Coronavirus e gravidanza: chi aiuta le mamme in cerca di certezze?

Coronavirus e gravidanza: chi aiuta le mamme in cerca di certezze?

Sono in aumento le preoccupazioni per le future mamme che da qualche settimana hanno un pensiero in più oltre a quelli normalmente concessi poco prima del parto. Il nemico è lo stesso che sta allarmando milioni di persone, capace di confondere le numerose donne in gravidanza che non sanno come gestire le fasi che precedono e seguono il parto.

Per rispondere ai loro dubbi e guidarle nella direzione corretta basata su evidenze scientifiche, si sono attivate le principali Società Scientifiche (dei neonatologi, pediatri, ginecologi, ostetriche e anestesisti rianimatori -SIN, SIMP, SIP, SIGO, AGOI, AGUI, SIAARTI e FNOPO) che sotto l’egida dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), hanno creato un Gruppo di lavoro multidisciplinare.

“Abbiamo accolto con soddisfazione la disponibilità delle società scientifiche dell’area materno-infantile a collaborare con l’ISS per garantire una sistematica disamina della letteratura scientifica e dei documenti prodotti dalle agenzie governative internazionali sul Covid-19, al fine di promuovere il miglior approccio assistenziale possibile alle donne in gravidanza e nel puerperio”,  interviene  Serena Donati, Direttore del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva dell’ISS che coordina il progetto

Coronavirus e gravidanza: cosa dice la scienza

Valgono le stesse regole di prevenzione primaria valide per tutta la popolazione (igiene frequente e accurata delle mani, attenzione a evitare il contatto con soggetti malati o sospetti, rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro). Il tampone va effettuato solo in presenza di sintomi conclamati.

Non sono state raccolte evidenze a supporto di una trasmissione verticale, da madre a feto, del virus SARS-COV-2. Inoltre, la gravidanza e il parto, al contrario di quanto osservato per l’influenza H1N1 e per la SARS, non sembrano aggravare il decorso sintomatologico, né il quadro della polmonite virale.

Non esistono indicazioni a eseguire il taglio cesareo d’elezione, cioè non motivato da altre cause, per le donne con sospetta infezione da SARS-CoV-2 o affette da COVID-19. La scelta dipende dalle condizioni cliniche della donna, dall’età gestazionale e dalle condizioni fetali. Si raccomanda una gestione multidisciplinare del parto che, oltre ai ginecologi e agli specialisti di medicina materno-fetale, preveda il coinvolgimento di ostetriche, anestesisti, intensivisti, virologi, microbiologi, neonatologi e specialisti in malattie infettive.

Coronavirus e gravidanza: cosa cambia in caso di infezione da COVID-19

Il latte materno non viene ritenuto veicolo di trasmissione del virus da donne affette da COVID-19. Secondo le indicazioni dell’OMS, la madre può continuare ad allattare, considerati i benefici dell’allattamento e il ruolo insignificante del latte materno nella trasmissione di altri virus respiratori. Per ridurre il rischio di trasmissione al neonato, si raccomanda l’adozione delle procedure preventive come l’igiene delle mani e l’uso della mascherina durante la poppata, secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute. In caso di gravi condizioni cliniche materne può essere raccomandata la temporanea separazione della madre dal neonato. Quando possibile, è raccomandato usare latte materno spremuto.

Gli studi scientifici su COVID-19 e gravidanza

Attualmente disponibili, riguardano un campione di donne numericamente ancora limitato, che rende necessario un monitoraggio continuo delle nuove evidenze, per indirizzare la pratica clinica dei professionisti e operatori sanitari, a tutela della salute di mamme e neonati. Fondamentale, avvertono gli esperti, resta l’impegno delle donne a seguire le raccomandazioni del Ministero della Salute per proteggere se stesse e i neonati dal contagio. Le informazioni sulle ultime evidenze scientifiche relative al COVID-19 in gravidanza, parto e puerperio, sono disponibili sul sito Epicentro.iss.it, aggiornato settimanalmente.

Coronavirus e gravidanza: il servizio dedicato a Milano

All’Ospedale San Giuseppe di Milano si stanno attrezzando per permettere alle future mamme di continuare a fare i corsi pre-parto in modalità teleconference. Per farle sentire ancora più protette, le gestanti e neomamme che si recano in ospedale, è stato predisposto un percorso (compreso anche di un scensore dedicato) per accedere direttamente agli ambulatori e ai reparti del Dipartimento Materno – Infantile.

“Con questi accorgimenti desideriamo innanzitutto tranquillizzare le nostre pazienti”, sottolinea Stefano Bianchi, Responsabile del Dipartimento Materno-Infantile dell’Ospedale San Giuseppe di Milano – Per quanto concerne timori specifici legati al coronavirus non c’è quindi alcuna controindicazione a quello vaginale e a differenza di altre patologie virali che vedono nella gravidanza un periodo di maggior rischio per la mamma (come influenza e varicella), nel caso in cui si contragga il coronavirus l’essere gravida non comporta di per sé il rischio di una prognosi peggiore”.

Coronavirus e gravidanza, da casa è meglio

“Così come le aziende si sono attrezzate per permettere lo smart working, abbiamo pensato valesse la pena fare qualcosa di simile per offrire alle gestanti la possibilità di restare in contatto tra loro e con l’ostetrica del proprio corso, attraverso teleconferenze” ,spiega Cinzia Piola, capo ostetrica dell’Ospedale San Giuseppe. “Abbiamo pensato anche a quelle neomamme che, per questa situazione di emergenza, possono vivere con ancora maggior intensità l’apprensione di avere il proprio bimbo tra le braccia, di doverlo nutrire e proteggere. Pertanto, non abbiamo sospeso le visite ambulatoriali post-nascita, ma ci stiamo organizzando per distribuirle meglio nell’arco della giornata, in modo da garantire congrue distanze di sicurezza. D’altronde l’ostetricia non può fermarsi, neanche davanti al coronavirus: i bambini, per fortuna, continuano a nascere e a reclamare la nostra attenzione”, conclude Piola.

Per informazioni e iscrizioni ai corsi pre-parto online, si può contattare lo Sportello Nascite dell’Ospedale San Giuseppe di Milano: sportello.nascite@multimedica.it.

Coronavirus e gravidanza: l‘appello di ginecologi e ostetriche alle Istituzioni

Il personale ostetrico sta conducendo una estenuante battaglia per proteggere le donne in gravidanza e i loro bambini. Purtroppo il personale ostetrico non è rifornito del materiale di protezione individuale necessario, ed in alcuni punti nascita è ancora segnalata una carenza insostenibile, si legge da una nota SIGO-AOGOI (Società Italiana Ginecologi Ospedalieri e Associazione Ostetrici Ginecologici Ospedalieri Italiani). Siamo in prima linea per fronteggiare l’emergenza e tutelare le donne in gravidanza e i loro bambini, ma mancano i dispositivi di protezione individuale per operare in sicurezza. Tale insufficienza di materiale ha comportato una esposizione al virus che ha pesantemente colpito ginecologi, ostetriche e personale infermieristico.

 

About Rita Tosi

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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