Senso del tatto: guida i movimenti. Che cosa accade quando suona la sveglia? Ancora nel dormiveglia (è capitato a tutti) si lascia scivolare la mano sopra il comodino, al fine di spegnerla. Tutti i giorni, si eseguono facilmente azioni come questa. Si tratta di un dato sorprendente: basti pensare alla complessità dell’anatomia della mano e dei processi neurali responsabili del controllo sensori-motorio. A colpo sicuro, l’individuo è in grado di dirigere la mano verso la sveglia. Le sensazioni tattili hanno un ruolo nel compiere questo movimento, che deriva dallo scivolamento della mano sul comodino.
Senso del tatto: una ricerca recente
Uno studio, pubblicato sulla rivista Science advances, è stato condotto da neuroscienziati e ingegneri dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, della Fondazione Santa Lucia, dell’Università di Pisa e dell’Istituto italiano di Tecnologia (Iit): esso mette in relazione la capacità di controllare efficacemente il movimento delle nostre mani con le sensazioni tattili che i recettori della pelle ci forniscono.
Senso del tatto: come funziona la nostra percezione del mondo
Il senso della posizione è di vitale importanza. Queste le parole di Alessandro Moscatelli, ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata e della Fondazione Santa Lucia, presso il gruppo diretto dal professor Francesco Lacquaniti: “Per controllare i movimenti delle nostre mani, dobbiamo conoscerne la posizione e la velocità di movimento rispetto agli oggetti che ci circondano. Il senso della posizione e della velocità dei nostri arti e del nostro corpo viene chiamato propriocezione: si tratta di un vero e proprio ‘sesto senso’. Secondo studi classici di neuroscienze, i segnali di propriocezione derivano da recettori meccanici incorporati nel nostro sistema muscolo-scheletrico. I recettori presenti nella pelle, al contrario, sarebbero alla base del nostro senso del tatto. A differenza della propriocezione, si ritiene comunemente che il senso del tatto fornisca informazioni sugli oggetti esterni. Per esempio, ci informa se un oggetto è rigido o soffice, liscio o ruvido e così via. Con questo studio abbiamo dimostrato che questa separazione non è poi così netta, e abbiamo fatto un passo importante per capire come funziona la nostra percezione del mondo”.
Senso del tatto: che cosa avviene quando si tocca un oggetto
Che cosa avviene quando si tocca un oggetto? La deformazione della nostra pelle fornisce informazioni non soltanto sull’oggetto stesso, ma anche sulla posizione e sul movimento della parte del corpo che tocca l’oggetto. Se questo concetto è corretto, in modo simile a come avviene per la propriocezione, il senso del tatto dovrebbe essere in grado di fornire una guida al nostro sistema nervoso, al fine di controllare i movimenti del nostro corpo, in particolare degli arti.
Senso del tatto: l’illusione tattile
Matteo Bianchi, ricercatore all’Università di Pisa (dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Centro di ricerca “Enrico Piaggio”) si è espresso in questo modo: “In una serie di esperimenti abbiamo costruito una ‘illusione tattile’: i partecipanti dovevano muovere il loro dito su una superficie con delle linee increspate, cercando di spostarsi in linea retta (senza utilizzare la visione in quanto bendati) o verso un bersaglio visibile soltanto in una realtà virtuale riprodotta mediante un dispositivo da indossare. Secondo il nostro modello matematico, la direzione di moto rilevata dal tatto e quindi dalla deformazione della pelle viene influenzata dall’orientamento delle creste. Coerentemente, abbiamo osservato che cambiando l’orientamento delle creste, i movimenti sistematicamente deviavano dalla traiettoria desiderata. Abbiamo quindi ripetuto l’esperimento, chiedendo ai soggetti di indossare un guanto, in modo che l’informazione tattile fosse attutita. In questo caso, il movimento veniva eseguito per lo più in modo corretto. Questo risultato dà un forte sostegno al nostro modello e dimostra che le nostre azioni sono davvero letteralmente guidate da una miscela ideale di tatto e ‘sesto senso’ (propriocezione) pesata in base all’affidabilità delle misure a disposizione del nostro sistema nervoso”.
Senso del tatto: una nuova generazione di tecnologie
Antonio Bicchi (Istituto Italiano di Tecnologia e Università di Pisa) ha dichiarato: “Le applicazioni che ne derivano sono molto interessanti in diversi campi. Questo tipo di ricerca è infatti fondamentale per lo sviluppo di una nuova generazione di tecnologie aptiche, ovvero legate al senso del tatto, che utilizzano la matematica come strumento di modellazione e sintesi. Le implicazioni in ambito tecnologico e industriale sono principalmente legate a dispositivi di realtà virtuale e aumentata, in grado di fornire un’esperienza immersiva e realistica, fondamentale nella nuova industria, per esempio per processi di progettazione di prototipi, modellizzazione e ispezione da remoto”.
Senso del tatto: diagnosi precoci di malattie
A che cosa serve quanto detto? Lo studio dei principi di funzionamento della nostra percezione corporea può portare allo sviluppo di test clinici più sensibili, in grado di attuare diagnosi precoci di diverse malattie neurologiche che sono associate a una diminuzione della capacità di movimento e sensibilità tattile: parliamo di neuropatie diabetiche, lesioni nervose traumatiche e sclerosi multipla.