Tendini e legamenti lesionati: ecco la protesi che li rigenera

Tendini e legamenti lesionati: ecco la protesi che li rigenera

Tendini e legamenti lesionati: esiste una chance in più. All’Università di Bologna è nato un dispositivo di supporto, che è possibile impiantare e che permette la riparazione dei tessuti. Essi vengono riportati alla struttura originale.

Tendini e legamenti: a che cosa servono?

Ma a che cosa servono tendini e legamenti? Essi sono formati da tessuto connettivo fibroso.Tendini e legamenti lesionati: ecco la protesi che li rigenera

I tendini sono quegli insiemi di fibre che fanno sì che i muscoli fissino le proprie estremità ad un osso o alla pelle e che permettono all’apparato contrattile di svolgere le sue funzioni: se la loro azione viene meno, si perde il movimento generato dal muscolo interessato.

I legamenti tengono unite fra loro due o più strutture anatomiche (per esempio due segmenti ossei), mantengono nella posizione consona un organo, o concorrono a delimitare aperture o cavità nelle quali si trovano altre formazioni anatomiche, come vasi sanguigni o linfatici e tronchi nervosi.

Tendini e legamenti lesionati: il tessuto che sostituisce e rigenera

Grazie al nuovo dispositivo, è possibile sostituire prima, rigenerare poi, il tessuto di tendini e legamenti danneggiati.

Tendini e legamenti lesionati: ecco la protesi che li rigeneraL’invenzione è all’attivo di un gruppo di ricercatori universitari. Il supporto, tecnicamente noto come scaffold, è tale da riprodurre tutte le caratteristiche meccaniche, morfologiche e fisiologiche: non soltanto quelle del tessuto tendineo o legamentoso, ma potenzialmente anche di quello muscolare e nervoso.

Lo strumento è stato brevettato, come detto, dall’ateneo bolognese. Come funziona? Lo scaffold, impiantato in corrispondenza dell’area danneggiata, viene colonizzato dalle cellule: esse riproducono in tal modo, progressivamente, il tessuto nella sua struttura originale. C’è di più: nella forma che gli studiosi hanno messo a punto, il dispositivo è in grado di degradarsi naturalmente. Viene lasciato spazio, così, ai tessuti rigenerati. La tecnologia perfetta è quella che scompare. E’ sufficiente, poi, cambiare il materiale utilizzato, al fine di produrre, con la medesima tecnologia, protesi non riassorbibili, che si sostituiscano definitivamente a tendini o legamenti non più riparabili.

Tendini e legamenti: ecco le fibre nanometriche

Parliamo di un dispositivo unico al mondo, il cui metodo di produzione è certamente innovativo. Alberto Sensini, che è uno dei ricercatori coinvolti, parla della sua esperienza: “Per realizzare lo strumento, abbiamo utilizzato la tecnologia dell’elettrofilatura — nota come electrospinning — la quale permette di produrre fibre di diametro nanometrico. In questo modo siamo riusciti a realizzare un dispositivo in grado di simulare tutti gli elementi che compongono un tendine o un legamento umano”.

La struttura di tendini e legamenti

Nessuno, fino a oggi, era riuscito a riprodurre in modo tanto accurato la struttura di tendini e Tendini e legamenti lesionati: ecco la protesi che li rigeneralegamenti, che risulta essere estremamente complessa.

Queste le parole di Sensini: “La struttura del nostro scaffold riproduce fedelmente quella del tessuto tendineo e legamentoso umano, anche nelle sue proprietà meccaniche. Poiché è, inoltre, biocompatibile, biodegradabile e riassorbibile, permette di riparare e ricostruire i tessuti lesionati, ripristinandone l’originale funzionalità”.

Si pensi alle applicazioni dello strumento, che si rivelerà utile sia in ambito chirurgico, sia nel settore biomedicale.

Un prototipo avanzato per la funzionalità di tendini e legamenti

Ma a che punto si trova questa protesi? E’ in una fase avanzata di prototipo. Sono state poste in essere collaborazioni con alcuni tra i massimi esperti internazionali nel campo della tomografia a raggi-X, come Gianluca Tozzi, direttore dello Zeiss global centre dell’Università di Portsmouth (Regno Unito), e delle colture cellulari, come Gwendolen Reilly dell’Institute for in silico medicine (Insigneo) dell’Università di Sheffield (Regno Unito).

E’ accaduto nei mesi trascorsi: lo scaffold è stato presentato al Biovaria di Monaco di Baviera, in un evento internazionale che riunisce scienziati europei, professionisti del trasferimento tecnologico, investitori e rappresentanti dell’industria biofarmaceutica. Anche al World congress of Biomechanics di Dublino lo strumento è stato accolto con interesse.

Tendini e legamenti: gli autori dell’invenzione

Sono stati Alberto Sensini, Luca Cristofolini, Juri Belcari e Andrea Zucchelli del dipartimento di Ingegneria industriale, nonché Chiara Gualandi e Maria Letizia Focarete del dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” a mettere a punto l’invenzione. Il titolo del brevetto dell’Università di Bologna è “Scaffold multiscala gerarchico elettrofilato per la rigenerazione e/o sostituzione del tessuto tendineo/legamentoso e metodo di produzione”. Attendiamo sviluppi.

About Giorgio Maggioni

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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