Medicina quantistica: un nuovo modo di pensare alla salute

Medicina quantistica: un nuovo modo di pensare alla salute

Avete mai sentito parlare di Medicina quantistica?

Probabilmente la risposta è no. Forse perchè è difficile pensare che il mondo della fisica quantistica possa anche solo lontanamente essere in contatto con la medicina e la nostra salute.

Tuttavia, approfondendo il discorso, possiamo scoprire che fisica e medicina comunicano molto più di quanto possiamo immaginare.

Non che gli studi di medicina fatti finora fossero sbagliati.

Ma, forse, erano semplicemente incompleti.

Medicina quantistica: in cosa consiste?

Parlare di “Medicina quantistica” può spaventare, perchè l’accostamento delle due parole richiama immediatamente un mondo di studi scientifici che non sono alla portata di tutti. Tuttavia, sebbene l’argomento sia complesso, tutti quanti possiamo capire di cosa si tratta e, inoltre, possiamo comprendere come questo nuovo modo di intendere la medicina riguardi ognuno di noi.

Facciamo un passo indietro. La fisica cosiddetta “quantistica” è alla base degli studi moderni che riguardano tale materia. Molti anni fa, più precisamente agli inizi del ‘900, sono stati messi in discussione i principi della fisica classica. Per esempio, il peso di un oggetto era rappresentato dalla sua forza-peso, e la massa corrispondente era correlata direttamente al peso dell’oggetto stesso.

Quindi diversi pesi, come per esempio una mela, una matita, un sasso, hanno masse diverse.

Albert Einstein iniziò a studiare la massa non solo correlabile al peso, ma dimostrò che la massa fosse una forma di energia, e l’energia poteva conseguentemente essere vista come forma di massa.

La fisica moderna, vale a dire la fisica quantistica, si avvale di questi postulati che, un secolo fa, parevano essere davvero rivoluzionari.

Medicina quantistica: un nuovo modo di pensare alla salute
Piergiorgio Spaggiari

I più attenti si saranno accorti che non si è ancora parlato di medicina.

Nel nostro Paese, Piergiorgio Spaggiari, fisico, medico, docente universitario e ricercatore del CNR, grazie alla sua esperienza in questi diversi settori, ha avuto un’intuizione brillante e fuori dalle righe.

“Il nostro organismo è formato da masse di vario tipo. Il cervello, il fegato, il cuore, lo scheletro ne sono degli esempi. Perchè, quindi, non vedere questi, oltre che come masse, come forma di energia?”, si è chiesto Spaggiari.

La sinergia tra il mondo della fisica e quello della medicina è evidente, e la Medicina quantistica è la fusione di questi due “saperi”. L’uno aiuta a comprendere l’altro.

Ma di che energia si tratta?

Di quella elettromagnetica, rappresentabile attraverso onde la cui caratteristica principale è la frequenza. Il nostro corpo genera, infatti, dei campi elettromagnetici ultradeboli.

Non credo che il mio corpo possa produrre energia

I più scettici potrebbero appoggiare questa affermazione.

Tuttavia, per avere alcune prove inconfutabili, vi siete mai chiesti cosa esprimano l’elettrocardiogramma o un elettroencefalogramma?

L’andamento dei segnali emessi dal cuore e dal cervello esprimono l’emissione di una corrente cardiaca e cerebrale”, afferma Spaggiari.

Va ricordato che la corrente genera campi elettromagnetici che si propagano nello spazio alla velocità della luce.

Medicina e Fisica? Due facce della stessa medaglia

La medicina tradizionale parte dal presupposto che tutte le reazioni che avvengono nel nostro organismo siano dovute a scambi biochimici, ciò vuol dire che i linguaggi attraverso i quali le cellule comunicano tra di loro si esprimono attraverso tali reazioni.

“Questo modo di pensare alla medicina è limitativo”, afferma Spaggiari.

Le reazioni biochimiche avvengono per la presenza di un “regista” particolare. Per esempio, quando il radiologo effettua la Risonanza Magnetica le nostre cellule ubbidiscono al segnale elettromagnetico generato proprio come avviene in una parata militare nella quale il capo detta gli ordini e i soldati ubbidiscono ai comandi dati.

