Donne Asperger, realtà dimenticata: tutto quello che c’è da sapere
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Donne Asperger, realtà dimenticata: tutto quello che c’è da sapere

28/06/2018
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Donne Asperger: ci sono donne che si ritengono rotonde, quando il mondo è quadrato. Tutti noi ci siamo sentiti, almeno una volta, fuori posto nella società dei nostri simili. I confini, del resto, possono essere molto labili. Non è da tutti e tutte essere colpiti da Asperger.

Donne Asperger: di che cosa si tratta

Donne Asperger, realtà dimenticata: tutto quello che c’è da sapereDi che cosa si tratta? La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo, imparentato con l’autismo. Tuttavia, non presenta compromissione dell’intelligenza, della comprensione e dell’autonomia. Si differenzia, di conseguenza, dalle altre patologie classificate in questo gruppo. Per questa ragione è comunemente considerata un disturbo dello spettro autistico “ad alto funzionamento”.

Tutto cominciò nel lontano 1944: per la prima volta il pediatra austriaco Hans Asperger evidenziò le caratteristiche di quattro bambini, che in seguito chiamerà “psicopatici autistici”. Il tempo è trascorso, per un totale di quasi quarant’anni. Nel 1981, la psichiatra britannica Lorna Wing ha ripreso in considerazione il lavoro di Asperger, collegandolo a quello di Leo Kanner: quest’ultimo era uno psichiatra, autore nel 1943 della prima descrizione dell’“autismo infantile”. Ecco come fu definita la “sindrome di Asperger”.

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Donne Asperger: perché proprio loro?

Ma perché questo fenomeno riguarda le donne? Molte di loro non sanno di avere la sindrome di Asperger. Si tratta, come appare ormai chiaro, di una forma leggera di autismo. Esso le costringe, per esempio, a una vita carica di ansie, di abitudini difficili da modificare e di difficoltà nel socializzare.
Perché molte donne non sanno di essere Asperger? Diagnosticare la sindrome nell’ambito del genere femminile, in effetti, è complesso. Le donne sono capaci di adattarsi e di nascondere i loro problemi. Il reale motivo delle loro fatiche quotidiane resta privo della loro comprensione. Esse risultano sottovalutate. La società, in effetti, le ignora.

Donne Asperger: scendiamo nel dettaglio

Sulla condizione delle donne Asperger, bisogna scendere nel dettaglio. Donne Asperger, realtà dimenticata: tutto quello che c’è da sapere

“Come si diceva, la diagnosi delle donne Asperger è difficile e quindi di fatto sottostimata, per diverse ragioni. Una è la presenza nelle femmine Asperger di migliori capacità di empatia emotiva e cognitiva rispetto ai maschi (proprio come nella popolazione generale, del resto), capacità che permettono loro alcuni adattamenti sociali di superficie, di ‘fare finta’, di mimetizzarsi maggiormente rispetto agli uomini. Questa tendenza a rendersi invisibili — imparando a imitare le condotte sociali appropriate (a “essere dei camaleonti” come dice Julie Dachez nel suo blog), a guardare l’interlocutore negli occhi, a unirsi a un gruppo di pari, a conformarsi alle attese degli altri, a spingersi oltre i propri limiti, ad accettare le proprie difficoltà sensoriali, emotive e relazionali, a sopportare prese in giro e umiliazioni, a fare finta, a fare buon viso a cattivo gioco ecc. — è possibile solo grazie a un dispendio di energie a volte considerevole, e a prezzo di incomprensioni, dubbi, interrogativi, rinunce, abnegazione, stress, sfinimento fisico e morale”.

Donne Asperger: uscire dall’invisibilità

“Altre donne Asperger sono invisibili perché non riescono — o non riescono più — ad adattarsi, ad andare verso gli altri, e preferiscono restare sole di default, in mancanza di meglio, per non esporsi più allo sguardo altrui, al fallimento, alla frustrazione, alla sofferenza. Questo vale anche per quelle che hanno famiglia: ecco allora che la scoperta di un disturbo dello spettro autistico in uno o più dei loro bambini le porta spesso a scoprire la propria sindrome di Asperger e a uscire dall’invisibilità”. Le donne Asperger hanno in sé una differenza, che si nota soltanto a occhio attento.

Donne Asperger, realtà dimenticata: tutto quello che c’è da sapereLo affermano Carole Tardif e Bruno Gepner nella prefazione del graphic novel La differenza invisibile, del quale proponiamo alcune immagini. Si tratta di un successo francese, che prende ispirazione dal vissuto personale. Julie Dachez ha curato la sceneggiatura e Mademoiselle Caroline la ha adattata e ha lavorato a disegni e colore. Edito da Lswr, il libro a colori conta 200 pagine, per un prezzo di 24,90 euro.

Donne Asperger: la differenza non è un problema, ma la soluzione

Julie Dachez si rivolge direttamente alle donne Asperger, quando afferma: “La vostra differenza non è un problema ma la soluzione, perché siete un antidoto alla nostra società, malata di normalità. Ricordate che in voi non c’è niente da guarire, niente da cambiare. Il vostro ruolo non è di rientrare in uno stampo, ma di aiutare gli altri, tutti quanti, a uscire da quello in cui sono costretti. Accogliendo la vostra identità profonda, riconciliandovi con la vostra unicità, diventate un esempio da seguire”.

Donne Asperger: un caso praticoDonne Asperger, realtà dimenticata: tutto quello che c’è da sapere

La diagnosi, come abbiamo detto, è difficile in caso di Asperger. Spesso si scopre la sindrome soltanto in età adulta.

Marguerite, 27 anni, è impiegata in una importante multinazionale e tenta inutilmente di condurre una vita normale: ha un fidanzato e degli amici, ma preferisce non uscire, oppure trascorrere i pomeriggi da sola nel parco. Affrontando i suoi problemi, scoprirà di non essere “fuori di testa”, come spesso viene definita. Ha un modo diverso di tentare l’approccio con il mondo. Semplicemente.

E’ possibile immedesimarsi in queste parole. Non tutte le donne, del resto, sono colpite da sindrome di Asperger. Ma la particolarità rende quelle che lo sono molto più interessanti. Questa maniera di distinguersi fa parte dell’essere e riguarda persone che per non distinguersi farebbero di tutto: si paga a caro prezzo. Si spera che scompaia la solitudine.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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