Dieta libera e sani principi dell’educazione alimentare, per tutti

Dieta libera e sani principi dell’educazione alimentare, per tutti

Dieta libera, ecco la soluzione ai problemi di peso. Siamo nell’era della personalizzazione e anche il regime alimentare ne è positivamente influenzato.

Una dieta: che cos’è? Spesso una moda, piuttosto che il frutto di un’azione coerente di conoscenza dell’alimentazione. Non mancano regimi alimentari dannosi per la salute. E’ necessario superare con lo sguardo le promesse degli pseudo-medici, che hanno al proprio attivo campagne mediatiche, e prestare attenzione ai dettagli rilevanti: imparare a nutrirsi correttamente, senza rinunciare al gusto di un buon pasto e privilegiando l’educazione alimentare.

Il nostro organismo può essere considerato, dal punto di vista biochimico, “una macchina metabolicamente attiva”. E’ in grado di trasformare, in determinate situazioni, alcuni nutrienti in altri. La dieta libera è un metodo che “vuole cambiare totalmente rotta”. Non propone rinunce e privazioni alimentari, ma si propone di “raggiungere l’obiettivo di far perdere peso e, soprattutto, mantenerlo a lungo termine”.

Incominciamo dalle basi.

La caloria: che cos’è?

La “caloria” è definita “come la quantità di calore richiesta per alzare di 1 grado (da 15 a 16 gradi) la temperatura di 1 grammo di acqua.

In nutrizione viene comunemente usata la chilocaloria (kcal), corrispondente a 1000 piccole calorie. In termini più semplici, si può dire che la caloria misura sia l’energia introdotta con gli alimenti sia l’energia spesa dal nostro organismo. Senza entrare in dettagli troppo complessi, si può dunque dire che l’energia introdotta con gli alimenti (ossia le calorie presenti nel cibo) viene misurata con uno strumento detto “bomba calorimetrica”, mentre l’energia spesa dall’organismo (ossia il nostro consumo energetico) può essere misurata in due modi: calorimetria diretta e calorimetria indiretta.

Dieta libera: ecco i dettagli del metabolismo energetico

“Con il termine metabolismo energetico si intende l’insieme delle trasformazioni chimico-fisiche proprie della materia vivente, compreso l’assorbimento dei principi nutritivi, i processi respiratori, i processi costruttivi dei tessuti nonché i processi di demolizione degli stessi. Di conseguenza, il metabolismo energetico rappresenta la somma dei processi anabolici e catabolici, tanto che si parla di:

  • anabolismo: quando i principi nutritivi vengono accumulati come riserva energetica per essere utilizzati poi in caso di bisogno.
  • catabolismo: quando l’insieme delle trasformazioni chimiche dei principi nutritivi porta alla produzione di energia.

Come si può capire da quanto detto, anabolismo e catabolismo sono perciò processi strettamente collegati fra di loro e il cui equilibrio dinamico è fondamentale per uno “stato stazionario” del nostro organismo. In pratica, perché tutti noi possiamo, per esempio, mantenere il giusto peso corporeo, è dunque necessario che anabolismo e catabolismo si equivalgano. Se l’energia introdotta non copre le necessità dell’organismo (ossia è ridotta) vengono utilizzate le riserve di deposito energetico (tessuto adiposo), a dimostrazione che, per perdere peso, si devono introdurre meno calorie di quante se ne spendono”.

Dieta libera: calcolo del fabbisogno calorico giornaliero

Dieta libera e sani principi dell’educazione alimentare, per tutti“Il fabbisogno giornaliero di ognuno di noi viene definito sulla base del dispendio energetico”. Come si calcola? Si moltiplica il metabolismo basale per i livelli di attività fisica giornaliera. Con tabelle apposite, il dato si ottiene sulla base di peso, altezza, genere, età e livello di attività fisica.

“Si definisce metabolismo basale o Mb l’attività metabolica di un individuo in condizioni di riposo mentale e fisico, in posizione supina, a digiuno da 12 ore e a temperatura ambiente di 20 gradi. Il metabolismo basale, in ciascuno di noi, non è costante ma varia continuamente in rapporto a diversi fattori:

  • superficie corporea: il Mb è pressoché costante se espresso in rapporto alla superficie corporea. Tuttavia, individui di piccola taglia hanno un Mb proporzionalmente più elevato. Nella donna, invece, è sempre inferiore a quello dell’uomo.
  • età: il Mb diminuisce lentamente con il passare degli anni e, di conseguenza, è massimo nei primi anni di vita e minimo nella terza età.
  • massa muscolare: il Mb è più elevato in individui con buona muscolatura rispetto a quelli con masse muscolari ridotte.

