Alimenti 10 e lode. Liquirizia: tante virtù e qualche precauzione
La liquirizia è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose, di origini antichissime, utilizzata nella medicina cinese già 5000 anni fa. I medici cinesi avevano scoperto per primi le proprietà di questa pianta ed in particolare della sua radice che ne è la parte edibile, poiché, proprio dalla radice essiccata della liquirizia si ottenevano e si ottengono tutti i diversi benefici che questa pianta aveva da offrire.
In antichità, anche la civiltà egizia, greca e quella assira fecero di questa pianta un rimedio medicamentoso per curare la tosse, le infiammazioni delle vie respiratorie, problemi di fegato e di stomaco ma soprattutto la utilizzavano durante grandi spostamenti per colmare la sete miscelandola con il latte di cavalla quando le provviste di acqua terminavano, questa miscela era particolarmente dissetante e rinfrescante.
Italia prima in Europa per la liquirizia
In Europa l’utilizzo della liquirizia si affermò solo nel 1400 quando i frati domenicani iniziarono a coltivarla in Calabria dove, la particolare conformazione del terreno argillosa, rendeva possibile l’attecchimento e la buona proliferazione della liquirizia.
Ancora oggi la Calabria è il maggior produttore italiano di liquirizia insieme all’Abbruzzo, regioni da cui si ottiene un prodotto di notevole pregio e qualità. Possiamo anche affermare che l’Italia è l’unico paese europeo a produrre liquirizia in quantità rilevanti visto che gli altri maggiori produttori sono tutti paesi extraeuropei come la Cina, il Pakistan e l’Iran.
A partire dalla prima metà del 1900, la radice di questa pianta iniziò ad essere commercializzata (anche se costosa), con largo consumo di tutta la popolazione che la utilizzava tal quale, sotto forma di bastoncino essiccato (radice) oppure, in confetti ottenuti dalla polvere della radice stessa. Anche in gastronomia se ne può fare largo impiego, dalla preparazione di infusi e decotti passando per liquori ei piatti dolci e salati.
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Occhiali da sole: verità e falsi miti da sapere in vista dell’estate
1 Ha proprietà digestive grazie alla presenza di alcuni flavonoidi dalle proprietà antispastiche, rilassanti ed antinfiammatorie.
2 Lenitiva della tosse. Agisce da espettorante liberando i bronchi.
3 Ha proprietà lassative e depurative poiché aumenta a livello metabolico il dispendio di potassio. Utile quindi in caso di stipsi. Contrasta inoltre l’acidità di stomaco.
4 E’ utile in caso di pressione arteriosa bassa poiché la liquirizia attiva dei processi metabolici in grado di far aumentare la pressione sanguigna.
5 In caso di ferite e piccole infiammazioni del cavo orale, agisce da disinfettante.
6 Aiuto e migliora le funzioni del fegato, del cuore e dell’apparato cardiocircolatorio.
7 In estate si può utilizzare in combinazione con altre bevande come il latte beneficiando così di freschezza ed idratazione.
8 Contiene anche discrete quantità di antiossidanti in grado di contrastare i radicali liberi.
9 Contrasta l’alitosi, può risultare utile masticare un bastoncino di liquirizia o mangiare un confetto quando ci troviamo in pubblico dopo aver fumato, mangiato aglio e cipolla o semplicemente in caso di cattivo odore dell’alito.
10 La polvere di liquirizia può essere applicata sotto forma di unguento su piccole ferite della cute, il suo potere cicatrizzante e antinfiammatorio velocizzerà la guarigione. Utile anche in caso di herpes, psoriasi ed eczema.
Tabella nutrizionale della liquirizia
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI | PER 100 g |
Valore energetico | 375 kcal |
Proteine | 0 g |
Carboidrati | 93.55 g |
Di cui zuccheri | 70 g |
Grassi | 0.05 g |
Di cui saturi | 0.01 g |
Di cui monoinsaturi | 0.01 g |
Di cui poli-insaturi | 0.02 g |
Fibre | 7 g |
Sodio | 50 mg |
Precauzioni con la liquirizia
- I soggetti che soffrono di ipertensione dovrebbero evitare l’assunzione di liquirizia o almeno dovrebbero limitare al minimo il consumo per evitare un’ulteriore innalzamento della pressione arteriosa.
- Recenti studi sembrerebbero evidenziare problematiche legate all’assunzione eccessiva di liquirizia in gravidanza che provocherebbe danni al feto.
- Potrebbe interagire con farmaci a base di cortisone aumentando l’effetto antinfiammatorio. Consumare liquirizia in eccesso potrebbe inoltre causare mal di testa e gonfiore da ritenzione idrica.