Pare proprio che donne e ritenzione idrica sia un binomio caratterizzato da un legame inscindibile.
Ma è davvero così?
Il fatto che il genere femminile accusi maggiormente questo disagio, è dovuto principalmente ad alcune caratteristiche fisiologiche innate, e parliamo qui della minor massa muscolare e del suo rapporto con la massa grassa, e di un sistema circolatorio più esile e di conseguenza con una capacità di portata ridotta, oltre a un differente quadro ormonale, dove sono gli estrogeni a fare da padroni.
Ma la verità è che, nella maggioranza dei casi, la ritenzione idrica non è altro che una delle tante conseguenze di uno stile di vita errato, e che riguarda tutti, uomini compresi.
Dieta? No, meglio dire educazione alimentare
Quando parliamo di dieta, in molti interpretano tale vocabolo come un periodo alimentare a ridotto introito calorico, ovvero come sacrificio o privazione di uno dei principali piaceri della vita.
Niente di più sbagliato.
La dieta dovrebbe invece rappresentare lo stile di vita della persona, e ciò include sì l’alimentazione, ma anche il movimento e tutta la componente psicologica del soggetto. In altre parole, si intende il comportamento che l’individuo attua per provvedere a se stesso al fine di garantire il proprio benessere fisico e mentale.
La ritenzione idrica è uno dei tanti segnali che la nostra dieta non è corretta.
Vediamo, quindi, come risolvere anche questo problema, affrontando tutti gli aspetti più significativi al fine di migliorare noi stessi.
Ritenzione idrica: il sale è sotto accusa
Questo è sicuramente ciò che più influisce sul ristagno di liquidi.
Il primo responsabile in questo caso è il sale, e in particolare il suo rapporto troppo spesso completamente sbilanciato con il suo antagonista: il potassio.
Il sale trattiene i liquidi nel corpo, e tende a farli ristagnare proprio nel tessuto extracellulare; il risultato è proprio quella morbidezza che molte donne si vedono aumentare su gambe, glutei e fianchi.
I cibi trasformati e industriali sono pieni di sale. Tutti i prodotti confezionati, pronti e comodi che spesso ci risolvono i problemi, sono la prima cosa da evitare. Anche andare a mangiare fuori non ci risolve il problema, perché spesso, nelle cucine, si abbonda di questo minerale al fine di insaporire i piatti (anche perché al ristoratore interessa soddisfarvi il palato, al fine di farvi digerire il conto, e non si preoccupa molto della vostra salute).
L’effetto diuretico del potassio
Il potassio, invece, ha l’effetto opposto, ovvero: elimina i liquidi del corpo. La pompa sodio-potassio serve proprio a questo: regolare la gestione di liquidi nel nostro sistema e mantenerlo in equilibrio, onde evitare eccessi come la disidratazione o, appunto, il ristagno. Ma, mentre il primo è un caso raro, il secondo è molto comune proprio per il troppo sale che assumiamo.
Le colpe del glutammato
Altro ingrediente dall’alto potere di ritenzione è il glutammato. Che sia sintetico o di derivazione naturale, è decisamente un pessimo amico della ritenzione. Stiamo parlando di un ingrediente pesantemente usato nella cucina orientale, e che troviamo spesso in sughi, dadi, carne in scatola e, appunto, tantissimi prodotti pronti ben ordinati sugli scaffali del supermercato.
Ritenzione idrica: cosa c’entrano i cereali?
Infine, anche se in pochi lo sanno, a dare la maggior parte dei problemi di ritenzione sono proprio tutti i cibi che tanto ci piacciono: i cereali.
Perché?
Gli amidi danno una risposta glicemica molto forte e improvvisa. In risposta all’innalzamento della glicemia, il corpo produce grosse quantità di insulina. Ma l’insulina ha un brutto risvolto della medaglia: stimola la produzione di aldosterone, un ormone steroideo prodotto dalle ghiandole surrenali e che serve a regolarizzare i livelli di sodio, di potassio e il volume dei liquidi extracellulari. L’aldosterone induce il corpo proprio a ritenere acqua e a non lasciarla andare, in quanto, a sua volta, richiama il sodio dai reni (che invece dovrebbero espellerlo quando in eccesso).
Mangiare biscotti a colazione, pasta a pranzo e pane a cena (o peggio ancora una bella pizza!), per esempio, porta i soggetti più sensibili (appunto le donne) a trattenere molto più facilmente i liquidi.
