Medicina omeosinergetica: le nostre malattie sono benattie

Medicina omeosinergetica: le nostre malattie sono benattie

Avete mai sentito parlare di medicina omeosinergetica?

Probabilmente la risposta è no.

Invece, avete mai sentito il proverbio “Meglio prevenire che curare“?

La medicina omeosinergetica offre una nuova visione della salute che sposa perfettamente tale concetto, trasformando la malattia in una ‘benattia‘, vale a dire un’opportunità per comprendere come vivere in linea con il nostro benessere, cambiando le nostre abitudini sbagliate.

I limiti della medicina classica

Gli scorsi decenni sono stati caratterizzati da un progresso esponenziale in moltissimi settori delle attività umane. L’ambito medico-sanitario, ovviamente, rientra in questa categoria.

Trapianti che sembravano impossibili, interventi chirurgici all’avanguardia, medicine che curano ormai quasi ogni malattia. Peste, tifo, malaria, e tantissime altre malattie che hanno decimato la popolazione umana nel passato ( e che sono presenti ancor oggi in alcune parti del mondo), per noi sono solo un triste capitolo scritto su un libro di Storia.

Medicina omeosinergetica: le nostre malattie sono benattie
Luigi Marcello Monsellato

Eppure, continuiamo ad ammalarci. Andiamo dal medico, assumiamo farmaci. Sentiamo sulla nostra pelle gli effetti di ansia, stress e depressione, le ‘grandi epidemie’ del nostro tempo.

“Lo stress, disturbo per cui la maggioranza delle persone va dal medico (tra il 50-75% dei casi), è un fattore di rischio più grave del fumo“, spiega Luigi Marcello Monsellato, medico ortopedico e psicologo.

Cosa ci dice tutto questo? Che, forse, i modelli e i valori su cui si basa la medicina classica non sono completi.

“La medicina classica insiste nell’avvalersi di un modello eziopatogenetico, vale a dire lo studio dell’insorgenza di una malattia, troppo rigido, monodimensionale. Infatti, tale modello è improntato all’investigazione di una causa specifica che determini l’effetto sintomo/malattia e possibilmente di un rimedio altrettanto specifico che determini un effetto immediato”, spiega Monsellato.

Riassumendo, si fa di tutto per risalire a una malattia che causa determinati disturbi, e si prescrive un farmaco altrettanto specifico per curare il paziente nel minor tempo possibile.

Una nuova visione per la cura delle persone: la medicina omeosinergetica

Nel 1992, in base agli studi e alle esperienze personali del Dott. Monsellato, nasce la medicina omeosinergetica.

“Essa consiste in una medicina dell’essere umano nella quale il corpo è espressione sensibile dell’anima (la psyché per James Hillmann, psicoanalista) e della dimensione relazionale della persona (l’ambiente).  Noi siamo il palcoscenico di un teatro, dove di volta in volta attiriamo l’interprete più consono a rivelare le emozioni che proviamo, le tensioni, le contraddizioni in atto dentro di noi”, spiega Monsellato.

Per chiarire questi punti, facciamo un passo indietro.

Il termine ‘omeosinergia’ si può scomporre in tre parole differenti.

  • Omeos‘, e cioè simile, poichè è importante lo stare con gli altri in quanto l’altro diventa uno strumento per potersi conoscere e, quindi, anche accettare. “La biofisica stessa ci insegna che il simile attira il simile“, spiega Monsellato.
  • Il suffisso ‘sin‘ indica l’unione, perché facciamo parte di un disegno globale di perfezione. “Tutto ciò che esiste ha un suo valore e un suo senso all’interno di un disegno più grande. Anche l’imperfezione è perfetta. È un concetto circolare e non lineare, tutto è collegato”, continua Monsellato.
  • Energia‘, intesa come essenza primordiale, vibrante, la matrice di cui gli esseri viventi non sono che l’espressione fisico-biologica. Si potrebbe pensare all’esperienza terrena di ciò che in molti chiamerebbero ‘spirito‘.

La malattia intesa come benattia

Chiariti questi concetti, vediamo come la malattia, nella visione della medicina omeosinergetica, sia da intendere come ‘benattia‘.

“La malattia altro non è se non una reazione immunitaria biologicamente adeguata. I sintomi sono l’espressione di un rifiuto inconsapevole di ciò che viviamo in noi stessi o nella relazione con gli altri. La malattia ci fa capire che siamo in stasi e quindi viene per incentivare la nostra vitalità, la nostra capacità di comprendere il senso dell’esperienza”, spiega Monsellato.

