Esoscheletro: non è frutto dell’immaginazione, ma si tratta di una realtà. Il fatto di tornare a camminare può sembrare un miracolo, quando si è persa la facoltà di usare correttamente le gambe. C’è un sistema che rimette in piedi chi era condannato a restare su una sedia a rotelle. Parliamo di uno strumento di tecnologia giapponese, di ultima generazione. Lo ha provato un giovane di Enna: si tratta di un ex militare che ha subito un grave incidente. E’ il primo paziente siciliano a utilizzare l’importante dispositivo riabilitativo.
Esoscheletro: chi è Andrea Tambè
Andrea Tambè si è arruolato a 18 anni nell’Esercito, per poi entrare a far parte della brigata paracadutisti Folgore di Livorno e partire in missione per l’Iraq. Ma non è stato il lavoro a creare il problema. Tornato a casa, questi si era concesso l’acquisto di una moto: era da sempre uno dei suoi desideri più grandi. Era ignaro, però, che proprio con quel mezzo di trasporto avrebbe vissuto, il primo aprile 2006, un’esperienza che avrebbe segnato la sua vita, un tragico pesce d’aprile. Un pirata della strada lo travolse invadendo la sua corsia di marcia e cambiandogli la vita per sempre.
Esoscheletro: non è un film di fantascienza
Parliamo di problematiche che permettono di sopravvivere, non di vivere. Ma la soluzione esiste davvero e il giovane ha camminato di nuovo, dopo 13 anni di immobilità: si tratta di una nuova frontiera della riabilitazione. Pietro Di Falco, presidente di Unipit e di Orthom group, si è espresso in questo modo: “L’innovativo ausilio riabilitativo consente al giovane di Barrafranca (En), rimasto in sedia a rotelle dopo un incidente stradale a 22 anni, di provare l’emozione di tornare a essere alto un metro e ottanta. Inizialmente presente solo nei videogiochi o nei film di fantascienza, l’esoscheletro costituisce la nuova frontiera della riabilitazione e del reinserimento della persona per coloro che hanno subito lesioni midollari irreversibili”.
Esoscheletro: Sicilia regione pilota
Pietro Di Falco ha aggiunto: “L’obiettivo è realizzare dei centri hub in Sicilia. Nei centri, gli utilizzatori possono imparare la loro ‘camminata’ e le informazioni relative vengono conservate in un cloud. Chi lo ha utilizzato in una città, può spostarsi in un’altra e scaricare lì il medesimo settaggio. Introdurlo in alcuni centri siciliani ci consentirà di avviare una riabilitazione ad alti livelli. Questo diminuirebbe per l’Asp i costi di chi, per le cure, è costretto a spostarsi in altre regioni e potrebbe portare alla Sicilia gli introiti derivanti da chi verrebbe qui per imparare a utilizzarlo”.
Esoscheletro: riprodurre il cammino
Sara Lanza, primario del reparto di Medicina fisica e riabilitativa di Comiso/Vittoria, in rappresentanza dell’Asp 7, si è espressa in questo modo: “Porto il saluto del direttore generale Angelo Aliquò, molto sensibile al tema della riabilitazione, avendo diretto l’Ircss Bonino Pulejo di Messina, tra le prime strutture in Italia a percorrere la strada della robotica. La Riabilitazione è associata alla robotica, ma non è la robotica. Questo importante strumento innovativo riproduce la cinematica del cammino e può quindi essere d’aiuto nel percorso rieducativo dei soggetti che, per varie cause, hanno perso temporaneamente o permanentemente questa abilità”.
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