Gli scacchi: i benefici di una passione intramontabile

Gli scacchi: i benefici di una passione intramontabile

Alfiere, Regina, Re… non siamo finiti in una corte medievale: siamo qui per parlare di scacchi.

Cosa si cela dietro quei pezzi sulla scacchiera? Per quale motivo, questa passione senza tempo, coinvolge così tanto i suoi giocatori?

Prima di parlare dei benefici di questo sport, in quanto ritenuto tale dal Coni (Comitato olimpico nazionale italiano), e del perché bisognerebbe interessarsene, facciamo un salto indietro.

Gli scacchi sono un gioco antichissimo. Le prime tracce si hanno in India nel 600 d.C., successivamente in Persia e, verso il Mille, in Europa. Non si sa nulla del loro inventore, ma giochi da tavolo con l’uso di pezzi e pedine erano già diffusi molti millenni prima in Asia e in Mesopotamia.

Il gioco è rimasto pressoché invariato nel tempo, e si compone di una scacchiera formata da 64 caselle con 32 pezzi a disposizione.

Un dato che affascina è emerso dallo studio del matematico statunitense Claude Shannon, il quale ha calcolato il numero di mosse teoriche possibili che si possono effettuare in una partita. Il numero calcolato è di 10¹²³, di gran lunga maggiore rispetto alla quantità di atomi presenti nell’universo.

Il dato stesso ci parla di quanti scenari possibili un giocatore possa incontrare nei suoi anni di pratica. E forse questo è uno degli elementi che rendono gli scacchi un gioco trasversale e intramontabile, ma non solo.

Gli scacchi sottopongono a una vera e propria “ginnastica mentale“, permettendoci di vivere con “mens sana in corpore sano” (mente sana in corpo sano), come direbbe il poeta latino Giovenale.

Infatti, alcuni studi di scienziati dell’Università di Costanza, in Germania, hanno evidenziato che sono molteplici le aree del cervello stimolate durante il gioco. In particolare le cortecce parietale e frontale nei giocatori esperti, poiché responsabili della memoria a lungo termine. Nei principianti, la regione più attiva è quella adibita alla codifica di nuove informazioni, ovvero il lobo mediano.

 

Perché iniziare a giocare a scacchi: le differenze tra bambini e adulti

Gli scacchi: i benefici di una passione intramontabile“Gli scacchi sono come un bellissimo romanzo di 2000 pagine, un capolavoro letterario; sarai soddisfatto e appagato quando l’avrai letto, ma la mole di lavoro e tempo da dedicare può spaventare”, afferma Renato Mazzetta, Presidente della Società Scacchistica Torinese.

Ci sono molti motivi per cui, a qualsiasi età ,sarebbe opportuno avvicinarsi al mondo degli scacchi. Tuttavia, come in altri sport o attività, iniziare da piccoli presenta enormi vantaggi. In primo luogo la capacità e la velocità di apprendimento dei bambini superano di gran lunga quella degli adulti. Inoltre, soprattutto in un gioco che richiede estrema e continua concentrazione, la soglia dell’attenzione risulta essere diversa, anche in questo caso a favore dei giovani.

Iniziare da bambini

Gli scacchi: i benefici di una passione intramontabile
Giovani partecipanti dell’8° torneo di San Giovanni, Torino

Gli scacchi si basano su due dogmi fondamentali: le regole e la responsabilità.

Renato Mazzetta afferma che siano entrambi “valori utili, a livello formativo, per responsabilizzare i giovani attraverso il gioco“.

I bambini hanno la tendenza a cercare sotterfugi o escamotage, ma negli scacchi ciò non è possibile. Regole ferree non consentono di barare o attribuire alla “sfortuna” una sconfitta.

Tutto ciò, a livello pedagogico, insegna una lezione fondamentale ai bambini: essere responsabili delle proprie azioni. “Gli scacchi insegnano a concentrarsi e a capire che, in base alla legge di causa-effetto, le proprie azioni hanno un peso”, così commenta Mazzetta.