“Proprio come la fisica classica si è evoluta condividendo i nuovi concetti di massa/energia, così la medicina moderna deve considerare che le reazioni biochimiche sono legate alla presenza di campi elettromagnetici“, continua Spaggiari.

Due facce della stessa medaglia quindi, sinergiche l’una all’altra.

Il ruolo dell’acqua

Tutti noi abbiamo sentito dire che il nostro organismo e le nostre cellule sono composti in gran parte d’acqua.

Tuttavia, non in molti sanno che la stessa acqua è veicolo e vettore dei segnali elettromagnetici che il nostro corpo produce.

Spaggiari, insieme a fisici tra cui Giuliano Preparata, Emilio Del Giudice e molti altri, ha studiato come l’acqua si raggruppa in cosiddetti “domini di coerenza“.

Questi domini sono raggruppamenti stabili di molecole d’acqua che oscillano con una precisa frequenza, attorno ai quali ruotano altre molecole d’acqua libere.

Nel dominio di coerenza nasce il campo elettromagnetico.

Cosa significa tutto questo? Che l’acqua ha la capacità di memorizzare informazioni, e queste possono rimanere impresse ( “imprinting frequenziale dell’acqua“).

Lo stesso sistema è attualmente in uso in agricoltura per coltivare, senza pesticidi, piante che saranno rese più forti e sane, come nel caso di Luciano Gastaldi, ricercatore scientifico della Ied Bioe Italia.

Anche nell’omeopatia, per esempio, non c’è più la “massa”, ma semplicemente la sua traccia sotto forma di imprinting energetico che ha “informato” l’acqua, modificandone il dominio di coerenza.

La biorisonanza: lo strumento della Medicina quantistica

Abbiamo chiarito che il nostro corpo sia in grado di produrre dei campi elettromagnetici. Tuttavia, queste frequenze possono dirci molto di più. Per esempio possono parlarci dello stato di salute di un organo.

Immaginiamo il nostro organismo come un grande centro urbano, in cui migliaia di auto (che in questo caso sono i nostri campi elettromagnetici), sfrecciano in ogni direzione. Per mantenere il traffico ordinato è necessario che vi siano vari sistemi di segnaletica stradale (semafori, rotonde, ecc.). Se questi dovessero mancare, si creerebbero disordine e incidenti in ogni momento.

Nel nostro corpo il discorso è molto simile. A frequenze precise corrispondono organi in salute. Ma se l’oscillazione di queste frequenze varia troppo, ecco sorgere la patologia.

“Il nostro fegato, per esempio, oscilla su una frequenza che, pur non essendo uguale per tutti, è compresa entro una gamma di frequenze ben precise“, spiega Spaggiari.

Pensiamo al nostro fegato come a una camicia azzurra. Per quanto tutti possano averne una, esistono sono varie sfumature d’azzurro. Questo perchè anche i colori hanno diverse frequenze d’onda, sebbene vi sia un insieme di valori che noi vediamo come azzurro. Eppure le sfumature di questo colore sono moltissime. Stessa cosa per il nostro fegato.

La biorisonanza è lo strumento che permette di rilevare le frequenze del nostro corpo e, laddove possibile, ristabilirne l’equilibrio. Infatti, il termine stesso deriva da latino re-sonare (risuonare), proprio come una sinfonia che dai violini e dal coro di un’orchestra, sembra farci vibrare le corde del cuore.

La biorisonanza può, quindi, registrare la frequenza prodotta dal nostro fegato per capire se è in salute.

Se si rilevano valori anomali, è possibile che vi sia un’infiammazione o, peggio ancora, che sia presente una massa di natura da definire come, per esempio, la presenza di un tumore. Questo perchè un tumore ha una massa diversa dal fegato e, conseguentemente, anche un diverso campo elettromganetico.

La biorisonanza non può curare i tumori, ma per problemi di minore entità quali allergie, problemi metabolici, infezioni di vario genere e molti altri ancora, può risultare un metodo efficace.

Come funziona la biorisonanza

L’apparecchiatura per la biorisonanza è composta da generatori di segnali elettromagnetici collegati a elettrodi conduttori che vengono applicati al paziente.

