Infanzia da salvaguardare: ecco tutte le regole del salva-cuore

Infanzia da salvaguardare: ecco tutte le regole del salva-cuore

Infanzia da salvaguardare: l’attenzione di oggi permette di evitare i guai di domani. Come è noto, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e di spesa sanitaria nelle società avanzate. Tali patologie si manifestano in età adulta, ma tutto incomincia durante l’infanzia. Individuare e riconoscere precocemente una predisposizione significa allontanare le problematiche più gravi dai più piccoli. Gianni Bona, esperto della Società italiana di Pediatria (Sip), già ordinario di Pediatria, Università del Piemonte Orientale, ha dichiarato: “I processi di alterazione vascolare, che sono la premessa delle patologie cardiovascolari fino a infarto e ictus, iniziano nei primi 10 anni di vita. In qualche modo il decadimento delle arterie comincia dal primo giorno di vita e interessa tutti: quello che cambia è la velocità con la quale questi processi avvengono nelle diverse persone”.

Infanzia da salvaguardare: cuore e fattori di rischio

Possono essere già presenti e attivi in età pediatrica diversi fattori di rischio, tali da favorire la comparsa delle malattie cardiovascolari. Il più importante tra questi è l’epidemia di sovrappeso e l’obesità: sullo Stivale circa il 21% dei bambini tra 6-10 anni è in sovrappeso e il 9% è obeso. Ma che cosa comporta l’eccesso di peso? Esso ha contribuito e contribuisce anche a rendere frequenti in età pediatrica alcune Infanzia da salvaguardare: ecco tutte le regole del salva-cuorealterazioni un tempo ritenute rare nel bambino. Per esempio l’ipertensione arteriosa riguarda il 4% dei bambini tra 6 e 16 anni (ben il 24% dei bambini obesi) mentre la prevalenza di ipercolesterolemia è stimata attorno al 7% nella fascia 6-19 anni. Si tratta di condizioni più comuni nei bambini obesi, che sono comunque riscontrabili anche in quelli di peso normale. E’ chiaro che non bisogna abbassare la guardia e agire per tempo.

Infanzia da salvaguardare: prestare attenzione fin dallo svezzamento

Claudio Maffeis, esperto Sip per la nutrizione e professore di Pediatria dell’Università di Verona, si è espresso in questo modo: “E’ fondamentale che la prevenzione delle malattie cardiovascolari cominci nell’infanzia, attraverso stili di vita e di alimentazione corretti, da applicare fin dalla più tenera età. Il tipo e la modalità di allattamento e di svezzamento e le abitudini trasmesse dai familiari nell’età prescolare giocano un ruolo di rilievo sulla salute nel lungo termine”.

Infanzia da salvaguardare: tenere sotto controllo la pressione

Non bisogna trascurare il monitoraggio della pressione, già in età pediatrica. Secondo Silvio Maringhini, segretario del Gruppo di studio Ipertensione arteriosa e Rischio cardiovascolare della Sip, già presidente della Società italiana di Nefrologia pediatrica, “L’ipertensione arteriosa è una condizione che riguarda più del 20% degli adulti. Oltre a essere uno dei principali fattori di rischio di eventi vascolari, è la prima causa di insufficienza renale cronica, che necessita di terapia sostitutiva in età adulta. Individuare i bambini che diventeranno ipertesi in età adulta e correggere il loro stile di vita è compito del pediatra di famiglia”.

Infanzia da salvaguardare: un manuale per il cuore

Bisogna favorire la prevenzione precoce. A questo scopo il Gruppo di studio ha creato il Manuale sul Infanzia da salvaguardare: ecco tutte le regole del salva-cuoreRischio cardiovascolare in età pediatrica e adolescenziale, con il contributo della Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica.

