Asma Zero Week: consulenze mediche gratuite per chi soffre d’asma
Torna Asma Zero Week, l’evento nazionale che mette a disposizione dal 15 al 19 maggio 2023 e dal 12 al 16 giugno 2023 consulenze specialistiche gratuite dedicate a pazienti con asma in circa 40 Centri specializzati in tutta Italia.
La campagna intende sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti asmatici in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e la possibilità di ridurre l’impatto della malattia sulla vita quotidiana mediante l’attuazione di corrette strategie terapeutiche e di comportamento, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e cliniche, invitandoli a effettuare un controllo sullo stato della propria malattia.
“Siamo convinti che sia essenziale incentivare la prevenzione di possibili conseguenze serie dell’asma e offrire al contempo un aiuto concreto alle persone con malattia non adeguatamente controllata, dando loro l’opportunità di effettuare gratuitamente consulenze specialistiche di controllo e rivalutazione e di ricevere consigli utili alla gestione dell’asma”, spiega Mario Picozza, Presidente FederASMA e ALLERGIE.
La valutazione della propria condizione? Deve essere il primo passo
L’asma può essere efficacemente trattata e i pazienti possono ottenere un buon controllo di malattia; tuttavia, in assenza di una gestione appropriata, si possono verificare uno scarso controllo dei sintomi, con la comparsa di riacutizzazioni e un più rapido declino della funzione respiratoria, nonché importanti effetti collaterali. Il primo obiettivo della campagna Asma Zero Week è quindi spingere i pazienti a effettuare una valutazione della propria condizione.
“Nel valutare il controllo si considerano due aspetti: il controllo dei sintomi e l’occorrenza di eventi acuti. Tra i criteri per determinare se l’asma non è controllata vi sono l’uso di broncodilatatori β2-agonisti a breve durata d’azione (SABA) più di 2 volte a settimana e l’impiego anche intermittente dei corticosteroidi orali (OCS) per la gestione delle riacutizzazioni”, dice la Professoressa Paola Rogliani, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Università di Roma Tor Vergata.
“I SABA in realtà non agiscono sull’infiammazione delle vie aeree e il loro uso regolare o frequente si associa a un aumento del rischio di riacutizzazioni e perfino della mortalità.
Ciò nonostante, molti pazienti continuano a dipenderne e abusarne, e parallelamente a sottoutilizzare i corticosteroidi inalatori (ICS).
In Italia, per esempio, i pazienti che usano una quantità di SABA ritenuta “a rischio” sono il 32%, molto spesso senza una prescrizione medica”.
La Global Initiative for Asthma raccomanda per i pazienti adulti e adolescenti con asma da moderato a grave l’approccio MART (MAintenance and Reliever Therapy), in cui la combinazione ICS + formoterolo (un β2-agonista a lunga durata d’azione, LABA) è impiegata sia al mantenimento sia al bisogno.
“Questo approccio è da preferirsi rispetto all’impiego di ICS-LABA come terapia di mantenimento + SABA al bisogno perché riduce le riacutizzazioni, come è stato mostrato anche da un’analisi di dati provenienti dalla pratica clinica reale”, spiega Rogliani.
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Un’attenzione particolare va dedicata all’asma grave, una forma della malattia di cui si stima soffrano in Italia circa 300.000 persone tra adulti, adolescenti e bambini.
Colpisce fino al 10% dei pazienti asmatici, assorbendo circa il 50-80% delle risorse dedicate all’asma nel suo complesso.
L’asma grave ha un rilevante impatto sul benessere fisico e psicologico, sulla scuola, il lavoro e la vita familiare e sociale delle persone che ne soffrono.
L’asma grave è inoltre spesso sotto-diagnosticato, a causa di un approccio non corretto e tardivo che comporta un uso improprio di farmaci e un peggioramento della malattia.
Più del 60% dei pazienti con asma grave nel nostro Paese è trattato con OCS; questo espone al rischio di seri effetti collaterali sia a breve che a lungo termine, come ansia e depressione, diabete, osteoporosi, cataratta, insufficienza surrenalica, malattie cerebrovascolari e cardiache.
“Visto il forte impatto che l’uso degli OCS ha sulla qualità di vita dei pazienti, nonché i costi per gestire le patologie a essi correlate, uno degli obiettivi prioritari del trattamento dei pazienti con asma grave dovrebbe essere la riduzione degli OCS fino alla loro eliminazione”, dice il professor Giorgio Walter Canonica, Professore di Medicina Respiratoria, Humanitas University.
“L’avvento della classe dei farmaci biologici o anticorpi monoclonali, che interrompono i processi infiammatori dell’asma, lo ha reso un obiettivo raggiungibile, garantendo una diminuzione delle riacutizzazioni, il controllo dei sintomi e una migliore qualità di vita”.
Trattandosi di farmaci che agiscono su mediatori specifici, nel percorso diagnostico dell’asma grave occorre identificare le peculiari caratteristiche fisiopatologiche, infiammatorie e cliniche di ciascun paziente, per consentire al medico di personalizzare la strategia terapeutica.
Le nuove opzioni terapeutiche puntano alla remissione della malattia
In modo analogo a quanto già accaduto per altre malattie infiammatorie croniche, la disponibilità e l’impiego di nuove opzioni terapeutiche mirate offrono oggi per l’asma la possibilità di andare verso un cambio di paradigma, passando dal concetto di “controllo” a quello di “remissione”.
“La remissione dell’asma è un obiettivo pragmatico e raggiungibile, inteso come assenza prolungata di sintomi e di riacutizzazioni, stabilizzazione della funzione polmonare e nessun bisogno di corticosteroidi sistemici per il trattamento della malattia.
Tuttavia, nell’ambito dell’asma grave, il concetto di “remissione” deve essere inteso in modo diverso rispetto all’asma in generale, in quanto a oggi appare difficile che un paziente con asma grave possa risultare ben controllato una volta sospesa ogni terapia, inclusi i farmaci biologici”, spiega Canonica.
“Poter parlare di remissione di malattia e disporre di opzioni terapeutiche che potenzialmente consentono di raggiungerla ha però un’importante implicazione anche nel dialogo tra medico e paziente, in quanto basato su una nuova prospettiva”.
Immagine copertina di Karolina Grabowska https://www.pexels.com/it-it/foto/salutare-uomo-penna-orologio-da-polso-4021775/