Tavi è Vita: è un progetto che avrà inizio nel mese di giugno. Il Piemonte sarà la prima regione nella quale partiranno le iniziative volte a sensibilizzare le istituzioni, la comunità medico-scientifica e l’opinione pubblica. Le tematiche? La stenosi aortica e la tecnica operatoria Tavi. In quest’ultimo caso, parliamo di impianto transcatetere di valvola aortica, in inglese Transcatheter aortic valve implantation.
Tavi è Vita: visite e consulti gratuiti
Sono previsti quattro week-end della salute. Essi avranno luogo nelle principali piazze di quattro città piemontesi: Alessandria, Cuneo, Novara e Torino. Parteciperanno alle giornate informative i cardiologi interventisti del Gruppo italiano di studi emodinamici (Gise) e cardiochirurghi della Società italiana di Chirurgia cardiaca (Sicch). Saranno a disposizione dei cittadini per visite e consulti gratuiti, in occasione di ciascun fine settimana.
Stenosi aortica, che cos’è? (aspettando Tavi è Vita)
Ma che cos’è la stenosi aortica? Si tratta di una delle malattie più comuni delle valvole cardiache, che sulla nostra Penisola riguardano oltre un milione di persone e il 10% della popolazione oltre i 65 anni, che costituisce la fascia più colpita.
Tavi è Vita: parliamo di Tavi
La tecnica operatoria Tavi è una procedura estremamente innovativa. Al fine di intervenire non è più necessario fermare il cuore, dopo aver aperto il torace. Attualmente, tuttavia, la Transcatheter aortic valve implantation risulta essere sottoutilizzata. A oggi, infatti, sono circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti, rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento, sulla base delle evidenze cliniche.
Lo conferma è un’indagine Doxa, posta in essere sia a livello nazionale, sia a livello regionale. Essa ha coinvolto medici di medicina generale (Mmg) e cardiologi di base. Si è evidenziato come non sia elevata, nei due target, la conoscenza della stenosi aortica, delle possibili opzioni terapeutiche e del percorso ideale che dovrebbe fare il paziente affetto da tale patologia. I dati raccolti da Doxa in Piemonte, in particolare, confermano in molti punti il trend nazionale. Le informazioni si discostano lievemente per quanto riguarda un maggior livello di confidenza, riscontrato nella gestione e nel trattamento del paziente con la stenosi aortica. I cardiologi piemontesi, poi, sembrano attuare personalmente la diagnosi di stenosi aortica con maggiore frequenza, rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia.
Tavi è Vita: possibili trattamenti della stenosi aortica
Come trattare la stenosi severa dell’apertura valvolare aortica, che altro non è se non un restringimento? Sia tramite sostituzione chirurgica tradizionale della valvola aortica (Savr), sia tramite Tavi.
Nel primo caso parliamo di un intervento che richiede anestesia generale, con incisione più o meno estesa sul torace e circolazione extra-corporea a cuore fermo. La Tavi, invece, è un intervento mini-invasivo che si esegue nella maggior parte dei casi senza anestesia generale e con impianto della nuova valvola attraverso l’arteria femorale. In quest’ultimo caso il paziente potrebbe venir dimesso nel giro di 3 o 4 giorni, a patto che non siano presenti particolari complicanze procedurali. Il 2007 fu l’anno di introduzione della procedura. Dal 2007 al 2018 sullo Stivale sono stati attuati oltre 30.000 impianti tramite Tavi. Si registra un incremento annuo costante (da 98 impianti nel 2007 a oltre 6.900 nel 2018).
Tavi è Vita: il calendario del week-end
Ecco le date nelle quali avranno luogo in Piemonte i fine settimana della salute.
- Cuneo: Sabato 1 Giugno
- Novara: Sabato 8 Giugno
- Torino: Sabato 15 Giugno
- Alessandria: Sabato 22 Giugno
Luoghi precisi e dettagli organizzativi saranno resi noti in prossimità degli eventi.
Tavi è Vita: perché?
Il nome del progetto è nato dall’anagramma della parola Tavi.
Si vuol evidenziare la rilevanza della tecnica, che ricopre una funzione propriamente salvavita. La Tavi potrebbe oggi essere indicata anche per i pazienti a rischio meno alto, che potrebbero in alcuni casi avvalersi di una metodica meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale: inizialmente, è stata destinata soltanto ai pazienti non trattabili chirurgicamente.
Tavi è Vita: diffusione più capillare delle conoscenze
Giuseppe Musumeci, past president Gise e direttore della struttura complessa di Cardiologia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, si è espresso in questo modo: “E’ scarsa, appena sufficiente, la conoscenza da parte dei Mmg e dei cardiologi ambulatoriali dei percorsi diagnostici e delle prospettive terapeutiche per i pazienti affetti da stenosi aortica. ‘Tavi è Vita’ è un progetto nato per rispondere al bisogno evidente e urgente di una diffusione più capillare della conoscenza delle caratteristiche e delle indicazioni alla procedura e si propone di sensibilizzare i medici del territorio al riconoscimento della stenosi valvolare aortica o all’avvio di approfondimenti diagnostici nel sospetto clinico della patologia e di diffondere i dati attuali sulla sicurezza e l’efficacia della Tavi. La Tavi è eseguita dai cardiologi interventisti senza aprire il torace e fermare il cuore, spesso senza anestesia generale e con impianto della valvola, nella maggior parte dei casi, attraverso l’arteria femorale. L’intervento dura meno di un’ora e il recupero post-operatorio è rapido. Inoltre, i dati recentemente presentati a New Orleans e pubblicati nella principale rivista di medicina americana (Nejm) hanno mostrato come la Tavi si sia dimostrata superiore alla chirurgia tradizionale per quanto riguarda l’incidenza di morte, ictus, re-ospedalizzazione ad un anno anche nei pazienti a basso rischio”.
Tavi è Vita: stenosi della valvola aortica e anziani
Queste le parole di Mauro Rinaldi, direttore della struttura complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino: “La stenosi della valvola aortica è una patologia che interessa prevalentemente la persona anziana e, se severa, ha un impatto negativo sulla qualità e l’aspettativa di vita del paziente. Quest’ultima deve essere il primo obiettivo di ogni iniziativa volta a creare una maggiore coscienza: il soggetto colpito deve saper cogliere quei sintomi che suggeriscono la malattia e quindi rivolgersi al medico. Fondamentale è poi la scelta della giusta strategia di trattamento. Oggi abbiamo due diverse opzioni, la chirurgia convenzionale che negli ultimi anni è evoluta verso strategie sempre meno invasive ma che, però, richiede pur sempre una piccola incisione e la circolazione extracorporea, ed il trattamento transcatetere, ossia la Tavi”.
Ecco la pagina Facebook del progetto.