Queste le parole di Alberto Villani, presidente della Società italiana di Pediatria: “Sappiamo il pediatra è determinante non soltanto per la salute dei neonati, dei bambini e dei ragazzi, ma anche per il benessere degli adulti e addirittura degli anziani. E’ importante quindi conoscere bene il rischio cardiovascolare in età pediatrica e adolescenziale. Bisogna saperlo identificare e valutare, in modo da intervenire, se necessario, con un adeguato trattamento ed evitare le possibili conseguenze in età adulta”.

Marco Giussani e Paolo Brambilla, pediatri di famiglia e coautori del manuale, hanno aggiunto: “Il pediatra di famiglia, grazie al suo rapporto continuativo con le famiglie stesse, può essere una risorsa strategica per la prevenzione delle malattie non trasmissibili, contribuendo alla salute degli adulti di domani, ma anche a una maggiore sostenibilità del Sistema sanitario nazionale”.

Infanzia da salvaguardare: i principali fattori di rischio per il cuore

Ecco i dieci nemici del cuore, che insidiano anche i bambini.

Ereditarietà – Sulla base di uno studio, posto in essere dai ricercatori del Karolinska institute di Stoccolma, per un soggetto maschio il rischio di cardiopatia coronarica aumenta del 55% quando ne è stata affetta la madre e del 41% quando lo è stato il padre. Il rischio raddoppia se sono stati interessati entrambi i genitori. Anche per le femmine, il rischio aumenta del 43% e del 17% se sono stati interessati rispettivamente la madre o il padre e dell’82% se questa sorte è toccata a entrambi. La storia familiare è utile: può permettere di individuare i soggetti a maggior rischio e consentire precoci interventi di prevenzione.

Peso alla nascita e nei primi mesi di vita – Un basso peso alla nascita (minore del terzo percentile) e un elevato peso alla nascita (maggiore del 97° percentile), così come un eccessivo accrescimento ponderale nei primi mesi di vita, sono stati messi in relazione con il rischio di obesità, di ipertensione e di alterazioni cardiovascolari a distanza.

Sovrappeso e obesitàL’eccesso ponderale è il più conosciuto fattore di rischio, già a partire dall’età pediatrica, per lo sviluppo di malattie cronico-degenerative coronariche, prime fra tutte quelle cardiovascolari. Il semplice aumento della massa grassa sembra essere un fattore di rischio indipendente, al quale si associano spesso altri fattori meno considerati in età evolutiva, come ipertensione arteriosa, aumento di colesterolo e trigliceridi circolanti o steatosi epatica.

Fumo – Secondo le stime dell’Oms, il 10% delle patologie cardiovascolari è causato principalmente dal fumo di tabacco. Secondo le recenti evidenze, se i genitori fumano i bambini hanno un maggior rischio di eventi cardiovascolari in età adulta. A essere sotto accusa non è soltanto il fumo passivo, ma anche quello di “terza mano”: parliamo di quello che si deposita su mobili, pareti, vestiti e che, a contatto con i gas dell’aria, sprigiona sostanze tossiche, che restano nell’ambiente anche per mesi.

Sedentarietà – Sia la sedentarietà (ossia le ore trascorse in attività a basso dispendio energetico come guardare la televisione, oppure digitare su computer e smartphone), sia la ridotta attività fisica (scarso tempo dedicato ad attività sportiva) in età pediatrica sono associate al rischio cardiovascolare in età adulta. Sulla base di numerosi studi, l’attività fisica in età pediatrica ha un ruolo preventivo sull’ipertensione arteriosa e sui valori glicemici che si determinano in età adulta. Ciò si verifica indipendentemente dall’età, dal sesso e persino dall’adiposità: un bambino in sovrappeso con buon livello di attività fisica presenta indici di rischio comparabili o addirittura migliori di quelli di un bambino di peso normale, ma sedentario.

