Ecco i rimedi erboristici più indicati per curare lo stress

Ecco i rimedi erboristici più indicati per curare lo stress

Nel nostro precedente articolo Lo stress ti soffoca? Ecco come conoscerlo e imparare a gestirlo abbiamo considerato cosa s’intende per stress, quali sono le sue cause, i vari livelli di stress e cosa sarebbe saggio fare per imparare a gestirlo.  In questo articolo ci focalizzeremo su alcuni rimedi naturali che possono aiutarci a contenerlo e ad evitare che la situazione sfugga al nostro controllo.

Oltre alle varie attività fisiche – quali il giardinaggio, le tecniche di movimento come il Tai Chi ed il Qi Gong, lo Yoga e la Meditazione Trascendentale – che hanno tutte un grande impatto sulla nostra salute non solo fisica ma anche psichica e mentale ed un potere calmante e di cui eventualmente parleremo in altra occasione, oggi daremo uno sguardo ai rimedi erboristici che possono aiutarci a superare o quantomeno a gestire lo stress.

Rimedi Erboristici e livelli di Stress

Tra le piante con proprietà nervine, ossia in grado di ristabilizzare il sistema nervoso, nei casi di

Stress di livello medio quotidiano troviamo

  • Artemisia vulgaris, comunemente conosciuta come ‘Assenzio’ e appartenente alla famiglia delle Asteracee, originaria delle zone temperate dell’Europa, dell’Asia e del Nord Africa, ma naturalizzata anche nel Nord America.

Le parti generalmente utilizzate per la produzione di rimedi erboristici sono foglia e radice.

Agisce quale tonico amaro, stimolante, tonico nervino ed emmanogogo, ossia stimolante dell’afflusso sanguigno. Particolarmente adatto per facilitare la digestione, per il suo potere calmante ed anche per la sua capacità di alleggerire i sintomi della depressione e della tensione.

Rimedi erboristici: controindicazioni

Le persone allergiche alla famiglia delle Asteracee dovrebbero evitare di usare l’Assenzio in quanto questa erba può agire potenzialmente da fattore scatenante provocando reazioni allergiche anche gravi.

  • Avena sativa appartiene alla famiglia delle Poacee o Graminacee di cui vengono utilizzate tutte le parti, semi inclusi. Funge da tonico nervino, antidepressivo ed emolliente. È uno dei migliori rimedi per sostenere il sistema nervoso soprattutto quando l’individuo è sotto stress, esaurito o affetto da stanchezza estrema associata a depressione.
  • Lavandula, comunemente conosciuta come Lavanda, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae la cui maggiore Ecco i rimedi erboristici più indicati per curare lo stressvarietà è riscontrabile nei paesi del bacino del Mediterraneo. La parte usata per la produzione di rimedi erboristici è composta dai suoi fiori. Agisce quale antispasmodico, rilassante, neurotonico ed emmanogogo. Comunemente usata in caso di disturbi psichiatrici legati allo stress e a traumi.
  • Matricaria recutita, chiamata anche Camomilla tedesca ed appartenente alla stessa famiglia della nostra comune Camomilla, appartiene come molte altre piante alla famiglia delle Asteraceae. Di essa vengono usati i fiori per la preparazione generalmente di infusi. I suoi benefici sono molteplici ed includono effetti sedativi, antispasmodici, antinfiammatori ed antibatterici. Particolarmente indicata per nervosismo, depressione soprattutto se legata alla menopausa, ansia e tensione in modo particolare quando questi creano problemi digestivi, ed insonnia
  • Melissa officinalis appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è utilizzata anche come erba aromatica. Le parti generalmente usate a fini terapeutici sono le foglie ed i fiori ma anche gli steli, meglio se raccolti prima o durante la fioritura. La tradizione vede questa pianta associata alla salute della donna e quindi particolarmente efficace per i disturbi femminili. Ha poteri nervini, antispasmodici, antidepressivi ed è di speciale beneficio nei casi di depressione ed ansia e come sedativo nei casi di stress.

Rimedi erboristici: controindicazioni

La Melissa può interferire con gli ormoni tiroidei ed è, quindi, vivamente sconsigliata a tutti coloro che soffrono di ipotiroidismo, a tutti coloro che seguono terapie a base di ormoni tiroidei, alle donne in gravidanza, a quelle che allattano, nonché a coloro che sono a rischio di glaucoma dal momento che studi recenti hanno evidenziato la sua abilità di aumentare la pressione intraoculare.

  • Scutellaria lateriflora appartenente anch’essa alla famiglia delle Lamiaceae ed è presente in varie zone dell’Italia, dell’Europa, del Mediterraneo, in quelle del Caucaso – Georgia, Armenia e Azerbaigian – e nel Maghreb, ossia in Tunisia, Algeria e Marocco.

Le parti usate a scopo terapeutico includono stelo e foglia.

