Noia: un abisso, dal quale a volte si vuole uscire. A torto o a ragione? Se pensiamo a quel che ci fa sentire annoiati, probabilmente ci torna alla mente quando non abbiamo qualcosa da “fare”.
La società attuale ci spinge più al “fare” che all’“essere”, di conseguenza abbiamo imparato ad associare il “vivere” con il “fare”. Non sappiamo più stare fermi, ci sentiamo in colpa se non stiamo “facendo”. L’’inattività’ è diventata quasi un peccato capitale.
Noia: colpisce persino i bambini
Persino i bambini hanno un’agenda quotidiana d’impegni come quella di un top manager. Per alcuni di loro già l’asilo o la scuola sono una grande fatica, e quando rientrano a casa, avrebbero bisogno di non fare nulla per un po’. Soltanto così, annoiandosi appunto, saranno spinti a scegliere da sé a che cosa giocare, a parlare con l’amico immaginario, a sviluppare la fantasia.
Siamo diventati un popolo che si nutre d’intrattenimento: è normale, alla fine, sentirsi annoiati quando abbiamo a disposizione telefoni cellulari, computer portatili, i-pad, dispositivi vari, tutti studiati per risolvere problemi e per limitare così la nostra creatività.
Noia: la mente come un campo non seminato
In realtà, a volte è necessario e utile lasciare la mente come un campo non seminato: libera di tanto in tanto di rigenerarsi, proprio nell’ozio creativo e nell’assenza di sollecitazioni. Molti inventori raccontano di avere avuto alcune delle idee più brillanti proprio in momenti in cui si sentivano annoiati.
Che cos’è, quindi, la noia?
La noia, in sostanza, è un desiderio di “fare qualcosa” o di essere “intrattenuti”. E’ un desiderio di stimolazione sensoriale che si riduce, poi, a una mancanza di concentrazione.
Potremmo non rendercene conto, ma la noia stimola una forma di ansia e stress. Evoca uno stato emotivo che crea frustrazione e alimenta la procrastinazione.
Superare la noia
Una risposta alla noia è, dunque, concentrarsi semplicemente su ciò che vogliamo. Quando ci concentriamo su ciò che è importante per noi, infatti, è piuttosto difficile annoiarsi. Ma anche cambiare il nostro atteggiamento e la nostra visione della vita può avere un effetto molto positivo sul modo in cui percepiamo la noia. Ecco alcuni suggerimenti:
Rifiutare di annoiarsi, prima di tutto
Il modo più efficace per prevenire la noia è rendere la vita interessante, mantenendo le attività di routine al minimo. Se proprio non possiamo evitare la routine, possiamo iniziare a tenere traccia dei nostri progressi quotidiani. Anche il lavoro più banale ha uno scopo: prendere nota dei progressi fatti ci permette di dare un senso a tutto e, in questa sorta di sfida/gioco con noi stessi, impareremo a essere felici anche per le piccole cose e ci annoieremo di meno.
Creare immagini visive stimolanti
La nostra immaginazione è uno strumento potente, nella lotta contro la noia. Visualizzare chi vogliamo essere e dove vogliamo andare (i famosi “sogni a occhi aperti”) ci permetterà di scoprire come sia facile allontanare la noia dalla nostra mente.
Parlare con gli sconosciuti
Ci siamo già trovati tutti in una situazione in cui dobbiamo attendere che accada qualcosa: alla fermata del bus, nella sala d’attesa di uno studio medico…. Se ci guardiamo attorno, vedremo quanto sono annoiati anche gli altri, ma se iniziamo una conversazione con loro, anche solo per discutere di quanto sia noioso stare in attesa, il tempo trascorrerà più velocemente. Non si sa mai, la conversazione potrebbe rivelarsi più stimolante di quanto pensiamo e potremmo anche imparare qualcosa di nuovo.
Rendere affascinanti le cose che ci circondano
Il più delle volte siamo annoiati a causa della ripetizione di una routine regolare che, alla fine, diventa poco stimolante.
Un esempio potrebbe essere la nostra passeggiata giornaliera fino alla fermata dell’autobus. Sembra piuttosto banale, ma sarà meno noiosa se iniziamo a prestare attenzione ai suoni che ci circondano, domandandoci da che parte arrivano e che cosa sono. Potremmo sentire il canto di un merlo e chiederci da dove arriva, forse dal terrazzo di un palazzo vicino? Oppure osservare le persone che ci passano accanto: è divertente immaginare che lavoro potrebbero fare, basandosi soltanto su come sono vestite o come si muovono.
Trovare qualcosa di eccitante o stimolante da fare
Inseriamo nella nostra quotidianità qualcosa di stimolante da fare, come leggere quel libro divertente di cui abbiamo tanto sentito parlare, oppure guardare o ascoltare qualcosa che stimoli la nostra mente, come un tutorial su come fare dei dolci crudisti o come personalizzare la propria moto. Creiamoci un nuovo hobby.
Evitare le persone e le situazioni noiose, ovunque sia possibile
Se lavoriamo a stretto contatto con persone che ci annoiano, questo suggerimento potrebbe non essere così facilmente realizzabile. Anche in questo caso, però, possiamo chiederci “questa persona è davvero così noiosa?” Potrebbe essere, magari, semplicemente timida o riservata? Divertiamoci a osservarla, a capire che cosa la stimoli veramente, e tentiamo un nuovo approccio comunicativo: potremmo scoprire di avere molto da imparare da lei.
Godiamoci la noia
La premessa di base per superare la noia, di fatto, è rifiutarsi di soccombere in primo luogo e avere un atteggiamento positivo nei confronti della vita e di tutte le sue possibilità.
Ma a volte è bello annoiarsi. La ricerca ha dimostrato che non è la “noia” in se a causare frustrazione, è la resistenza a non fare nulla. Pensiamoci un attimo: che cosa accadrebbe se fossimo liberi dal desiderio di essere intrattenuti? Non ci annoieremmo più. Saremmo rilassati.
Spesso le soluzioni più ovvie sono le più potenti nella vita.
Quindi, quando siamo annoiati, il modo più semplice per combattere la noia è godersi il momento.
Sembra strano, ma se pensiamo alla noia come a una forma di “rilassamento”, una pausa dalla costante stimolazione che offre la vita del ventunesimo secolo, allora sarà più facile godersi il momento e lasciare vagare la mente. Anche se i più fortunati restano quelli che non ne hanno bisogno, perché non hanno mai smesso di farlo. Parliamo di un popolo di alternativi che guarda poco l’orologio e rifiuta di essere connesso 24 ore su 24, oppure di rispondere in tempo reale agli stimoli (eccessivi) del mondo in cui viviamo. Uno sbadiglio ci salverà?