Questo insegnamento è educativo e spendibile nella vita di tutti i giorni, i bambini possono così imparare a capire le conseguenze di una disattenzione o di una scelta affrettata, negli scacchi come nella vita.

Inoltre gli scacchi “stimolano la logica e la fantasia“, prosegue Mazzetta, e “possono essere apprezzati dai più piccoli non solo dal punto di vista agonistico della partita, ma anche dal punto di vista artistico, se studiati con passione”.

Iniziare da adulti

Gli scacchi: i benefici di una passione intramontabile
Altri partecipanti al torneo di San Giovanni

Quando si cresce si tende a ridurre la propria predisposizione al ragionamento. Molte azioni, soprattutto se si pensa al quotidiano, sono svolte per meccanici automatismi. Proprio per questo motivo gli scacchi, definiti da Mazzetta come “una fonte inesauribile di situazioni problematiche da risolvere“, aiutano a tenere allenato il cervello.

La ricerca delle giuste mosse e strategie per prevalere sul proprio avversario durante una partita, comporta un grande lavoro di analisi ed esercizio mentale.

Basti pensare che le pulsazioni di alcuni giocatori possono arrivare fino a 180 battiti al minuto durante una partita. Non è quindi un volo pindarico affermare che gli scacchi producano stress. Tuttavia, allenandosi grazie agli scacchi, si può imparare a gestire meglio questo stress e a prendere decisioni sotto pressione.

Per questo motivo, il Presidente della Società Scacchistica Torinese, consiglierebbe a tutti di imparare a giocare; in particolar modo a coloro che svolgono lavori altamente stressanti, proprio per imparare a gestire meglio l’ansia attraverso questo splendido gioco.

Come iniziare a giocare

Iniziare a giocare a scacchi non è difficile. Ma, come afferma Renato Mazzetta, “dipende dal tempo che si vuole investire”. Come per tutte le passioni che si coltivano durante la vita, trovare dei ritagli di tempo può essere più difficile da adulti rispetto a quando si è più piccoli.

Infatti, per cogliere l’aspetto “artistico” del gioco, è necessaria un’ottima conoscenza di base. Immaginate gli scacchi come un bel dipinto: per quanto possa suscitarvi emozioni e suggestionarvi in molteplici modi, sarete in grado di apprezzarlo per davvero solo se conoscerete in parte la storia del pittore, i materiali usati, le correnti di pensiero del movimento artistico e molto altro.

Per incominciare con le prime regole e mosse di base, si può tranquillamente ricorrere a ciò che si trova su Internet.

Tuttavia, per arrivare al famoso “scacco matto”, la strada non è così semplice. Imparare a muovere i pezzi con cognizione strategica, ragionare sulle mosse dell’avversario, sono cose che richiedono tempo.

Infatti “per iniziare ad apprezzare il gioco possono bastare 6 mesi, per imparare non basta una vita intera“, così commenta Mazzetta.

Si possono acquistare libri e manuali di esercizi che ,con piccoli rompicapo, replicano frammenti di partite già avviate, in cui l’obiettivo è capire quale sia la giusta mossa da fare.

Ma, per quanto con una ventina d’ore di studio si possa avere una prima idea del gioco, per imparare a giocare le strade sono altre.

Si può optare per lezioni private, i cui prezzi sono modici, o per corsi di insegnamento suddivisi per livello di conoscenza del gioco.

Gli scacchi sono un gioco adatto a tutti?

La risposta a questa domanda è semplice: gli scacchi sono “un gioco per tutti, ma non adatto a tutti“, commenta il Presidente della Scacchistica Torinese.

Non esistono reali fattori limitanti. Ma, per imparare, servono tempo e tanta volontà. Per alcune delle persone che si avvicinano a questo mondo può capitare che, arrivati a un certo punto, i costi superino i benefici.