La malattia, in questo senso, ci comunica che qualcosa di ciò che stiamo facendo non è in linea con il nostro benessere. Pertanto, è un sintomo necessario e prezioso, da ascoltare attentamente. Solo così si può trasformare in benattia.

La tendenza della medicina moderna, invece, è quella di voler contrastare subito il sintomo, senza soffermarsi sulle ragioni profonde che hanno generato il problema.

Facciamo un esempio. Mentre stiamo guidando si accende una spia rossa sul cruscotto della nostra macchina. Pertanto, decidiamo di portare l’auto dal meccanico. La maggior parte dei medici, che in questo caso sono rappresentati dal meccanico, trovano il miglior modo per curare i sintomi e, quindi, spegnere la spia rossa.

Tra questi medici, qualcuno decide di fare esami più approfonditi, controllando comunque il ‘motore‘ della macchina per accertamenti. Pochissimi, invece, si preoccupano del conducente stesso che, magari, avendo abitudini sbagliate di guida, continuerà a far accendere spie rosse.

Cosa significa tutto questo? Che la medicina moderna, dal punto di vista della medicina omeosinergetica, non è completa.

Non siamo fanatici, la medicina tradizionale serve eccome. Ma dev’essere intesa come una cura d’urgenza, non in grado di risolvere i problemi alla radice”, commenta Monsellato.

In quest’ottica, la medicina omeosinergetica diviene la vera medicina di prevenzione.

Basti pensare alla medicina tradizionale cinese, preventiva per antonomasia, nella quale un medico era ritenuto ‘bravo’ non quando curava i pazienti, ma quando dava loro delle indicazioni utili a non avere bisogno di lui. Veniva pagato, infatti, se i pazienti non si ripresentavano nei mesi successivi.

Esempi pratici

La medicina omeosinergetica è evidente che tragga spunto da vari ambiti del sapere umano. Uno tra i più importanti è sicuramente la psicologia, ma non solo.

“Dietro a un problema inspiegabile al ginocchio può celarsi una mancanza di umiltà, che altro non è se non la difficoltà a piegarsi, creando rigidità all’articolazione. Il fegato nasconde problemi di rabbia, la tiroide di comunicazione, l’anca di liberarsi del passato e così via”, afferma Monsellato.

I 3 cardini del nostro benessere per la medicina omeosinergetica

La medicina omeosinergetica prende in considerazione tre punti fondamentali per vivere in salute.

  • Corretta alimentazione, variegata e sana, con percentuali ponderate di macronutrienti.
  • Movimento. “Siamo progettati per camminare almeno 6km al giorno. Chi pratica sport, anche a livello amatoriale, ha una probabilità ridotta del 75% di sviluppare una patologia”, spiega Monsellato.
  • Consapevolezza, un percorso di crescita che ci aiuta a capire chi siamo e, soprattutto, come siamo.

“Non si interviene per modificare la realtà, ma il nostro punto di vista su ciò che ci circonda. L’incontro con l’altro è quasi un momento sacro, poichè quello che non accettiamo di lui, tendenzialmente, è proprio ciò che non accettiamo di noi stessi”, afferma Monsellato.

Un po’ come per il discorso relativo alla malattia-benattia, anche le interazioni sociali sono uno strumento utile per conoscere meglio noi stessi.

L’epigenetica relazionale

Partendo dalla tesi che non ci può essere guarigione senza autoconsapevolezza, la medicina omeosinergetica incontra il mondo dell’epigenetica relazionale. Vale a dire lo studio della capacità di modificare l’espressione dei nostri geni, e conseguentemente i nostri metabolismi, le nostre abitudini, e il nostro fenotipo (le nostre caratteristiche estetiche), tramite il nostro lifestyle alimentare, l’attività fisica, l’ambiente e, non per ultime, le relazioni con agli altri.

È importante, a questo punto, parlare della figura del trainer omeosinergetico.

“Il trainer omeosinergetico accompagna i pazienti in un percorso che permette loro di capire come vivere una vita sana, prevenendo così l’insorgenza delle malattie”, conclude Monsellato.

Un po’ come quando, a scuola, imparavamo le tabelline. Se pensiamo a queste come alle basi per una vita sana, è evidente che, una volta imparate, potremo farne tesoro per sempre.

L’insegnante, e quindi il trainer epigenetico, sarà al nostro fianco per un breve periodo, dopodichè non sarà più necessario. Proprio come nella medicina tradizionale cinese.

Perchè del resto, la miglior cura è la prevenzione.

 

 

 

Foto di Oleksandr Pidvalnyi: https://www.pexels.com/it-it/foto/vista-posteriore-della-donna-con-le-braccia-alzate-in-spiaggia-durante-il-tramonto-320007/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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