Conseguenze: durante una dieta dimagrante occorre fare molta attività fisica per avere un Mb più elevato e conservare le masse muscolari.”

Dieta libera: alla scoperta del peso ideale

“Lo stile di vita moderno dà molta importanza all’aspetto fisico-estetico dell’individuo (l’uomo deve Dieta libera e sani principi dell’educazione alimentare, per tuttiessere muscoloso e senza pancia, la donna esile) e ha fatto proprie e rese celebri le nozioni di peso ideale, peso standard eccetera. E così, se da un lato ogni giorno moltissime persone, generalmente in sovrappeso o alle prese con le più svariate dieta dimagranti, si domandano quale sia il loro peso ideale, dall’altro occorre tener presente che il peso di ognuno di noi cambia di continuo sia perché giornalmente si hanno variabili perdite di feci, urine, sudore eccetera, sia perché i principali componenti del corpo (tessuto muscolare e tessuto adiposo) si modificano incessantemente durante l’arco della vita.

E così, mentre il grasso corporeo, vera “croce” di tantissime persone, tende ad aumentare con l’età, il contrario accade per l’apparato muscolare, il cui massimo sviluppo si ha nei primi trent’anni di vita.

Fatte queste premesse si può dire che, in sintesi, i fattori che concorrono al mantenimento del peso corporeo sono:

  • apporto energetico: dato dalle calorie che introduciamo con gli alimenti.
  • dispendio energetico: dato, come già detto, dal prodotto del metabolismo basale per i livelli di attività fisica giornaliera.
  • metabolismo tissutale: il consumo di calorie dovuto ai processi metabolici dell’organismo”.

Dieta libera: scopriamo come nasce il senso della fame

“Quando dopo aver mangiato la glicemia sale, questo aumento stimola il centro della sazietà che, sentendosi appagato, blocca a sua volta il centro della fame e noi smettiamo di mangiare. Viceversa, nei periodi di digiuno, la glicemia si abbassa e così il centro della sazietà, sentendosi ‘libero’, invia allo stomaco i segnali della fame per cui siamo portati a mangiare. La sostanza che mette in moto il centro della fame è un ormone, la ‘grelina’, che viene prodotto dallo stomaco quando questo è vuoto; poi, mano a mano che ci alimentiamo, le pareti dello stomaco si distendono e, aumentando i tassi di zucchero nel sangue, viene attivato il centro della ‘sazietà’ che ‘stoppa’ quello della ‘fame’”.

Dieta libera: gestione dell’eating emozionale

Eating emozionale: che cos’è? “Una volta che il paziente ha imparato a gestire il suo diario alimentare, deve cercare di risolvere il problema di come prevenire e affrontare ‘le abbuffate’. Molti soggetti obesi che seguono un programma dimagrante si sentono gratificati solo se perdono peso. Viceversa, se l’ago della bilancia non scende, molti di loro perdono il controllo di se stessi, riducono l’autostima, e il risultato finale è quello delle ‘abbuffate,’ ossia mangiare (senza ovviamente aver fame) perché è cosa facile, naturale, non richiede sforzi eccessivi e produce, almeno inizialmente, tranquillità e diminuzione della tensione nervosa e della depressione.

Dieta libera e sani principi dell’educazione alimentare, per tuttiPeccato, però, che il peso torni a salire innescando così un pericoloso circolo vizioso da cui difficilmente, da solo, il paziente può uscirne. Per cercare di risolvere questi problemi, il miglior metodo è sicuramente quello di un contatto continuo fra il paziente stesso e il medico”. In assenza di questo “contatto”, esistono tecniche che, se ben applicate, possono contribuire a ridurre il numero delle “abbuffate”.

Lo afferma Francesco Morelli nel libro La dieta libera. Un nuovo metodo per dimagrire. Il manuale ha un prezzo pari a 16 euro. E’ stato stampato quest’anno da Cairo editore e conta 416 pagine. L’obiettivo del manuale non è soltanto “dimagrire”, ma anche e soprattutto rendere più chiara e attuale una materia ancora giovane e ricca di tante “credenze” e “pregiudizi” come è la Scienza dell’alimentazione.

Il paziente non deve dipendere dalla dieta: è la dieta che si adegua alle esigenze del paziente. Non si tratta soltanto di perdere peso, ma di mantenere i risultati raggiunti: per conquistare e fare propria per sempre una magnifica silouette.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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