Verdure a tavola: che fare quando il bambino dice no

Verdure a tavola: che fare quando il bambino dice no

Verdure a tavola: perché i più piccoli le ignorano? Si registra, in effetti, l’avversione dei bambini, benché i dati di consumo, in generale, fotografino un trend in crescita. Le verdure fresche, in effetti, hanno segnato un record di acquisti lo scorso anno e quelle surgelate hanno registrato un incremento del +3,2% nel 2017.

Che fare per riuscire a inserirle nella dieta dei propri figli? Si tratta di un’impresa ardua per molti genitori: secondo le dichiarazioni di più del 20%, resta il rifiuto dei bambini a tavola nei confronti di frutta e verdura. E’ primavera e si gustano le insalate. In favore del consumo di vegetali, l’Istituto italiano alimenti surgelati (Iias) lancia le “5 regole d’oro”: per correre in aiuto delle mamme e invogliare i bambini.

Verdure: la quantità consigliata

Nutrizionisti ed esperti consigliano di consumare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, per una sana e corretta alimentazione.

Resta il fatto che ben 2 genitori su 10 dichiarano di non riuscire a farne mangiare quotidianamente ai propri figli neanche una porzione, confermando il diffondersi fra i bambini italiani di una vera e propria “verdurofobia”. Nella dieta dei più piccoli broccoli, carote, spinaci e varie non sono i benvenuti. Ma negli anni della crescita hanno un ruolo strategico per il loro apporto di vitamine, sali minerali e fibre. Un dato da tenere presente, posto che soprattutto le giovani generazioni si allontanano dalla dieta mediterranea e oltre il 36,8% dei bambini e degli adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni è sovrappeso. E ancora: più dell’8% dei bambini non fa colazione e il 33% la fa in modo inadeguato.

Come procurare le verdure

C’è di più: non è facile trovare sempre al supermercato frutta fresca e ortaggi a prezzi convenienti. Il grande freddo (le recenti ondate di aria siberiana portate dal “Burian”) ha reso la disponibilità di verdure “fresche” piuttosto ridotta.  Una valida alternativa è offerta dalle verdure surgelate: sono altrettanto nutrienti e sono un prodotto “salva-costi”, poiché prezzo rimane invariato durante tutti i mesi dell’anno e a prescindere dalle condizioni metereologiche e dai raccolti.

Verdure surgelate: i consumi

Sulla base dei dati Iias, nel 2017, la categoria merceologica delle verdure surgelate è cresciuta, rispetto allo stesso periodo del 2016, del +3,2% (con un rimarchevole +7,8% per zuppe e minestroni e un interessante +5% per i vegetali preparati, nei primi due quadrimestri dell’anno) .

Verdure: la parola all’esperto

Così si è espresso Vittorio Gagliardi, Presidente Iias: “Le verdure non dovrebbero mai mancare nella dieta quotidiana dei nostri figli… Che siano fresche o surgelate non è rilevante, perché i vegetali destinati alla surgelazione, di fatto, vengono raccolti nel momento della loro massima maturazione, surgelati a poche ore dalla raccolta e il freddo è il loro unico conservante. I risultati di diversi studi hanno dimostrato che il contenuto delle sostanze ad azione salutistica (come le vitamine) è, quindi, pressoché identico nel prodotto fresco e in quello surgelato. Per cui, anche in periodi di particolare freddo e ridotta disponibilità di verdure fresche, quelle surgelate possono – ancora più del solito – rappresentare una valida alternativa”.

Verdure: i suggerimenti dell’Iias

Ecco il vademecum Iias: cinque consigli, perché i bambini incomincino ad apprezzare le verdure.