Ha un effetto nervino, antispasmodico e ipotensivo ed è considerata particolarmente efficace per il suo impatto sulla salute del sistema nervoso, per il controllo ed il trattamento del piccolo male e delle convulsioni (epilessia) nonché nei casi di esaurimento, stati depressivi, nervosismo, insonnia e isterismo.

  • Stachys botanica, della famiglia delle Lamiaceae, vede il suo nome derivare dal Greco ed indicare la forma del suo fiore “simile alla spiga di grano”. Si trova nei Paesi del bacino del Mediterraneo, in Brasile ed anche in alcune aree dell’Australia e della Nuova Zelanda.

Le parti utilizzate a fini terapeutici sono quelle aeree che devono essere essiccate.

Svolge un’azione nervina e tonifica e rafforza il sistema nervoso. Particolarmente indicata per alleviare ansia e tensione.

  • Tilia platyphyllos, pianta conosciuta anche come Tiglio nostrano o nostrale, appartiene alla famiglia delle Tiliacee ed è un albero che può superare il secolo di vita e di cui, a scopo terapeutico, ne vengono utilizzati i fiori essiccati. Ha poteri nervini, antispasmodici, ipotensivi, diuretici e antinfiammatori. Aiuta a rilassare la tensione nervosa ed ha un effetto benefico anche sulla circolazione sanguigna in quanto potenzialmente in grado di prevenire arteriosclerosi e ipertensione e di curare alcuni tipi di emicranie legate alla tensione nervosa.
  • Valeriana officinalis è una pianta a fiore della famiglia delle Valerianacee nativa dell’Europa e dell’Asia. Le parti utilizzate a fini terapeutici sono rizoma (fusto perenne simile ad una radice e per lo più sotterrato), stolone (ramo che cresce strisciando orizzontalmente sul terreno e che emette radici in corrispondenza di ogni nodo) e radice.

Svolge un’azione nervina, ipnotica, antispasmodica, ipotensiva e emmenagoga. Malgrado le sue innumerevoli proprietà terapeutiche, la Valeriana e conosciuta soprattutto per la sua efficacia nel trattamento dell’ansia, dei disturbi del sonno dovuti a nervosismo, della tensione in grado di impattare vari organi del corpo, inclusi spasmi muscolari, coliche intestinali e sindrome del colon irritabile e crampi uterini. Può anche essere utilizzata per alleggerire vari tipi di dolori tra cui crampi addominali e/o associati al ciclo mestruale.

Particolarmente indicata per regolarizzare e favorire il sonno.

Rimedi erboristici: controindicazioni

L’uso della Valeriana è sconsigliato ai bambini al di sotto dei 6 anni e alle donne durante la gravidanza e l’allattamento.

  • Verbena officinalis è un’erba perenne originaria dell’Europa ed anche naturalizzata in alcune aree del Nord America. Appartiene alla famiglia delle Verbenaceae. Le parti utilizzate per la produzione di rimedi erboristici sono quelle aeree. La verbena svolge un’azione nervina tonica, sedativa, antispasmodica, epatica, ipotensiva e diaforetica (ossia che promuove la sudorazione). Date le sue proprietà è considerata un ansiolitico lieve in grado di alleggerire i sintomi della depression e della malinconia, nonché di aiutare anche nei casi di convulsioni ed isterismo

Stress continuo/cronico

Ecco, di seguito, i rimedi erboristici consigliati

  • Le erbe nervine di cui sopra ed il cui potere può essere rinforzato dall’aggiunta delle seguenti erbe adaptogenesi che aiutano ad adattarsi allo stress e riducono l’impatto che quest’ultimo ha sulle varie funzioni del corpo:
  • Eleutherococcus senticosus, conosciuto anche Eleuterococco o Ginseng siberiano, è un arbusto della famiglia delle Arialaceae originario della Siberia e della Mongolia la cui radice viene usata per la produzione di rimedi erboristici. Svolge una funzione adattogena ed è, quindi, in grado di incrementare la resistenza del corpo nei confronti di stressors sia interni sia esterni rafforzando le prestazioni fisiche e mentali dell’individuo. Eleuterococco è particolarmente efficace in caso di condizioni determinate o peggiorate dallo stress tra cui angina, ipertensione, ipotensione, alcuni tipi di nevrosi, bronchite cronica e cancro nonché in caso di esaurimento, irritabilità, insonnia e depressione lieve.

Rimedi erboristici: controindicazioni

L’eleuterococco può interferire con le terapie per il cuore, inclusi quindi farmaci per la cura dell’ipotensione e dell’ipertensione. I pazienti che seguono simili trattamenti medici non dovrebbero farne uso.

