Odori: che cosa sono? Uno o più composti chimici volatilizzati, anche a una concentrazione molto bassa, sono percepiti dagli esseri umani o da altri esseri viventi per mezzo del senso dell’olfatto. Un esempio della funzione degli odori è costituito dalle formiche, che hanno un olfatto molto sviluppato e tra loro formano nel formicaio un super-individuo. Trasmette gli odori l’aria percepita dall’apparato olfattivo dell’uomo e degli animali in generale. C’è di più: gli odori possono costituire uno stimolo, conscio o inconscio, per richiamare ricordi, emozioni, bisogni o necessità. Ricordate la Madeleine di Proust? Secondo alcuni, possiamo allargare il concetto: anche le emozioni potrebbero essere annusate. Conoscendo meglio quest’ambito, sarebbe forse possibile influenzare il comportamento sociale. Proprio su questo punto stanno lavorando i ricercatori.
Odori associati alle emozioni: la ricerca
Uno studio, coordinato dall’Università di Pisa, ha ricevuto un finanziamento europeo di oltre 6,5 milioni di euro e coinvolge 10 partner internazionali.
Odori associati alle emozioni e messaggi subliminali
Se ci si pensa bene, siamo in un ambito affine a quello dei cosiddetti messaggi subliminali. Nel 1957, Vance Packard pubblicò il libro I persuasori occulti. Per molto tempo si pensò che un’informazione proposta a livello inconscio potesse influenzare i comportamenti. E’ stato acclarato, comunque, che essi non producono alcun effetto marcato, né duraturo, nel comportamento umano. Quello degli odori potrebbe essere un ambito simile. Ma riferiamoci alle parole degli scienziati e lasciamo che la ricerca faccia il suo corso.
Odori associati alle emozioni: qualche domanda

Scendiamo nel dettaglio e occupiamoci di odori. Potremmo chiederci quale sia l’odore della paura, oppure quello della felicità. Ecco il concetto sul quale ci si basa: quando si provano emozioni, si emetterebbero sostanze che si associano a quel particolare stato emotivo, che i nostri simili possono annusare. Per gli animali, funziona certamente così. Che anche per gli esseri umani si inneschi questo meccanismo, è ancora tutto da dimostrare. Il gruppo di fisiologia computazionale al centro di ricerca dell’Università di Pisa “E.Piaggio” è coordinato da Enzo Pasquale Scilingo: questi coordina un progetto che ha lo scopo di studiare, attraverso l’analisi del sudore, se le emozioni che proviamo ci inducono a emettere molecole specifiche, che possono essere identificate attraverso l’olfatto.
Odori associati alle emozioni: il progetto Potion
Il progetto che focalizza gli odori associati alle emozioni si chiama Potion. Nel corso di cinque anni il professore coordinerà, come detto, un consorzio di 10 partner internazionali, provenienti da 8 paesi diversi, con un profilo scientifico complementare, multidisciplinare e di consolidata esperienza nei settori di ricerca richiamati dai temi del progetto. Queste le sue parole: “Potion propone di studiare le capacità dell’essere umano di trasmettere le proprie emozioni e influenzare il comportamento sociale per mezzo degli odori rilasciati dal proprio corpo: i chemosegnali. Quando proviamo emozioni come felicità e paura, il corpo umano produce chemosegnali che vengono rilasciati attraverso il sudore e potenzialmente sono in grado di generare un vero e proprio contagio emotivo nel momento in cui vengono percepiti da altre persone. Le reazioni di colui che percepisce i chemosegnali potrebbero indurre comportamenti di inclusione e fiducia o di esclusione e lontananza e, conseguentemente, modulare l’interazione sociale tra più individui”.
Come si lavorerà per fare luce in questo contesto? Si procederà all’analisi chimica dei chemosegnali umani al fine di individuare quali molecole vengono rilasciate durante le emozioni di felicità e paura. Perché si pone l’accento su queste due emozioni? Esse possono essere intese come punti estremi di una scala emozionale e sono fondamentali nell’innescare interazioni sociali opposte. In secondo luogo, si utilizzeranno i risultati dell’analisi chimica al fine di sintetizzare artificialmente i chemosegnali umani legati alla felicità e alla paura.
Facendo ciò, se le ipotesi dalle quali si muove si rivelano corrette, si può perseguire un obiettivo: sviluppare un innovativo sistema di rilascio controllato di chemosegnali artificiali, tale da guidare la strategia di risposta sociale. Prima di chiederci che effetto avrebbe un simile sistema sulla libertà (e autodeterminazione) dell’individuo, cui potrebbe essere in tal modo suggerito da un odore per che cosa deve essere felice o provare paura, ragioniamo su un fatto: i presupposti sono corretti?
Ecco le parole dell’esperto: “Questo nuovo paradigma tecnologico sarà testato in scenari sia sociali che clinici. Nei primi si approfondirà la gestione dei sentimenti di fiducia, presenza e inclusione, in contesti sia virtuali che reali e sociali (come i social network). Nei secondi invece, Potion proporrà un possibile, nuovo supporto al trattamento terapeutico per l’ansia sociale, le fobie e la depressione”. L’impatto sulla comunità scientifica sarebbe grande, poiché si amplierebbe la conoscenza delle basi fondamentali del comportamento sociale ed emotivo. Se usata nel giusto modo, questa scoperta contribuirebbe, nella società, a migliorare le relazioni sociali e il benessere generale. E’ il primo passo anche per il progetto di una tv olfattiva? Staremo a vedere.