Trasporto animali vivi: lo scandalo delle navi nel Mediterraneo
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Trasporto animali vivi: lo scandalo delle navi nel Mediterraneo

10/03/2021
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Da oltre 2 mesi, migliaia di animali stanno viaggiando a bordo di 2 navi per le acque del Mediterraneo, senza una destinazione e in condizioni disumane.

È la terribile realtà del trasporto di animali vivi, considerati come oggetti da spostare da un paese all’altro, per andare incontro a morte certa.

Anche se questi viaggi sono regolamentati da leggi europee che dovrebbero, almeno in teoria, tutelarne il benessere, la realtà è ben diversa e drammaticamente lontana da questo concetto.

Ne sono un esempio i casi di queste 2 navi partite dalla Spagna, denunciate di recente da diverse associazioni per gravi violazioni nel trasporto di quasi 3 mila animali.

Il trasporto di animali nei paesi extraeuropei 

Negli ultimi anni, l’esportazione controversa ed eticamente dubbia di animali vivi per l’allevamento, l’ingrasso e la macellazione dall’Unione Europea a paesi extraeuropei è diventata un’industria gigantesca.

Migliaia di animali sono stati trasportati in Medio Oriente e Nord Africa per esserle macellati, nonostante questo sia contrario all’etica e ai valori europei.

La Spagna è oggi il leader europeo nell’esportazione via mare di bovini vivi e secondo esportatore di pecore (dopo la Romania), con un numero di richieste sempre maggiore.

Questo significa che bovini e ovini vengono esportati dalla Spagna (Porti di Tarragona e Cartagena) verso i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa (principalmente in Libano, Libia e Turchia), dove non esistono leggi che proteggono gli animali da abusi estremi prima e durante la macellazione.

Infatti, i paesi terzi non possono garantire il benessere degli animali e gli standard vincolanti dell’UE.

E il trasporto stesso viene eseguito con numerose violazioni che espongono gli animali a inutili sofferenze.

Questi viaggi inoltre, durano settimane o addirittura mesi, durante i quali gli animali vengono condannati a torture, violenze non necessarie e si ritrovano in condizioni igienico sanitarie disperate.

Viaggi su navi quasi mai adeguate perché non vengono fatti dei test per capire se siano idonee al trasporto di animali vivi.

E soprattutto, senza nessuna garanzia che queste navi abbiano a bordo adeguati sistemi di abbeveraggio o ventilazione.

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Trasporto animali vivi: l’odissea nel Mediterraneo

Si tratta di un vero e proprio scandalo quello che sta accadendo nelle acque del Mediterraneo.

Secondo quanto denunciato, 2 navi in particolare la Elbeik e la Karim Allah, con a bordo migliaia di bovini, si troverebbero in mare senza una meta con gli animali costretti a condizioni disumane.

Entrambe le navi, in viaggio in condizioni agghiaccianti da mesi, salpate dalla Spagna sarebbero state rifiutate dalla Libia alla luce di una malattia zoonotica.

Infatti, da 2 mesi e mezzo la Karim Allah si trova alla deriva.

Il 18 dicembre 2020, questa nave, che trasportava 895 vitelli, ha lasciato il porto di Cartagena, presumibilmente diretto a Iskenderun (Turchia).

Ha poi cambiato rotta dirigendosi a Tripoli (Libia).

Si sospetta che i bovini fossero infetti dalla malattia della febbre catarrale e della blue tongue.

Il Libyan National Animal Health Center ha quindi rifiutato di approvare l’ingresso di bovini malati.

La Karim Allah ha successivamente chiesto il permesso di attraccare a Biserta (Tunisia), probabilmente per fare rifornimento di foraggio per gli animali.

Ma gli è stato negato l’ingresso a Biserta o in qualsiasi altro porto tunisino ed è stata costretta a lasciare le acque territoriali tunisine.

È stata quindi avvistata nel porto di Augusta (Sicilia, Italia) il 28 gennaio, dichiarando di essere “parzialmente carica”.

Questo fa pensare che molti animali siano morti, anche se nessuna informazione è stata fornita su che fine abbiano fatto le carcasse.

Dopo aver lasciato Augusta, si è fermata ed è stata ancorata al largo di Cagliari (Sardegna, Italia), dove le autorità avevano predisposto un’ispezione.

Tuttavia, la nave è fuggita prima dell’ispezione.

Inoltre, la stessa Karim Allah avrebbe dichiarato alle autorità sarde di trasportare solamente mangimi.

Mentre qualche settimana prima, alle autorità portuali di Augusta aveva dichiarato di trasportare animali vivi.

Successivamente, lunedì 22 febbraio è arrivata nella Baia di Cartagena, attraccandosi a Puerto de Escombreras il 25 febbraio.

L’Elbeik invece, che ha lasciato il porto di Tarragona a dicembre, carica di 1.776 mucche e vitelli, continua a navigare nel Mediterraneo, cercando di trovare acquirenti per i suoi animali.

Attualmente si sta dirigendo verso il porto del Pireo in Grecia.

Nelle conversazioni con la Animal Welfare Foundation, i responsabili dell’Elbeik riferiscono che a causa delle cattive condizioni del mare e del lungo viaggio, più di 50 animali sono già morti a bordo.

Un’altra causa di mortalità è che l’Elbeik è completamente carica di animali, di conseguenza hanno meno spazio per muoversi.

