soggetti che si rivolgono a noi. Si domanda come svolgono determinate azioni, semplici e comuni: per esempio come leggono l’orologio, oppure come pesano gli alimenti; come si comportano quando vanno a piedi da soli. Si agisce sulla base delle risposte e delle relazioni mediche in merito al visus del paziente. Hanno un ruolo il carattere e la predisposizione del soggetto a utilizzare uno strumento, oppure un altro. Per migliorare le sue condizioni visive, come appare chiaro, si giostra tra ingrandimento e messaggio vocale”.

C’è anche un’altra domanda: quante chance ha un ipovedente di leggere quanto sto digitando in questo momento? Che cosa deve fare per appropriarsi di questo e di altri scritti?

“Mettere a punto una strategia, diventare molto bravo/a ad arrangiarsi. Ogni maculopatia, per esempio, è diversa da un’altra, perché varia il punto della retina colpito in ognuno. Data la singola condizione, ci si arrangia diversamente”.

In che luogo vi rendete conto delle condizioni del paziente?

“Ospitiamo una vera e propria postazione di prova dedicata al disabile ipovedente, in modo da poterlo Ipovedenti: i supporti perché la loro vita sia degna di essere vissutasupportare. Nella nostra postazione è presente un tavolo, presso il quale provare i vari ausili. Ci sono video-ingranditori elettronici, portatili o da tavolo: uno fisso, l’altro portatile. Si tratta di un sistema nell’ambito del quale una videocamera acquisisce le immagini: esse passano sotto lo strumento e sono proiettate su un monitor; quest’ultimo permette al soggetto di vedere quel che vuole. Un video-ingranditore portatile ha un prezzo dai 300 ai 6-700 euro; uno strumento di alta qualità costa circa 1500 euro. Un video-ingranditore da tavolo ha un prezzo pari a circa 1500 euro, se molto accessoriato arriva a 3-4000 euro. Può essere acquistato oppure ottenuto in comodato, tramite il Sistema sanitario nazionale. Un video-ingranditore può essere utile a un ragazzo che studia, poiché deve leggere molte pagine e scrivere. In altri casi, magari con un più limitato numero di pagine, può essere utile vocalizzare il testo, che come appare chiaro viene letto “a voce” dal macchinario: per esempio, un cruciverba”.

Il video-ingranditore è l’unico strumento adatto a ingrandire?

Ipovedenti: i supporti perché la loro vita sia degna di essere vissuta“Le lenti ad alto potere ingrandente raggiungono le 20 diottrie: parliamo di ingranditori ottici. Possono essere dotate di lampade, oppure le lampade possono essere indipendenti: a luce calda o fredda, esse possono essere regolate sulla quantità della luce richiesta”.

Le nuove tecnologie sono precluse all’ipovedente?

“Esistono tastiere per personal computer a caratteri ingranditi e software ingrandenti e parlanti con acquisizione dei testi. Gli smartphone semplificati, poi, sono in tutto simili a uno smartphone normale. E’ chiaro che il touch screen, tuttavia, non è il perno del funzionamento dello strumento. Il telefono è svuotato del sistema, del Ipovedenti: i supporti perché la loro vita sia degna di essere vissutaprogramma originario ed è inserito, invece, un programma dedicato. Il tasto laterale permette di compiere qualsiasi operazione vocalmente. Per quanto concerne il prezzo, partiamo da una base di 500 euro, che salgono a 1100 quando è presente un sistema di lettura. E’ possibile l’acquisizione del testo da un foglio di carta: esso può essere fotografato, messo a fuoco, acquisito e vocalizzato. Ci sono telefoni semplificati che hanno un sistema di riconoscimento delle banconote, e ancora: un rilevatore di intensità della luce, al fine di rilevare se è accesa o spenta nella stanza e un sistema per il riconoscimento dei colori, che appaiono falsati al disabile ipovedente. Per i soggetti cui ci dedichiamo proponiamo anche sveglie parlanti, orologi parlanti. E ancora: occhiali con filtri a nanometri controllati, sistemi autonomi per il riconoscimento dei testi a comando vocale, e ausili parlanti per autonomia personale come orologio, termometro corporeo, sveglia. Infine termometro ambientale, bilancia pesa persone, bilancia pesa alimenti, misurapressione, misuraglicemia ”.

Lego e i mattoncini per i non vedenti

Ipovedenti: i supporti perché la loro vita sia degna di essere vissutaLa danese Lego (Lego foundation e Lego group) dal prossimo anno proporrà serie speciali di mattoncini, dedicati ai non vedenti: saranno basati sull’alfabeto Braille, in ogni lingua.

I tradizionali rilievi dei mattoncini, che permettono l’incastro con altri pezzi, compongono caratteri in Braille: chi ha creato il gioco ha avuto un’idea geniale.

I bambini che giocheranno potranno farlo con l’aiuto di chi è intorno a loro: ogni mattoncino sarà contrassegnato da una lettera o da un numero, che saranno anche stampati, per chi vede, sul lato.

Prototipi sono già presenti in istituti dedicati ai fanciulli che non vedono.

Il primo lancio sul mercato, del resto, prevede la distribuzione gratuita per i bambini non vedenti: avverrà in Danimarca, Norvegia, Regno unito e Brasile; in seguito il prodotto raggiungerà Francia e Germania, per poi essere distribuito ovunque. I Lego Braille sono compatibili con i mattoncini tradizionali.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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