Le spezie: sono sostanze aromatiche di origine vegetale, generalmente di provenienza

esotica. Si utilizzano per aromatizzare e insaporire. In passato erano utilizzate, più comunemente rispetto a oggi, in medicina e farmacia: in quest’ambito, si assiste a un ritorno. Ne possiamo enumerare molte: curcuma, ibisco, cumino, pimento, dragoncello, timo, melissa, ginepro, maggiorana, zafferano.
Spezie: argomento per un libro
Ce ne parla Natasha Macaller, una ballerina professionista durante 30 anni della sua vita. Nella sua carriera, si è esibita con i prestigiosi Joffrey ballet e Boston ballet. Nella cucina, altra sua passione, è precisa e diligente: una vera dancing chef. Tra Los Angeles, Londra e la Nuova Zelanda, insegna in corsi di cucina, scrive e svolge attività di consulenza nel settore della ristorazione (Instagram: @dancingchefnatasha). Il suo testo, dal titolo Le spezie della salute in cucina, è edito da red! con fotografie di Manja Wachsmuth, conta 256 pagine e ha un prezzo pari a 19,50 euro.
Spezie: torniamo al passato
Ci sono spezie in grado di offrire il massimo aiuto al sistema immunitario. Nella storia,

le spezie sono sempre state utilizzate allo scopo di arricchire il cibo. Sono frutto di una sapienza millenaria. Torna, come detto, l’utilizzo medicinale. Ma a che cosa servono le spezie? Sono utili a rilassare, lenire le infiammazioni, aumentare i livelli di energia, rafforzare il sistema immunitario, contrastare le infezioni.
Le potenti sostanze antiossidanti in esse contenute sono tali da combattere i radicali liberi, che danneggiano le cellule e favoriscono malattie e invecchiamento. Rigorosi studi scientifici ne confermano ormai le proprietà, note perché impresse nella memoria dei popoli.
Spezie: alla scoperta delle virtù nutrizionali

Il testo citato ci permette di muovere alla scoperta delle virtù nutrizionali delle spezie, prendendone in considerazione 30, facilmente reperibili e straordinarie per le loro qualità. In 90 ricette, si compie un viaggio culinario intorno al mondo: famosi chef di fama internazionale, come Lidia Bastianich, Peter Gordon, José Andrés e Anne-Sophie Pic, sono chiamati a descrivere i loro piatti. In Italia, sono presi in considerazione, con ragione, Francesco Carli e Simone Cerea. Completano il quadro le consulenze di medici e nutrizionisti riconosciuti a livello mondiale.
Parliamo, in totale, di 21 chef e 8 medici.
Spezie: l’ibisco
Consultando il manuale, conosciamo una di queste spezie dalle caratteristiche apprezzabili: l’ibisco. Esistono molti tipi di ibisco, di colori diversi. Crescono facilmente nelle regioni tropicali, subtropicali e moderatamente calde. Soltanto l’Ibisco sabdariffa, noto anche come ibisco karkadè, roselle o Giamaica acetosa, possiede proprietà terapeutiche. “Originario dell’Africa, dove è ancora coltivato, pare che l’Ibisco sabdariffa sia stato addomesticato nella regione del Sudan oltre 6000 anni fa. Questa varietà di ibisco ha grandi petali e un calice (sepali) di un bel rosso acceso”.
L’ibisco: come si raccoglie
“Il calice, la copertura che protegge i baccelli, viene raccolto a mano nelle prime ore del mattino, prima che cominci a indurirsi, e poi viene lasciato essiccare al sole”.
L’ibisco: utilizzi nella medicina tradizionale
Leggiamo ancora, citando il testo: “L’ibisco da sempre è usato nella medicina tradizionale, dall’Egitto al Messico, dalla Thailandia al Brasile, dalla Giamaica alla Cina”. Questa spezia è ora in fase di studio, “come rimedio per parecchie patologie, tra cui la sindrome del colon irritabile, la steatosi epatica e la sindrome metabolica. Di recente ha ottenuto grande attenzione anche come spezia utile alla perdita di peso, perché l’acido idrossicitrico che contiene inibisce la produzione di amilasi, un enzima creato dalle ghiandole salivari e dal pancreas per aiutare il corpo a digerire i carboidrati“. Che cosa avviene quando vi è un’eccessiva quantità di carboidrati inutilizzati, non necessari per produrre energia? “Gli ‘avanzi’ vengono immagazzinati come grasso, e si ritiene che l’acido dell’ibisco consenta a queste scorte di essere smaltite invece che immagazzinate. L’ibisco contiene inoltre livelli elevati di vitamina C ed è considerato un antisettico naturale, un diuretico, un lassativo dolce e un refrigerante naturale per il corpo. Le sue foglie e i suoi steli, ricchi di pectina, potrebbero addirittura avere effetti antitumorali“.
Dall’ibisco, il carcadè
“Con i fiori di ibisco si prepara una bevanda rossa, acidula e zuccherina (chiamata karkadè o carcadè), che si può consumare fredda o calda”. C’è di più: “i fiori si aggiungono inoltre a diverse miscele di tè fruttati e sono utilizzati come colorante alimentare e per dare un tocco asprigno a cibo e bevande. Una popolare bibita rinfrescante messicana, l’agua de flor de Giamaica, è una miscela di ibisco bollito in acqua e zucchero, fatta raffreddare e servita con ghiaccio. Per una scelta ancora più salutare, sostituite lo zucchero con della frutta fresca e succhi di frutta e servite con un paio di spicchi di lime per dare colore”.
Ma non c’è soltanto l’ibisco: ogni spezia ha in serbo qualità e caratteristiche che non ti aspetti, che trovano avallo, ogni giorno di più, nella comunità scientifica.