  • Mani in pasta. Un modo divertente per convincere i bambini a relazionarsi con il cibo è quello di Verdure a tavola: che fare quando il bambino dice nocoinvolgerli nella preparazione dei piatti, ovviamente affidando loro attività semplici e non pericolose. Sentendosi partecipi, i “piccoli chef” saranno anche più motivati ad assaggiare ciò che hanno contribuito a portare in tavola. Dopo aver preparato insieme il piatto, mangiare qualcosa che hanno visto “nascere” e che hanno conosciuto in tutte le fasi di preparazione, può rassicurarli e far vincere la “paura” delle verdure. Analogamente, coinvolgere i bambini durante la spesa e chiedere loro consiglio sulle verdure da mettere nel carrello o consentire loro di scegliere dal banco freezer quelle surgelate che preferiscono, può essere di stimolo per un “primo” assaggio.
  • Anche l’occhio vuole la sua parte. Presentare le verdure in piatti cromaticamente divertenti e in formati d’appeal può rappresentare un ulteriore incentivo al consumo da parte dei bambini. Zucchine, spinaci, carote, peperoni e zucca consentono preparazioni coloratissime e attraenti per i più piccoli. E quando questi ortaggi non sono di stagione e non è possibile acquistarli “freschi” al mercato (la zucca, ad esempio, si trova solo in alcuni periodi dell’anno), le verdure surgelate possono correre in aiuto delle mamme in cucina, offrendo prodotti dalle analoghe proprietà nutritive.
  • Spazio alla fantasia. Per rendere le verdure ancora più appetitose, liberare la fantasia per dar vita a preparazioni più “allegre” e invoglianti può essere d’aiuto: e allora sì a polpettine, frittate, crocchette, bocconcini a forma di animali, lettere, cuori, faccine sorridenti, ma anche frullati, estratti e così via… Da non dimenticare poi la pizza: tutti i bambini ne vanno matti, per cui proporla con sopra qualche verdura può sicuramente indurli ad assaggiarla. Da questo punto di vista, i prodotti offerti dal comparto surgelati possono essere di grande aiuto, con proposte sempre nuove, formati divertenti e pensati ad hoc per soddisfare tutti i palati e in particolare quelli dei bambini.Verdure a tavola: che fare quando il bambino dice no
  • Piccoli bocconi per piccole bocche. Mettere nel piatto grandi quantità di verdure (così come di qualsiasi altro alimento) potrebbe scoraggiare e demotivare all’assaggio anche il bambino più propenso, facendolo sentire incapace di finire il proprio pasto. Del resto, non occorre che i bambini consumino quantità enormi di ortaggi: le porzioni devono sempre essere rispondenti al fabbisogno e all’età; sicuramente piatti meno abbondanti risultano, per i bambini, pure meno “impegnativi”. Anche in questo caso, i surgelati possono venire incontro alle esigenze dei consumatori, proponendo prodotti adeguatamente porzionati e adatti a tutte le “bocche”, anche a quelle dei più piccoli.
  • Un grammo di buon esempio vale più di un quintale di parole. Il motto di San Francesco di Sales è quanto mai appropriato: se i genitori mangiano tanta verdura, i bambini avranno sempre davanti agli occhi modelli positivi ai quali ispirarsi. Tutta la famiglia dovrebbe cercare di adottare lo stesso tipo di alimentazione, perché non si può pretendere che i bimbi si rimpinzino di frutta e verdura se i loro genitori disconoscono l’universo di ortaggi presenti in natura.

Verdura: Italia Paese virtuoso

La nostra Penisola è tra i pochi paesi europei considerati “virtuosi” da questo punto di vista: nel 2017, in Italia sono stati consumati circa 8,5 milioni di tonnellate di frutta e verdura; un quantitativo superiore del 3% rispetto all’anno precedente. E’ aumentato notevolmente anche il ricorso alle verdure surgelate: nel 2016, ne sono state consumate complessivamente (tra retail e food service) 395.500 tonnellate.

Rientra nel quadro anche l’esplosione di nuove tendenze alimentari come il biologico o il forte incremento di vegetariani e vegani: nel 2017 la crescita dei vegetali, complessivamente, è aumentata ancora, toccando quota 408.200 tonnellate. Non ha molto valore per i bambini che si dica loro che la verdura deve essere mangiata semplicemente “perché fa bene”, ma essere d’esempio è l’arma principale che i genitori possono adottare: gli Italiani, per quanto concerne l’argomento, sembrano essere un passo avanti.

About Giorgio Maggioni

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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