Tumore del testicolo, il 3% in più di nuovi casi ogni anno: obiettivo prevenzione
Tumore del testicolo: si tratta di una patologia piuttosto insidiosa. Capiamo per quale ragione.
In Italia, i tumori uro-genitali sono in aumento. L’attenzione alla prevenzione, invece, è ancora scarsa. Perché mai? Si tratta di problematiche cui si preferisce non pensare, come se non ci riguardassero, non ci toccassero affatto. La patologia è insidiosa perché sottovalutata.
Se curate adeguatamente e nei tempi giusti, tali neoplasie hanno tendenzialmente una buona prognosi, oltre che una buona risposta alla chemioterapia e radioterapia, anche di seconda linea (trattamento che si attua quando la terapia di prima linea, che è il trattamento iniziale, non è efficace o cessa di essere efficace, ndr)
Tumore del testicolo, come prevenire? La chance sono i controlli
Si consiglia a tutti gli uomini di sottoporsi a controlli specialistici. Sono i giovani con meno di 40 anni i soggetti più colpiti. Si registra inoltre un aumento del 3% nei nuovi casi presenti ogni anno. A questo fenomeno, come appare chiaro, gli italiani non prestano attenzione sufficiente.
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Soltanto un uomo su cinque, in Italia, è andato dall’urologo almeno una volta (sic!) per una visita. Lo specialista in questione, del resto, può avere un ruolo fondamentale, nel favorire la prevenzione di molte gravi patologie, tenendo sotto controllo il quadro clinico del paziente.
C’è un invito, che la Società italiana di Urologia oncologica (Siuro) torna a rivolgere ai cittadini, affinché si sottopongano regolarmente ai controlli. I tumori all’apparato genito-urinario non devono essere sottovalutati e se adeguatamente presi in considerazione possono essere presi in tempo.
Tumore del testicolo: la parola agli esperti
In presenza di fattori di rischio, ciò che bisogna fare è semplice e lapalissiano. Il professor Alberto Lapini, presidente eletto della Siuro, si è espresso in questo modo: “Il carcinoma testicolare colpisce ogni anno 2.500 italiani. Uno dei principali aspetti da tenere sotto controllo è il criptorchidismo, un disturbo che si verifica quando il testicolo non scende nello scroto durante lo sviluppo. I giovani con storia di criptorchidismo, infertilità e ipospadia (incompleto e anomalo sviluppo del pene, ndr) corrono un rischio fino a 40 volte maggiore di sviluppare il cancro rispetto alla popolazione normale. In presenza di questi fattori di rischio è indicata una visita urologica periodica, anche annuale”.
Giovani e tumore al testicolo: importanza dell’autopalpazione
Che fare per mettersi al riparo da questa forma di neoplasia? Ecco le parole di Alberto Lapini: “Fondamentale è inoltre informare i giovani sull’importanza dell’autopalpazione del testicolo a partire dalla pubertà. Infatti la scoperta in fase precoce del cancro al testicolo permette di ottenere sopravvivenze in percentuale elevatissima addirittura oltre al 90%. Questo tumore, se ben trattato e specialmente se di basso stadio, rappresenta una delle poche occasioni in oncologia dove è possibile usare il termine guarigione”.
Non è il caso di lasciarsi paralizzare dalla paura, proprio poiché si può parlare di guarigione. Piuttosto, l’immobilità può aggravare una problematica già presente. Una diagnosi precoce può rendere il quadro molto più roseo, in caso di patologia diagnosticata. Aggiunge il professor Riccardo Valdagni, presidente nazionale della Siuro: “Si calcola che più dell’80% dei pazienti riescono a sconfiggere i tumori uro-genitali. Questi risultati sono resi possibili non solo dalle nuove armi terapeutiche a disposizione degli specialisti, ma anche dal numero di diagnosi precoci che riusciamo ad ottenere”.
Primo imperativo: mai abbassare la guardia contro il cancro
Il cancro è una realtà di fronte alla quale bisogna restare vigili: che riconosciamo per noi stessi, o meno, questa eventualità.
Così conclude il professor Giario Conti, segretario nazionale della Siuro: “Contro il cancro non si può mai abbassare la guardia. E il primo passo per riuscire a sconfiggerlo è proprio insegnare a tutta la popolazione quali sono i principali campanelli d’allarme da non sottovalutare mai”.