Ipertensione – Negli ultimi anni la prevalenza di pressione alta e ipertensione arteriosa in età pediatrica è in aumento. Essa riguarda in particolare i bambini in sovrappeso o obesi, ma non soltanto loro. Numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra valori pressori elevati in età pediatrica e alterazioni a carico del ventricolo sinistro già in età pediatrica, inoltre i bambini con valori di pressione arteriosa più elevati possono diventare ipertesi in età adulta. La diagnosi precoce dell’ipertensione arteriosa consente di impostare un tempestivo trattamento. Le modifiche dello stile di vita (attività fisica, dieta povera di sale) sono in grado di modificare i valori pressori anche senza terapia farmacologica.

Alterazioni del sonno – Il sonno è un bisogno primario. Qualora esso risulti alterato anche in etàInfanzia da salvaguardare: ecco tutte le regole del salva-cuore pediatrica, può avere un impatto sul benessere generale. Sono sempre più evidenti le correlazioni tra alterazioni del sonno e obesità, ipertensione arteriosa (soprattutto negli adolescenti obesi) e rischio cardiovascolare, anche in età pediatrica. Secondo statistiche mondiali e italiane, il 27% dei bambini in età scolare e il 45% degli adolescenti dormono meno rispetto a quanto raccomandato per la loro età dalle principali società scientifiche. Le motivazioni sono diverse. Per l’80% dei casi, comunque, esse risultano legate a stili di vita scorretti sin dall’infanzia, che includono un’alimentazione non bilanciata, l’esposizione eccessiva a dispositivi luminosi nelle ore serali e la ridotta attività fisica. Importante per pediatri e genitori è prestare attenzione alle abitudini del sonno e correggerle, al fine di prevenire complicanze nelle epoche successive.

Fruttosio – Un uso eccessivo di fruttosio (contenuto nelle bevande zuccherate, tè e nettari di frutta compresi) è nemico della salute. L’apporto calorico degli zuccheri semplici non dovrebbe superare il 10-15% delle calorie totali. Tali standard, tuttavia, sono ampiamente superati a tutte le età, persino tra molti bambini nel secondo semestre di vita. Oltre a contribuire al sovrappeso, il consumo reiterato e continuativo di fruttosio sembra responsabile di un innalzamento dell’acido urico, soprattutto in soggetti predisposti: quest’ultimo è correlato con elevati valori di pressione arteriosa e rischio cardiovascolare.

Malattie Croniche – I bambini affetti da alcune malattie croniche (cardiopatie, endocrinopatie, nefropatie e altre) sono a maggiore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Si consiglia, a questo proposito, di fare riferimento a centri che seguano il bambino, per una protezione adeguata.

Farmaci – Alcuni farmaci (glucocorticoidi, immunosoppressori, estroprogestinici, diuretici e altri) possono comportare un aumentato rischio cardiovascolare. Per ottenere una prevenzione adeguata, anche in tal caso si consiglia di fare riferimento a centri che possano seguire il fanciullo.

Infanzia da salvaguardare: le cinque regole salva-cuore per i più piccoli

Infanzia da salvaguardare: ecco le cinque regole salva-cuore per i bambini più piccoli.

1) Misurare la pressione arteriosa nel corso dei bilanci di salute, sin dai 3 anni di età

2) Ridurre l’apporto di sale nella dieta, ma anche il consumo di fruttosio contenuto in particolare nelle bevande zuccherate (soft drink, tè zuccherati, succhi di frutta)

3) Incentivare l’abitudine a una prima colazione completa, che rappresenti almeno il 20-25% delle calorie giornaliere; favorire l’utilizzo degli alimenti integrali e delle farine poco raffinate, che sono ricchi di fibre, meno assorbibili dall’intestino e producono una minora elevazione della glicemia

4) Far praticare ai bambini regolare attività fisica (almeno 60 minuti al giorno di tipo vigoroso o forte da 5 a 17 anni, secondo i consigli dell’Accademia americana di Pediatria), favorire gli spostamenti a piedi e ridurre le attività sedentarie nel tempo libero

5) Favorire un tempo di sonno adeguato all’età di ogni bambino

About Giorgio Maggioni

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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