Inoltre, quando parliamo di questi alimenti, ci stiamo riferendo a una categoria di prodotti che, per loro natura, non apportano sufficienti quantità di acqua se rapportate al loro potere altamente calorico, e questo non fa che aggravare ancor più il quadro generale.
Ritenzione idrica: muoversi aiuta
Il movimento tende a farci espellere liquidi, e ci riferiamo anche al semplice camminare.
Ma il vero miracolo lo fa lo sport. Quello vero.
Attività fisica intensa, sia aerobica che anaerobica, induce dei veri e propri adattamenti metabolici.
Un cuore allenato pomperà con una forza molto maggiore il sangue, e vasi sanguigni avranno elasticità e portata superiori: questo si tradurrà in un flusso accelerato e copioso, in una migliore e maggiore ossigenazione tissutale e, di conseguenza, in un’espulsione più rapida ed efficiente di tutto ciò che il corpo considera scarto. Anche i liquidi.
Tisane, integratori e miscugli miracolosi
Attenzione a chi vuol vendervi a caro prezzo la soluzione a un problema, senza nemmeno spiegarvi quale sia la causa del problema stesso.
Esistono alcuni elementi, anche naturali, che effettivamente hanno un effetto drenante, ma pensare di risolvere sette o otto chili di acqua trattenuta sottopelle con qualche succo concentrato di betulla e ananas, è inutile tanto quanto provare ad abbattere un caccia F-16 con una fionda.
Questo non significa diffidare di una buona tisana, ma è necessario rendersi conto che si tratta solo della punta dell’iceberg; dobbiamo valutare il problema nel suo insieme, prendendo atto che, sotto la superficie, si erge una montagna.
Rimedi pratici contro la ritenzione idrica
Ok, abbiamo analizzato la situazione, ora veniamo a come risolvere il problema:
- Eliminare di tutti i cibi lavorati e preparati
- Prepariamoci i nostri pasti, e includiamo sempre della frutta (consigliati in particolare ananas e kiwi) e verdura, possibilmente crude entrambe e in quantità maggiori, anche doppie, rispetto a quelle che siamo soliti utilizzare; sono alimenti altamente idratati e contengono tutto il potassio che ci occorre
- Ridurre drasticamente insaccati, salumi e formaggi; sono saturi di sale
- Come fonti di grassi sani, scegliamo il pesce come sgombri e sardine (ricchi di omega3 ma poveri di mercurio) e l’avocado (fonte di potassio molto biodisponibile), oltre alla frutta secca
- Ridurre tutti i derivati dei cereali (pane, pasta, pizza, e tutti gli snack), ed eventuale sostituzione con i legumi (più equilibrati) se necessario.
- Mangiamo in abbondanza (ma proprio fino a sazietà) verdure a foglia verde (biete, spinaci, ecc), carciofi e asparagi, ma anche zucchine e cetrioli; sono alimenti altamente drenanti, ricchi di sali minerali, e andranno a saziarci al posto dei cereali
- Concediamoci uova o carni magre con regolarità; mantenere una sufficiente quota proteica è molto importante
- Utilizziamo infusi e tisane a base di betulla, equiseto, aloe, anice e finocchio; sorseggiate nell’arco della giornata, anche durante i pasti, fanno lo loro parte
- Cerchiamo di mantenerci attivi il più possibile; la sedentarietà non aiuta affatto
- Pratichiamo sport, con impegno e costanza, ricercando lo sforzo muscolare ma, soprattutto, cardiovascolare
Ritenzione idrica e salute
La ritenzione di liquidi non è che il sintomo di uno squilibrio nella nostra dieta, portato da eccessi ed errori di una società che ha del tutto dimenticato come prendersi cura di se stessa.
Questo problema, inoltre, deve essere risolto non soltanto per una questione estetica; con l’avanzare degli anni, un’eccessiva ritenzione può portare a un aggravarsi del quadro metabolico, e il primo segnale in tal senso sarà l’aumento della pressione arteriosa.
Proprio come il grasso in eccesso, anche l’acqua trattenuta nei tessuti porterà a una compressione più o meno localizzata del nostro sistema organico, compromettendone le funzioni di base.
Dobbiamo cambiare radicalmente le nostre abitudini, e non solo per un determinato periodo, ma in modo definitivo. Effettuare un ciclo di disintossicazione, per poi tornare a commettere gli errori precedenti, non farà altro che riportarci al punto di partenza; lo stesso punto dal quale, ora, vogliamo disperatamente fuggire.
Impariamo a volerci bene. Con la testa. Con il cuore. Con il sorriso.