Secondo quanto denunciato da Animal Welfare Foundation, Animal Equality ed Enpa, sono ancora molti i dubbi su cosa sia accaduto a bordo delle navi, dove la situazione sarebbe disperata.

La vicenda dimostra ancora una volta l’inadeguatezza dei viaggi di animali vivi anche sul territorio europeo e il dramma a cui sono costantemente e inutilmente sottoposti.

Tragedia nel Mediterraneo: il ricorso è stato respinto

Il ricorso che richiedeva la sospensione precauzionale dell’abbattimento dei vitelli sulla nave Karim Allah è stato respinto.

Il viaggio dei vitelli e dei giovani bovini infatti, sembra essere giunto al termine.

Dopo aver sofferto per 2 mesi e mezzo alla deriva nel Mediterraneo, venerdì 5 Marzo la Corte Superiore di Giustizia di Madrid ha negato la sospensione dell’abbattimento degli animali richiesto dalla compagnia di trasporti.

Purtroppo, a seguito del ricorso presso la Corte spagnola, i giudici hanno annunciato che gli animali sulla Karim Allah verranno uccisi tutti, dopo che molti sono già stati fatti a pezzi e gettati nel mare nel corso del viaggio.

Gli 864 animali sopravvissuti, degli 895 partiti, saranno macellati al molo del porto di Escombreras a Cartagena in ottemperanza all’ordinanza emessa dal Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione.

Ai piedi della Karim Allah è stata installata una tenda, all’interno della quale verranno uccisi gli animali, e decine di container che serviranno per rimuovere i cadaveri dal porto.

Gli avvocati della nave hanno cercato in tutti i modi di evitare l’abbattimento, cercando di dimostrare che gli animali sono sani e accusano le autorità spagnole di bloccare i loro tentativi di dimostrarlo.

Nonostante questo, il controllo veterinario ufficiale effettuato tra il 25 e il 26 febbraio ha concluso che le condizioni dei vitelli, dopo più di 2 mesi di viaggio, impedivano loro di intraprendere un nuovo viaggio per essere riesportati e venduti al di fuori dell’Unione Europea.

Infatti, si può solo immaginare quello che questi animali hanno passato negli oltre 2 mesi di navigazione a bordo della Karim Allah.

Vitelli costretti a vivere su un’imbarcazione, in un ambiente di diametro opposto a quello che per natura necessiterebbero, ammassati gli uni sugli altri, in mezzo ai loro stessi escrementi.

Il rapporto dei veterinari spagnoli, incaricati dal governo di salire a bordo per verificare la situazione, ha quindi confermato le pessime condizioni in cui sono stati tenuti, aggravate ulteriormente dal lungo viaggio.

Animal Equality chiede che venga interrotta l’esportazione di animali al di fuori dell’UE dalla Spagna e da tutto il territorio europeo per non essere in grado di garantire il loro benessere.

L’importanza di riformare il regolamento UE

Da oltre 2 mesi questi animali sono costretti a viaggiare in condizioni che non rispettano neanche lontanamente gli standard minimi previsti per il trasporto degli animali.

Si ritiene necessario riformare al più presto il regolamento UE che disciplina il trasporto di animali vivi.

L’Europa ha bisogno di un divieto totale delle esportazioni di animali vivi verso paesi terzi via mare.

Questo dovrebbe essere sostituito dal commercio di carcasse, prodotti a base di carne e materiale genetico.

Infatti, è importante abbandonare nel più breve tempo possibile il sistema attuale, che costringe ogni anno milioni di animali a viaggi interminabili in condizioni disumane.

Prima che questo accada, le diverse associazioni chiedono una rigorosa applicazione della legge attualmente in vigore.

Inoltre, chiedono:

  • Ridurre drasticamente le ore massime consentite per il trasporto di animali vivi.
  • Divieto totale per il trasporto di animali non svezzati.

Soprattutto Animal Equality chiede che il commercio e l’esportazione di animali vivi al di fuori dell’UE vengano interrotti, in quanto è dove si registrano le violazioni più gravi.

Infatti, i rapporti della Commissione europea, di Animal Welfare Foundation e le proprie indagini certificano che l’applicazione della legislazione europea sulla protezione degli animali durante il trasporto è completamente carente.

Il benessere degli animali durante questi lunghi viaggi non può essere garantito.

Inoltre, nel caso del Medio Oriente e del Nord Africa, non vengono macellati secondo gli standard internazionali dell’OIE (World Organization for Animal Health).

Una realtà che è diventata evidente, con i casi delle navi Karim Allah ed Elbeik, che navigano alla deriva per 2 mesi attraverso il Mediterraneo con più di 2.600 animali a bordo.

Per questi motivi, Animal Equality ha presentato una serie di note prima della modifica del decreto sugli standard di salute e protezione degli animali durante i trasporti.

Laureanda in Scienze della Comunicazione, da sempre curiosa e affamata di nuove esperienze. Viaggia ogni qual volta le sia possibile, legge, si documenta, osserva quanto la circonda arricchendo così il suo bagaglio personale di conoscenze. Grande appassionata di moda e di tutto ciò che riguarda il settore. Cresciuta in mezzo alla natura, è un’autentica amante degli animali, attenta e rispettosa nei confronti dell’ambiente.

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