Sport nella vita dei bambini: a ogni età la giusta attività fisica
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Sport nella vita dei bambini: a ogni età la giusta attività fisica

30/05/2019
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Sport nella vita dei bambini: è di aiuto al fisico. E ancora: influenza positivamente il carattere ed è un potente moltiplicatore di esperienze sociali. Per queste ragioni, è una buona idea che i fanciulli, fin da piccolissimi, facciano sport, poiché è parte integrante del processo di crescita.

Sport nella vita dei bambini: perché?

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), la salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale. Praticare una regolare attività fisica, con uno stile di vita sano, risulta dunque fondamentale, proprio al fine di godere, a tutte le età, di un ottimo stato di salute.

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Sport nella vita dei bambini: tanti i sedentari

Secondo l’indagine “Okkio alla Salute” del Sistema di sorveglianza del Ministero della Salute, esiste unaSport nella vita dei bambini: è molto utile per crescere quota importante di bambini sedentari. Infatti il 33,8% dei piccoli in età scolare (6-10 anni) non dedica più di un giorno a settimana allo svolgimento di attività fisica strutturata e ben 1 su 4 (23,5%) non attua a giochi di movimento più di un giorno a settimana. Circa il 21% dei bambini dello Stivale è in sovrappeso e il 9% è obeso. Ma quali sono i comportamenti che favoriscono la sedentarietà? Il 44% dei bambini ha la televisione nella propria camera da letto, il 41% trascorre più di 2 ore al giorno davanti a essa e a videogiochi, tablet e cellulari; soltanto 1 su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Che cosa avviene, poi, quando si cresce? Dopo i 14 anni il 20% dei maschi e il 40% delle ragazze interrompe la pratica dello sport.

Sport nella vita dei bambini: argina le malattie

Sport nella vita dei bambini: è molto utile per crescereAlberto Villani, presidente della Società italiana di Pediatria, si è espresso in questo modo: “La pratica di un’attività fisica regolare in età pediatrica costituisce un’importante forma di prevenzione. Argina malattie cardiovascolari, respiratorie croniche, diabete e obesità e malattie metaboliche in età adulta. Che fare, al fine di promuovere e facilitare l’attività fisica nei bambini? Si richiede una pluralità di azioni. Sono diversi gli attori coinvolti: oltre alla figura del pediatra, anche lo stile di vita dei genitori e la scuola hanno un ruolo fondamentale nell’incoraggiare le famiglie e i bambini ad adottare uno stile di vita attivo”.

Sport nella vita dei bambini: comportamenti sociali virtuosi

Queste le parole di Giancarlo Tancredi, pediatra, medico dello sport, dipartimento di Pediatria, Sapienza Università di Roma: “Attività fisica e corretti stili di vita in età evolutiva promuovono l’avvio di comportamenti sociali virtuosi. Il rispetto delle regole e degli avversari migliora le capacità di apprendimento e l’adattabilità degli adolescenti agli impegni quotidiani, favorisce un buon controllo emotivo, una migliore autostima e aumenta la capacità di socializzazione”.

Sport nella vita dei bambini: le opinioni dei genitori

In generale, appare abbastanza chiaro a tutti i genitori che praticare uno sport è necessario per la loroSport nella vita dei bambini: è molto utile per crescere crescita armonica e in salute. Tuttavia quando si tratta di scegliere lo sport giusto a seconda dell’età e stabilire quanto tempo è necessario dedicare a esso, compatibilmente con gli orari della scuola e lo studio, le idee spesso si fanno confuse.

Al livello della Società italiana di Pediatria, è stata redatta una guida: il fine è avviare allo sport i bambini.

Sport nella vita dei bambini: rispettare le inclinazioni dei piccoli

Attilio Turchetta, medico sportivo, esperto Sip per le attività sportive, responsabile Uosd Medicina dello Sport, Ospedale pediatrico Bambino Gesù Roma, ha dichiarato: “La premessa è che lo sport deve rispettare le inclinazioni del bambino. Non ne esiste uno migliore in assoluto: è importante che l’attività piaccia al bambino, che sia varia e divertente, preferibilmente all’aria aperta o in un ambiente non inquinato”. Al fine di garantire uno sviluppo armonico del bambino lo sport dovrebbe differenziarsi a seconda della fascia d’età. Aggiunge Attilio Turchetta: “Nei primi 4-5 anni di vita, è una buona idea privilegiare sport che favoriscono la conoscenza del proprio corpo nello spazio. Fino ai 7-8 anni, si consigliano le attività individuali come atletica leggera (marcia, corse, salti, lanci) o ginnastica, che aiutano a migliorare la coordinazione neuromotoria, e in seguito sport di squadra e discipline più specializzate. E’ importante ricordare che, nel caso di sport che sollecitino in modo particolare la schiena, come la danza e la ginnastica artistica, è utile abbinare una pratica in grado di ‘compensare’ gli eventuali squilibri di postura”.

Sport nella vita dei bambini: quanto tempo dedicargli

Non esistono soltanto i bambini sedentari: ci sono anche i piccoli “super-sportivi”, impegnati in tantissime attività. Chiediamoci quanto tempo sia corretto dedicare allo sport.

L’Oms ha rivisto di recente le Raccomandazioni internazionali: secondo gli esperti i bambini di 3-4 anni dovrebbero fare almeno 3 ore al giorno di attività fisico-ludica, di cui almeno un’ora al giorno di attività motoria; i bambini e gli adolescenti di età compresa tra i 5 e i 17 anni dovrebbero praticare almeno 60 minuti di attività fisica quotidiana di intensità moderata-vigorosa e esercizi di rafforzamento dell’apparato muscolo-scheletrico almeno 3 volte a settimana.

Sport nella vita dei bambini: che i genitori ascoltino i figli

Così conclude Attilio Turchetta: “La cosa importante è che i genitori ascoltino i figli. Una riduzione del rendimento, scolastico o sportivo, un certo grado di irrequietezza, qualche litigio in più, potrebbero essere semplicemente i sintomi della stanchezza, che difficilmente il bambino riferirà come tale. E’ importante insegnare al bambino che può dire di essere stanco con la consapevolezza che non farà un torto a nessuno. Attenzione anche alle fasi di passaggio ai livelli superiori di attività fisica, soprattutto per i bambini con rendimento sportivo elevato: questi traguardi sono un motivo di orgoglio da un lato, ma dall’altro lato richiedono un aumento delle richieste fisiche e mentali per adeguarsi al livello superiore”.