Melanoma: ci si può proteggere con l’alimentazione. Questo dato di fatto è suffragato da alcune statistiche. La pelle ha bisogno del giusto nutrimento. Bisogna prestare attenzione all’argomento, quando la prima esigenza è una più uniforme tintarella e si tende a non ragionare sulle conseguenze.
Melanoma: colpisce meno nel Sud Italia
E’ una realtà: le differenze territoriali, per quanto concerne il melanoma, sono nette, ed esso colpisce di meno nel Meridione d’Italia.
I tassi di incidenza di questo tumore della pelle sono inferiori del 48% fra gli uomini e del 45% fra le donne nel Sud, rispetto alle regioni del Nord. Il fototipo è diverso, ma c’è di più: riveste un ruolo importante anche la dieta, che al Sud è più ricca di frutta e verdura. Per la prevenzione di questa neoplasia, sono in fase di sperimentazione molti agenti antiossidanti che sono derivati alimentari: i licopeni, composto che si trova principalmente nei pomodori, e i sulforafani, una piccola molecola isolata dai fiori di broccoli. Qual è il ruolo della dieta nella prevenzione, sia del tumore che delle metastasi, che si riscontrano nei pazienti già colpiti dalla malattia?
Il professor Paolo Marchetti, direttore Oncologia medica B Policlinico Umberto I di Roma, si è espresso in questo modo: “Pomodori, carote, barbabietole, albicocche e arance rosse contengono carotenoidi come beta-carotene e licopene, che si trovano in generale in frutta e verdura di colore rosso e giallo. Beta-carotene e licopene sono potenti antiossidanti ed esercitano una funzione ‘fotoprotettiva’, proteggono infatti le cellule dai radicali liberi che possono danneggiare il Dna e favorire lo sviluppo del melanoma. Gli effetti benefici dei beta-caroteni per la pelle sono indicati da studi che ne hanno collegato il consumo alle reazioni a scottature. Inoltre una dieta integrata con questi alimenti può ostacolare lo sviluppo di metastasi nelle persone che hanno già ricevuto la diagnosi”.
Melanoma: il progetto Mela talk
Progetto “Mela talk”: per la prima volta viene realizzato un tour di incontri dei pazienti colpiti da questa neoplasia. Qual è l’obiettivo? Approfondire, attraverso la discussione fra clinici e pazienti, le esigenze di questi ultimi. Esse spaziano dalla conoscenza della malattia, ai consigli sulla dieta da seguire fino al supporto psicologico e ai diritti sociali.
Melanoma: è in costante crescita
Nel 2017, sulla nostra Penisola, sono stati stimati circa 14mila nuovi casi di melanoma, in costante crescita. Che cosa si determina? Il cambiamento nella forma, dimensione o colore di un neo. Esso rappresenta un segnale d’allarme da non sottovalutare. Che cosa avveniva in passato? C’era scarsa consapevolezza tra i cittadini sui rischi legati all’esposizione indiscriminata al sole. Oggi le cose sono migliorate: anche grazie alle campagne di sensibilizzazione.
Queste le parole della professoressa Paola Queirolo, responsabile scientifico di Mela talk e responsabile del Disease management team melanoma e tumori cutanei dell’Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova (Dmt): “La prevenzione è la prima arma per sconfiggere il melanoma. È dimostrato che ripetuti eccessi di esposizione da giovani triplicano il rischio di sviluppare il melanoma da adulti. I bambini rappresentano l’anello debole della catena e nei loro confronti va riservata particolare attenzione. Il sole è un grande amico, ma possiede anche un lato ‘oscuro’, in grado di provocare danni molto gravi. Le creme non possono fare miracoli e devono essere scelte in base al proprio fototipo. Non esistono solari in grado di garantire una protezione totale, inoltre va considerato che esiste un tempo di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra. E il sole va sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 16”.
Aggiunge il professor Marchetti: “I cosiddetti ‘colletti bianchi’ sono la categoria professionale che negli ultimi anni ha fatto registrare il maggior numero di casi di melanoma, perché si espongono al sole solo quando vanno in vacanza e per troppe ore consecutive, scottandosi e accumulando nel corso degli anni pericolose lesioni sulla pelle. Esistono diverse strategie per condurre la lotta a questo tipo di cancro che spaziano dal miglioramento delle tecnologie per la diagnosi, al perfezionamento delle tecniche chirurgiche fino allo sviluppo della ricerca farmacologica. Le prospettive sono molto promettenti perché stanno emergendo nuovi concetti che riformulano in maniera chiara l’inquadramento della neoplasia e suggeriscono innovative strategie terapeutiche. In particolare, si afferma con forza l’idea che il trattamento del melanoma richiederà la combinazione di molecole immunoterapiche che possano attaccare la malattia da diversi fronti. Ma l’arma per una sicura vittoria risiede nella corretta informazione”.