Questi, rilevano gli impulsi dell’organismo e li trasmettono all’apparecchiatura, che ne analizza i valori e rimanda segnali per eventuali correzioni. Ciò vuol dire che se vi è uno squilibrio energetico, questo viene riequilibrato attraverso un “controsegnale correttivo” (a un valore di ampiezza +5 corrisponde l’invio di un segnale di -5 su quella stessa determinata frequenza).

Si viene così a creare un circuito chiuso tra l’apparecchiatura e il paziente per riequilibrare i segnali anomali di frequenza emessi dall’organo.

Perchè si invecchia?

L’invecchiamento è qualcosa che riguarda tutti. Ma vi siete mai chiesti come e perchè avvenga?

Medicina quantistica: un nuovo modo di pensare alla salute“Le cellule, nell’arco della nostra vita, si deteriorano perdendo elementi importanti che le costituiscono”, spiega Spaggiari.

La risonanza ciclotronica è un particolare tipo di biorisonanza che accelera il riequilibrio fisiologico delle cellule nelle persone trattate. Per questo motivo è da intendere come uno strumento di prevenzione.

Infatti, è in grado di contrastare la ritenzione idrica, migliora le funzioni cardio-respiratorie, combatte stati di ansia e stress, riduce il dolore acuto e cronico, rafforza il sistema immunitario e ripristina il corretto assorbimento dei nutrienti cellulari. Una sorta di macchina per il ringiovanimento cellulare.

Una laurea in Medicina quantistica

L’insegnamento della Medicina quantistica ha una storia abbastanza recente nel nostro Paese.

Da un Master presso l’Università telematica UnitelmaSapienza, si è arrivati a una collaborazione con la prestigiosa ed esclusiva unitelematica elvetica ISFOA per l’istituzione della prima facoltà nel mondo di Scienze quantistiche indirizzo sanitario.

“Il St. George Campus sorge a Lovere, in provincia di Bergamo e offre la possibilità di far ottenere una Laurea (livello EQF 6) ai nostri diplomati MCB (“Massoidroterapisti”, Arte ausiliaria delle Professioni sanitarie) e a tutti i sanitari, a completamento di un percorso che li autorizza, sotto diagnosi e prescrizione medica, all’impiego di elettromedicali di “classe 2 A”, quali sono le strumentazioni utilizzate nelle Scienze quantistiche applicate“, spiega Marcello Lofrano, Direttore del St. George Campus.

Il Campus è polo accademico di questo nuovo progetto. All’interno dei suoi laboratori gli studenti potranno svolgere le prove pratiche, mentre l’insegnamento avviene online in modalità asincrona. Vale a dire che le lezioni sono registrate e accessibili in qualsiasi momento dagli studenti.

Il percorso di compone di 60 crediti formativi annui, per un totale di 3 anni (laurea triennale), al termine dei quali è prevista la presentazione e la discussione di una tesi. Questo percorso è da intendere per chi non è già in possesso di un titolo sanitario. Chi è in possesso di un titolo sanitario, invece, previa valutazione del consiglio di facoltà, viene inserito direttamente al terzo anno.

I requisiti tassativi di ammissione alla Facoltà sono i seguenti:

  • Professionisti sanitari abilitati e presenti nell’elenco delle Professioni sanitarie del Ministero della Salute.
  • In base all’accordo con St. George Campus è prevista la possibilità di ammissione alla Facoltà di tutti coloro che siano in possesso di titolo di studio superiore di livello EQF 4 quali: Diploma liceale o di Istituti tecnici e professionali, previa iscrizione degli stessi ai Corsi biennali organizzati da St. George Campus e previo superamento di tutti gli esami previsti per il rilascio da parte del Ministero della Salute della abilitazione sanitaria ausiliare che autorizza all’utilizzo di apparecchiature di Biorisonanza in ambito medico, esclusivamente sotto diagnosi e prescrizione medica.

 

 

 

 

Foto di Sebastian Sørensen: https://www.pexels.com/it-it/foto/bolle-d-acqua-2853937/

Foto di cottonbro studio: https://www.pexels.com/it-it/foto/cibo-persone-amici-donne-6928667/

Copertina: foto di Anna Shvets: https://www.pexels.com/it-it/foto/mano-medico-puntare-focus-selettivo-4226264/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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