Per esempio, dopo l’uscita della celebre serie tv “La regina degli scacchi”, molte persone si sono avvicinate al gioco per poi scoprire che non fosse così semplice come potevano immaginare.

Tuttavia, afferma Renato Mazzetta, “per esperienza, tutti coloro che hanno imparato a giocare, faticando e studiando il gioco, hanno trovato una passione per la vita“.

Lo stesso Mazzetta, che organizza corsi di scacchi nelle scuole, ha estrapolato alcune informazioni utili riguardanti i bambini che si sono avvicinati a questo gioco. Coloro che spiccavano per bravura in materie come Matematica e Geometria, tendenzialmente erano anche bravi a giocare a scacchi.

Inoltre, sempre Mazzetta, definisce gli scacchi come “un gioco di guerra, di sopraffazione dell’avversario”. Per questo motivo, spiega, “i maschi sono forse più inclini per natura a questa sorta di aggressività”. Lo stesso Garri Kasparov, grande campione di questo gioco, disse: “Gli scacchi sono lo sport più violento che esista“. Frase curiosa, giustificata dal fatto che, davanti a una scacchiera, lo “scontrotra due menti sia davvero cruento, seppur nel silenzio e nel rigore più assoluto.

Tornando ai più giovani, non è raro che alcuni dei maschietti, accesi dal fuoco del gioco, decidano di sfidarsi anche nei minuti di intervallo, con la volontà di primeggiare e battere il proprio avversario.

Alcune fanciulle si avvicinano a questo mondo, riuscendo a ottenere ottimi risultati, ma i dati sono schiaccianti. La FIDE ( Federazione Internazionale degli Scacchi) ha calcolato che la percentuale delle giocatrici si aggiri intorno al 15% a livello mondiale. Ma, in alcuni paesi come Vietnam e Mongolia, la percentuale di giocatori di sesso femminile arriva a toccare punte del 40%.

Gli scacchi e il ruolo di Internet

L’avvento di Internet hastravolto il gioco degli scacchi“, afferma Mazzetta.

È opportuno vedere più da vicino quali siano i pro e i contro di questa vera e propria rivoluzione.

Il gioco online ha permesso di ampliare moltissimo l’utenza. Prima, invece, erano pochissimi coloro che imparavano a giocare. Con la crescita esponenziale del numero di giocatori, ed essendo diventato un gioco alla portata di tutti, il livello competitivo si è alzato notevolmente.

Inoltre circola molto più materiale. Tutto ciò che prima era reperibile soltanto per mezzo di libri e manuali, ora è disponibile online; chiunque potrà trovare esercizi, video di partite tra professionisti e molto altro.

Il vero punto di svolta si registrò negli anni novanta, quando Deep Blue ( un computer della IBM progettato per giocare a scacchi), riuscì a battere Kasparov, il campione del mondo in carica in quegli anni.

Da quel momento in avanti le macchine hanno fatto enormi passi avanti e oggi si parla dei cosiddetti “motori scacchistici”. Questi dispositivi permettono di analizzare partite intere, mossa per mossa. Questo sistema può produrre una sorta di scala di valore dei giocatori. Inoltre, mediante il caricamento di alcune partite nel programma, consente di sfidare virtualmente anche giocatori del passato, paragonando i propri livelli di gioco.

Internet ha apportato numerosi vantaggi a questo bellissimo gioco, ma dovrebbe esser visto come uno strumento e non come il fine del gioco stesso.

Questo perché, conclude Renato Mazzetta, “giocare davanti a un’altra persona è qualcosa di completamente diverso; le emozioni, l’adrenalina, lo stress, il confronto a fine partita, sono tutte cose possibili solamente se si gioca dal vivo”.

Gli scacchi sono e rimarranno una passione senza tempo, un prezioso alleato per migliorare capacità spendibili nella vita di tutti i giorni.

Vi ha incuriosito questo mondo? Forse, da qualche parte in casa, c’è una vecchia scacchiera che vi aspetta.

 

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/pezzo-degli-scacchi-260024/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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