  • Panax ginseng, chiamato anche Ginseng asiatico, Ginseng coreano e Ginseng cinese è una pianta originaria dell’area estrema orientale della Russia (Manciuria), della Cina nord-orientale e della penisola coreana ed appartiene alla famiglia della Araliaceae. Il suo nome deriva dal Latino “panacea” che sta ad indicare i suoi molteplici usi a fini curativi. La sua radice è utilizzata in erboristeria per la preparazione di rimedi naturali. Ha una funzione adattogena, tonica, stimolante e ipoglicemica. Come adattogeno Panax ginseng è in grado di aiutare il corpo nella risposta a vari stressors interni ed esterni.

Rimedi erboristici: controindicazioni

L’azione stimolante di Panax ginseng può interferire con alcune patologie e quindi questo rimedio erboristico va usato con molta cautela.

  • Withania somnifera, conosciuta anche come Ginseng indiano o Ashwaganda, appartiene alle Solanaceae ed è presente in India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Africa settentrionale ed in alcune aree del Mediterraneo. Le sue radici vengono impiegate per la preparazione di rimedi fitoterapici. È utilizzata soprattutto in Ayurveda per le sue funzione toniche e adattogene, immunomodulari e antinfiammatorie.

La ricerca scientifica ha dimostrato che Ashwaganda può essere efficace nel trattamento dell’ansia, dei disordini neurologici e cognitivi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) identifica Ashwaganda come un valido rimedio contro lo stress.

Rimedi erboristici: controindicazioni

Se usata in eccesso Ashwaganda può causare disturbi gastrointestinali, vomito e diarrea.

Stress estremo di breve durata/acuto

Ecco, di seguito, i rimedi erboristici consigliati

  • Le erbe nervine di cui sopra a cui possono essere aggiunti per rafforzarne l’effetto nei casi acuti:
  • Passiflora incarnata che fa parte della famiglia delle Passifloraceae. Tutta la pianta può essere utilizzata per la preparazione di rimedi fitoterapici. Passiflora è considerata un nervino, ipnotico, antispasmodico e calmante. È particolarmente indicata come sedativo, per la sua abilità di ridurre la pressione sanguigna, prevenire tachicardia ed aiutare nei casi di insonnia e come antidepressivo per i suoi effetti sul sistema nervoso centrale.
  • Piper methysticum, conosciuto anche come Kava o Kava-Kava, appartiene alla famiglia delle Piperaceae ed è originaria del Pacifico occidentale. La parte utilizzata in erboristeria è il rizoma. Tra le sue molteplici funzioni, Kava è considerata utile nel trattamento dell’ansia, come lieve antidepressivo e per spasmi e tensione muscolare.
  • Lactuca virosa, chiamata anche Lattuga selvatica appartiene alle Asteraceae. Il termine “virosa” (=velenosa) ne indica l’alto livello di tossicità, il che la rende non adatta per la preparazione di rimedi erboristici vengono usate le sue foglie essiccate. Conosciuta per i suoi effetti nervini, ipnotici e antispasmodici è stata usata nei secoli passati come lieve narcotico in grado di sostituire l’oppio. È particolarmente indicata nei casi di insonnia, agitazione, per alleviare dolori intestinali ed uterini.

Rimedi erboristici per lo stress: le dosi

Le erbe in generale, e quindi la maggioranza di quelle elencate nel presente articolo, possono essere utilizzate per la preparazione di infusi, decotti e impacchi.

Nel caso di infusi le dosi generalmente consigliate sono 1-2 cucchiani per 1 tazza (da tè) da prendere dalle 2 alle 4 volte al giorno (massimo, quindi, 4 tazze al dì).

È importante ricordare che in Natura tutto ciò che è altamente benefico per la salute ed il benessere può essere altrettanto nocivo e dannoso (e a volte persino mortale) se preso in eccesso o dalla persona sbagliata. L’uso delle erbe a fini terapeutici dovrebbe essere, quindi, sempre consigliato e seguito dal medico o da altro professionista esperto e competente soprattutto per verificare e scongiurare la possibilità di interazione erbe-farmaci.

IMPORTANTE

Le informazioni contenute nel presente articolo hanno solo scopo informativo e non sono da considerarsi assolutamente parere medico. Qualunque sia il vostro problema di salute, consultate prima il vostro medico.

Per quanto riguarda l’attuale emergenza COVID-19 contattate gli organi competenti.

About Maria Teresa De Donato

Maria Teresa De Donato, Scrittrice olistica e multidisciplinare Romana di nascita, vive da oltre 25 anni negli USA dove ha ultimato i suoi studi giornalistici presso l’American College of Journalism e conseguito le lauree Bachelor, Master e Dottorato in Salute Olistica presso Global College of Natural Medicine specializzandosi in Omeopatia Classica, Ayurveda e Medicina Tradizionale Cinese. Naturopata, Omeopata, Life Coach, iscritta a vari albi professionali, è anche Autrice di molte pubblicazioni. I suoi libri sono disponibili su tutta la rete Amazon, librerie incluse.

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