Acqua dura per detergere: ecco i pericoli per la nostra pelle
Benessere

Acqua dura per detergere: ecco i pericoli per la nostra pelle

02/04/2019
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Acqua dura per detergere: è pericolosa per la pelle. Come prendersi cura della propria barriera cutanea, combattendo i rischi dell’acqua dura? Creme per il corpo, maschere, make-up di qualità sono elementi fondamentali per la cura della pelle. Sarebbe un errore dimenticare, comunque, un elemento imprescindibile: proprio l’acqua. Ogni giorno ci laviamo: detergiamo il volto e il corpo. Si tratta di un’azione compiuta migliaia di volte nel corso della vita.

Acqua dura: di che cosa si tratta

Ciò che non sappiamo è che la sola acqua dura contiene elevate concentrazioni di calcio, magnesio e altri minerali pesanti, come il calcare. Essa caratterizza la maggior parte dei rubinetti della nostra Penisola e può causare danni alla nostra pelle. L’équipe Ricerca & Sviluppo di Unifarco, con la collaborazione dell’Istituto di ricerca Vitroscreen, ha sviluppato in vitro un modello di studio inedito dell’acqua. Sono state portate alla luce diverse criticità.

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Acqua dura: lo studio

Acqua dura per detergere: ecco i pericoli per la nostra pelleSono stati evidenziati i pericoli causati dall’acqua dura sulla nostra pelle: parliamo di irritazione, infiammazione e alterazione della barriera epidermica. Si tratta di fattori che possono determinare dermopatie di varia natura, aumentare il rischio di aggressioni esterne, allergie da contatto e infezioni. Ma entriamo nel dettaglio. Il team di ricerca ha simulato le comuni abitudini di igiene quotidiana su un modello di epidermide ricostruita in vitro. Ci si è domandati quali fossero le conseguenze della detersione con acqua a diversi gradi di durezza. Alla pelle sono state applicate quotidianamente e ripetutamente diverse soluzioni: soluzione salina (sostanza di per sé innocua), acqua dura, acqua ultrapura, una soluzione di acqua dura e un comune detergente industriale, e infine una soluzione di Ceramol olio detergente disciolto in acqua dura. E’ apparso chiaro che il solo utilizzo di acqua dura provoca alterazioni della barriera epidermica rispetto all’acqua ultrapura. Secondo i dati, inoltre, a parità di “qualità” dell’acqua, l’uso del corretto detergente influenza il potenziale sviluppo di problematiche correlate alla salute della barriera.

Acqua dura: gli accorgimenti necessari

Una volta constatato quanto detto, è una buona idea valutare qualche piccolo accorgimento, per Acqua dura per detergere: ecco i pericoli per la nostra pelleuna perfetta routine dermatologica quotidiana.

  1. Scegliere il detergente corretto. Non bisogna lasciarsi ingannare da schiuma e profumo. Due elementi comunemente associati alla pulizia sono, come è noto, appunto la produzione di schiuma e la profumazione del prodotto. Ma… attenzione: essi non corrispondono a un maggiore potere lavante del prodotto. I detergenti migliori sono proprio quelli sprovvisti di proprietà schiumogene: in particolar modo, nei casi nei quali la barriera cutanea è delicata o danneggiata. Lo stesso concetto è valido per la profumazione. E’ utile preferire prodotti neutri.
  2. Il troppo stroppia. Lavaggi assidui non sono salutari per la pelle. Essi causano un effetto inverso rispetto a quello desiderato. Che cosa avviene? La cute diventa eccessivamente sensibile e le ghiandole sebacee vengono stimolate a lavorare ancora di più, rendendo la pelle lucida e grassa. Si consiglia di detergersi due volte al giorno: la mattina per combattere l’eccesso di sebo prodotto durante la notte e per rimuovere i residui dei trattamenti della sera precedente; e prima di andare a dormire per eliminare agenti esterni, come smog, polveri sottili e trucco accumulatisi durante la giornata.
  3. Crema? Mai senza detersione. La detersione ha un grande impatto anche sull’efficacia della crema che si utilizza. Una pulizia del viso corretta e costante, infatti, prepara la cute e la barriera a interagire in modo ottimale con la crema, migliorandone l’assimilazione.
È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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